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Ai curatori di playlist piace la tua musica?

Prima di contattare un curatore di playlist perché inserisca il tuo brano nella sua playlist, usando servizi come Match.fy o SubmitHub o direttamente tramite social, ti sei mai fermato ad ascoltare la sua selezione per assicurarti d’essere in linea con il gusto di quella selezione?

Ai curatori di playlist piace la tua musica?

Non intendo solo di essere in linea con il genere musicale, ma anche con il testo e con le vibrazioni, con il mood, che la playlist nel suo insieme trasmette. Ti potrebbe sembrare un lavoro superfluo, magari una perdita di tempo, in realtà si tratta di un’indagine strategica per comprendere se la tua musica troverà un pubblico in grado di apprezzarla e comprenderla.

Non c’è solo questo, devi anche assicurarti che gli altri brani abbiano almeno la stessa qualità creativa e tecnica del tuo brano: la mela buona in un cesto di mele marce rischia di fare la loro stessa fine.

Ci sono alcuni curatori che creano playlist con passione e amore della musica, altri che sono mestieranti in cerca di profitto, in entrambi i casi le playlist si rivelano dei calderoni nei quali il singolo artista fatica ad emergere, ovvero, fatica raccogliere follower.

Scegliere con cura le playlist a cui proporre i tuoi brani ti aiuterà a farti conoscere da un pubblico più ricettivo al tuo sound aumentando la possibilità di raccogliere follower.

Come è stato dimostrato  dalle analisi sulle abitudini dei superfan, questo genere di pubblico è molto prezioso per un artista musicale, è il suo zoccolo duro: genera ascolti ripetuti ed è disposto a spendere tempo e denaro per live o merchandising.

Creare un ambiente più sano per i musicisti e per chi ascolta musica inizia proprio dal selezionare i curatori di playlist più responsabili e professionali.


Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
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Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
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Come riconoscere le playlist false.

Nell’ecosistema di Spotify, che sfrutta alcune dinamiche social di condivisione, le playlist hanno un ruolo preminente perché dimostrano quanto si stia diffondendo la tua musica, quante siano le persone che ti seguono attivamente e, di conseguenza, aumentano le possibilità per essere notati dall’algoritmo e ottenere un effetto virale, sia in termini di popolarità, sia in termini di ascolti organici.

Come riconoscere le playlist Spotify false.

È noto che esistono milioni di playlist false legate a streaming farm che generano finti ascolti perché non corrispondenti a persone reali ma a bot informatici. È una piaga che Spotify ha cercato di arginare e sulla quale sta lavorando per ottenere risultati migliori. Questo perché questo genere di ascolti, non essendo legati ai gusti di un pubblico reale, minano l’esperienza di ascolto che gli algoritmi propongono agli ascoltatori, con il conseguente rischio di mettere in tendenza prodotti discografici di qualità dubbia deludendo le aspettative dell’ascoltatore.

Non esiste un modo certo per individuare una playlist falsa, ma ci sono dei segnali d’allarme utili a capire se una playlist Spotify è legata ad un utente reale o ad un bot informatico:

1.Corrispondenza tra ascoltatori e stream

Se la tua canzone è in una playlist che genera un numero di ascolti corrispondente al numero dei follower è molto probabile che sia una playlist falsa. In una playlist organica, in genere gli stream sono superiori agli ascoltatori perché le persone tendono a riprodurre i brani più volte.

2. Crescita troppo rapida di ascolti

Il tuo brano è in una playlist con migliaia di follower e, nell’arco di 24/48 ore, raggiunge o supera in ascolti il numero dei follower, ti sembra possibile? Ti sembra credibile che migliaia di persone ascoltino quasi contemporaneamente la stessa playlist?

3. Follower sospetti

Guardati dai curatori di playlist che hanno tra i loro follower migliaia di profili senza icona o con nomi o sigle improbabili. È molto probabile che si tratti di account falsi legati a streaming farm.

4. La playlist non compare IN scoperta su

Nelle statistiche di Spotify For Artist, o sulla tua pagina artista, vengono indicate le principali playlist in cui viene ascoltata la tua musica. Se una playlist non compare in questo elenco o è una playlist fasulla oppure è una playlist morta, non ascoltata, di conseguenza non ti è di nessuna utilità.

Detto questo, devi tener sempre presente che Spotify colpisce pesantemente chi usa tecniche fraudolente per spingere la sua musica. Lo fa rimuovendo i brani incriminati e, dal 2024, arrivando a multare distributori o etichette accusate di usare streaming farm o altre tecniche ritenute fraudolente.

Ma non c’è solo questo. Gli algoritmi di Spotify lavorano molto sull’esperienza personale dell’ascoltatore. Lavorano per proporre la tua musica alle persone che meglio possono recepirla e apprezzarla. Spingerla attraverso bot automatici va ad inquinare i dati che Spotify raccoglie per selezionare il pubblico più adatto alle tue produzioni.

Ti sembra poco?


Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica

di PlayHola

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“Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica” è la guida essenziale per gli artisti che desiderano fare della promozione musicale il loro punto di forza. Grazie ai consigli di PlayHola, brand specializzato nel marketing musicale, imparerai come creare playlist efficaci, ottimizzare la tua presenza su Spotify e promuovere la tua musica attraverso i canali più adatti. Scopri come utilizzare al meglio le playlist di Spotify, una vera e propria arma nel mondo del marketing musicale, per raggiungere un pubblico più ampio e far crescere la tua carriera artistica.

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5 tips per una playlist musicale in streaming

Mi sorprende tuttora come gli artisti musicali sottovalutino la forza promozionale delle playlist nel loro profilo artista delle varie app di musica in streaming. E’ una mancanza che, a mio avviso, professionalmente non gli rende onore. Creare almeno una playlist in cui inserire i propri brani è il primo passo per l’auto promozione e per legare con il pubblico che può apprezzare la tua musica.

Per questo motivo vorrei darti qualche suggerimento di base per creare delle playlist solide in grado di catturare ascoltatori appassionati.

5 tips per una playlist musicale in streaming

1. Scegli un nome il nome giusto e non modificarlo

Una playlist per l’ascoltatore è un’esperienza personale. Un titolo non banale, capace di distinguersi dalla massa, è la scelta migliore che puoi fare. Metti in moto la tua creatività e trova un titolo evocativo capace di guidare l’ascoltatore al tipo di musica e di atmosfera che troverà nella selezione. Non dimenticare di creare anche una descrizione che renda bene l’idea della musica che proponi suggerendo a quali persone o per quali occasioni è più adatta. E’ il pubblico qualificato che darà alla tua selezione un pubblico di valore. E’ importante non modificare il titolo della playlist perché è strettamente legato agli algoritmi di ricerca, questo a diverso titolo su tutte le app di musica in streaming.

2. Mettiti nei panni del tuo pubblico

Nel creare la playlist, dove inserirai anche qualche tuo brano, devi innanzitutto preoccuparti di creare un mood, un’atmosfera coerente. Ma devi coniugare questa esigenza partendo dai tuoi gusti personali perché il risultato della selezione dev’essere sincero, genuino: il pubblico ha un sesto senso particolare quando cerchi di prenderlo in giro. Sii onesto con te stesso e crea quella playlist che ti soddisfa al 100%. La sincerità premia più di ogni altra cosa e nel mondo ci sono milioni di persone pronte a condividere i tuoi gusti e curiose di ascoltare la tua musica. Mettere in testa alla tua selezione quattro o cinque brani di successo servirà a rompere il ghiaccio e convincere l’ascoltatore a continuare nei brani successivi.

3. La Copertina e la Descrizione.

Ovviamente la copertina della playlist ha la sua importanza. Grafica ed immagine devono essere accattivanti e contenere un riferimento esplicito al contenuto della selezione musicale che hai compilato, ma questo potrebbe non bastare.

Analizza le copertine delle playlist di maggior successo, scoprirai che le immagini hanno pochi dettagli e l’immagine è facilmente identificabile anche quando sono ridotte a icona, non solo, il titolo spesso è scritto con caratteri cubitali per lo stesso motivo sopra citato.

Non è male crearsi una linea grafica omogenea in modo che il pubblico riesca a riconoscere a colpo d’occhio che quella playlist è una tua playlist, qualsiasi genere musicale contenga.

La descrizione è molto importante: dev’essere invitante e magari contenere almeno 10 nomi di artisti presenti per essere notata dagli algoritmi di ricerca.

Questi sono i suggerimenti da manuale che dovresti imparare a memoria. Nonostante questo, nel mio profilo Spotify ho preferito seguire una via diversa realizzando grafiche univoche, molto omogenee ed estremamente sintetiche. Ho scoperto che se la musica è buona ed il mood ben riuscito, la selezione ha comunque un buon riscontro di pubblico, perché a conti fatti, è sempre la qualità musicale che fa la differenza. ( Seguimi su Spotify)

4. Aggiorna costantemente la playlist

E’ importante che programmi una scadenza periodica per aggiornare la tua playlist con le nuove uscite o le nuove scoperte, magari togliendo i brani che consideri superati o che ad un ascolto più attento ti sembrano meno meritevoli: la qualità di una selezione alla lunga premia più di ogni altra cosa. Personalmente ti consiglio di creare playlist di 2-4 ore di durata, ma se riesci a collezionare un buon repertorio puoi arrivare anche a 8 o 12 ore, ma dev’essere una selezione veramente ricca di roba buona. Inoltre, se ti è possibile, non mettere più di 5-6 brani per artista: la varietà paga.

5. Condividi et Impera.

Questo geniale motto creato dal brillante Rudy Bandiera è l’ultimo e determinante passo per attirare attenzione verso la tua playlist. Quando condividi la tua selezione sui social cita i nomi degli artisti coinvolti, magari taggandoli, te ne saranno grati e potrebbero decidere loro stessi di condividerla sulle loro pagine creando quel circolo virale che la farà decollare.

Conclusione

Queste regole basiche per creare e gestire playlist valgono, più o meno, per tutte le app di musica in streaming e sono la base di partenza per far conoscere la tua musica ad un pubblico più ampio. La creazione di playlist va vissuta con spontaneità e leggerezza, come un hobby gratificante. Non solo può fare del bene alla tua musica, ma può far del bene anche a te offrendoti nuovi stimoli e nuove idee per le tue composizioni.


Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
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Come portare follower da Instagram a Spotify?

La domanda del titolo te la potrei declinare per qualsiasi app musicale e social tu voglia.
Come portare un follower da Instagram a Amazon Music?
Come portare un follower da Facebook a Spotify?
Come portare un follower di Twitter a Tidal?
E così via dicendo…

Come portare follower da instagram a spotify?
courtesy pexels.com

In qualsiasi caso, devi tenere conto che far transitare un follower da un’app all’altra non è mai un’impresa facile. Non lo è per nessuno. Questo perché gli utenti non amano uscire dal loro social network preferito per andare ad ascoltare l’ultimo tuo brano su un’app di musica in streaming.

Tutti i social network sono strutturati per mantenere gli utenti all’interno del loro ecosistema, tutti i social di Meta (la società che gestisce Facebook, Instagram, ecc..), più di altri, scoraggiano in tutti i modi possibili l’uso di link verso l’esterno.

Come puoi spingere allora i tuoi 1000 follower di Instagram ad ascoltare la tua musica su Spotify?

In realtà a questa domanda non c’è una risposta risolutiva. O meglio c’è, ma non ti farà piacere saperla perché comporta importanti investimenti di denaro e di tempo.

La soluzione più semplice e immediata per attirare l’attenzione dei tuoi follower social verso l’ascolto della tua musica e delle tue canzoni resta la creazione di playlist.

In questo contesto la playlist va intesa come il luogo dove mettere in relazione le tue creazioni con quelle dei tuoi colleghi musicisti più o meno famosi. Per questo ti consiglio di creare una o più playlist da mettere in bella mostra sulla tua pagina artista Spotify nell’apposita sezione Artist Pitch.

Ci sono diversi criteri con cui puoi creare una playlist che attiri l’attenzione, il primo è sicuramente il genere musicale, ma poi puoi sfruttare anche il mood delle tue canzoni e compilare selezioni allegre, tristi, rilassanti o dinamiche a seconda dei brani, dei tuoi brani, che vuoi inserire.

Non è necessario che la playlist sia particolarmente corposa, puoi partire con selezioni di 50 brani dove tra i primi dieci inserisci un paio di tue composizioni. Fatto questo, potrai far sapere al tuo pubblico dell’esistenza di queste selezioni e lanciare sui social un invito all’ascolto: la playlist è un ottimo contenuto da condividere e anche su cui costruire una discussione.

Dovrai però offrire un valido motivo perché le persone vengano ad ascoltare le tue scelte ed essendo un musicista non dovresti faticare a trovare argomenti per attirare i tuoi fan verso le tue selezioni.

Ci sono molti tasti che puoi utilizzare per invogliare all’ascolto, per esempio la qualità degli artisti o dei brani che hai scelto, oppure raccontare come alcuni degli artisti presenti ti abbiano artisticamente influenzato o di come queste musiche abbiano un significato particolare nella tua vita.

Puoi giocare sulla curiosità delle persone che ti stimano artisticamente invitandoli a conoscere il tuo universo musicale, condividerlo con loro e fare in modo che da questo confronto meglio capiscano su quali leve si muove il tuo processo creativo.

Magari farai loro scoprire nuove canzoni o nuovi artisti che non conoscono, li aiuterai a capire più profondamente la musica e loro apprezzeranno di non essere considerati degli ascoltatori passivi, semplici consumatori di musica; la tua reputazione ne trarrà beneficio e di conseguenza anche la tua musica verrà più apprezzata.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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Your Release Radar richiede follower reali

Le due principali playlist algoritmiche di Spotify, sono Discover Weekly e Your Release Radar. Discover Weekly viene generata e proposta all’ascoltatore selezionando brani che potrebbero interessargli scelti in base alle sue abitudini d’ascolto. Your Release Radar invece, raccoglie le ultime uscite degli artisti che l’ascoltatore segue o ascolta con maggior frequenza.

YOUR RELEASE RADAR RICHIEDE FOLLOWER REALI
courtesy by pixabay.com

Oggi vorrei concentrarmi su Your Release Radar, giusto per mettere in chiaro un paio di cose che già dovresti aver intuito nella premessa che hai appena letto.

Your Release Radar è una playlist che Spotify aggiorna settimanalmente il venerdì, il giorno in cui generalmente le etichette discografiche pubblicano i nuovi brani. Questa playlist, come già detto, offre all’ascoltatore la possibilità di essere aggiornato sulle nuove uscite degli artisti che segue.

Your Release Radar pubblica un solo brano per artista, nella sua selezione settimanale, ma se l’ascoltatore dedica la sua attenzione a questo brano, la settimana successiva si vedrà riproporre le più recenti uscite dello stesso artista. In pratica la Your Release Radar è la playlist principe per tener legati gli artisti con la loro fanbase su Spotify.

Tenendo conto che questa playlist è tra le più seguite della app, significa che avere un’ampia platea di follower farebbe decollare gli ascolti di un brano immediatamente dopo la sua pubblicazione, con ricadute positive anche sul suo inserimento in altre playlist algoritmiche.

Ottenere follower su Spotify però richiede attenzione, lavoro e costanza. Non si tratta solo di condividere le tue canzoni sui canali social media che gestisci, ma di costruire un dialogo capace di interessare il tuo pubblico e quello a cui piace il genere musicale che suoni.

Sebbene internet offra enormi potenzialità di promozione, non sottovalutare il potere del passaparola, o le situazioni, come i live, in cui ti incontri con il tuo pubblico: invitali a seguire il tuo profilo Spotify oppure il tuo profilo nella loro app preferita.

Non tirarti indietro se qualcuno ti chiede di parlare delle tue canzoni, sia online che nella vita reale. Rendi partecipe il tuo pubblico del tuo processo creativo, imparerà ad apprezzare meglio il lavoro che stai facendo.

Avere un pubblico realmente interessato alla tua musica è molto importante, sono persone che ti apprezzano per quello fai. Una cosa ben diversa dai follower che puoi acquisire con una campagna di ascolti a pagamento e che, come ho sperimentato, si dissolvono appena l’investimento è esaurito.


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Quali playlist collaborative su Spotify?

Prima o poi doveva accadere, da qualche mese gli algoritmi di Spotify leggono in modo diverso, più restrittivo, la presenza di brani nelle playlist collaborative.

Quali playlist collaborative su Spotify
courtesy by pixabay.com

Fino a qualche mese fa, era sufficiente piazzare il proprio brano in almeno 100, 200 playlist collaborative per vederlo entrare in pochi giorni nelle playlist algoritmiche come Release Radar o Discover Weekly. Oggi le cose sono un po’ più complesse.

Questo cambio di parametri dell’algoritmo ha anticipato la strage di artisti che incautamente hanno affidato la loro promozione a servizi che si appoggiano a bot per generare ascolti e rientra nella lenta, ma progressiva, politica di trasparenza della piattaforma svedese. Lo scopo è quello di limitare il più possibile account e streaming fake che viziano il mercato della musica in streaming.

Dunque, inserire la tua musica nelle playlist collaborative non è più utile per entrare nelle playlist algoritmiche?

Per fortuna non è proprio così.

Nella pratica, se il tuo brano è in una playlist collaborativa sveglia, che viene regolarmente ascoltata, sicuramente guadagnerà quei punti che lo porteranno nelle playlist algoritmiche. Se invece si trova in una playlist collaborativa dormiente, ovvero che non viene ascoltata, il tuo brano non ne ricaverà alcun beneficio.

Questo significa che, da oggi in poi, puoi ancora utilizzare le playlist collaborative per spingere la tua musica, ma dovrai selezionarle con cura, preoccupandoti di verificare che siano frequentate e non abbandonate a se stesse.


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Cura le tue playlist YouTube e Spotify

Uno dei metodi più economici, funzionali e creativi per far conoscere la tua musica sui social media è la creazione di playlist. Questo vale sia per Spotify, per Deezer e anche per YouTube. Credo seriamente che un artista musicale sia la figura più adatta per compilare una playlist coerente capace di mettere in relazione la propria musica con quella dei colleghi, creando un’esperienza di ascolto originale e appagante.

courtesy by pixabay.com

Ci sono molti modi per stilare una playlist capace di coinvolgere gli ascoltatori, per un artista musicale il primo è quello di mettere la propria musica insieme a quella dei colleghi che ama e che lo influenzano. E’ un buon metodo per creare un microcosmo nel quale l’ascoltatore familiarizza con la tua musica e riconoscendosi nei tuoi gusti diventando un fan. Una playlist di questo genere, è adattissima per essere messa in evidenza sulla tua pagina Spotify for Artist o sulla home del tuo canale YouTube.

Nella creazione di una playlist, più che il genere musicale, aiuta molto il mood che si vuole creare: allegro, triste, lento, veloce, riflessivo o motivazionale; scegli tu quello che più si adatta alla tua musica. Il pubblico sembra amare molto anche le playlist tematiche come quelle dedicate ad uno strumento: ad esempio, pianoforte, chitarra acustica, tromba, ecc.

Devi tener presente che tutti i social media sono regolati da algoritmi, perciò il campo descrizione delle tue playlist deve esser opportunamente compilato con indicazioni sul tipo di playlist che hai creato e magari con indicazioni sul genere/generi musicali che racchiude.

Nel caso di Spotify, ti consiglio di leggere questo post in cui descrivo come gli algoritmi dell’app svedese ascoltano la musica presente nei suoi database, può esserti utile per creare una playlist con una logica coerente che piaccia anche al freddi algoritmi.

Una buona playlist può partire con una selezione che può andare dai trenta ai quaranta brani, per poi ampliarla sino a otto ore di musica nel caso sia particolarmente apprezzata. Ovviamente, in testa alla selezione, insieme ai tuoi brani, conviene mettere brani più popolari, magari recenti, per attirare l’attenzione degli ascoltatori.

Le tue playlist vanno poi tenute aggiornate e arricchite, cercando sempre di mette i tuoi brani nelle prime posizioni, nella fascia alta per intenderci, ma senza sfacciataggine; il successo, il gradimento di una playlist dipende molto dal gusto con cui è stata compilata. Una lista di brani buttati giù a casaccio non servirà certo a valorizzarli.

Col tempo, potrebbe esser necessario aumentare la durata della playlist. Io consiglierei di non superare le otto ore di musica, altrimenti la selezione comincia essere troppo dispersiva e anche difficile da gestire.

Tutto quello che hai letto sopra, vale per ogni social media che ti permette di creare e condividere playlist pubbliche come Spotify, YouTube e Deezer. Sarà la condivisione e l’invito all’ascolto nei tuoi social, Instagram, Facebook o Twitter, che inizierà a fare la differenza. Potresti scoprire che, oltre essere un artista musicista, sei anche un influencer musicale e un brillante playlist curator.

Hai già una playlist che ha sollevato un certo interesse tra il tuo pubblico? Me la linki nei commenti a questo post? Grazie 🙂


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Alla scoperta della Songwriter Page di Spotify

Il 12 febbraio 2020 Spotify for Artist ha annunciato sulle pagine di la versione beta test della Songwriter Page, un modo nuovo per far conoscere tutte le canzoni scritte da un cantautore presenti nella app, così da raccogliere in un’unica schermata tutta la produzione di un artista, non solo quella interpretata, ma anche quella firmata.

Alla scoperta della Songwriter Page di Spotify

La Songwriter Page è raggiungibile tramite l’indirizzo http e tramite la scheda Mostra Riconoscimenti presente in ogni traccia e visualizzabile con il tasto destro del mouse; una volta che la Songwriter Page è attiva il nome dell’autore diventa un link verso essa.

La pagina ovviamente può essere condivisa, diventando uno vero e proprio catalogo delle opere disponibili su Spotify: una sorta di curriculum interattivo, se vogliamo metterla così.

A questa pagina si affianca, la playlist ufficiale certificata Written by… dove viene raccolto il meglio  della produzione dell’autore. Non avendo ancora messo mano su una Songwriter Page, che ricordo, è ancora in versione beta test, non ho chiaro se la playlist Written by è algoritmica o personalizzabile.

Potenzialmente chiunque può richiedere la sua Songwriter Page, ma direi che questa funzione è adatta per chi può vantare  collaborazioni con altri artisti musicali.

Un’idea niente male che rende ancor di più Spotify lo strumento più accessibile per far conoscere la propria musica, nonostante tutto.

Richiedi la tua Songwriter Page

Guarda una Songwriter Page


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Come entrare nella Discover Weekly di Spotify

Oggi vorrei ritornare sulla Discover Weekly di Spotify, la playlist algoritmica di Spotify che settimanalmente propone 30 nuovi brani agli ascoltatori portandoli alla scoperta di nuovi brani e nuovi autori.

Come entrare nella Discover Weekly
courtesy by pixabay.com

Del metodo con cui gli algoritmi creano Discover Weekly ne ho già scritto dettagliatamente qualche settimana fa. Questa volta vorrei darti alcuni consigli pratici che ti aiuteranno a raggiungere l’inserimento di questa playlist personalizzata che è la seconda più ascoltata sulla app svedese ed è fondamentale per ogni artista emergente.

Cura il tuo Profilo Artista

Spotify ha le sue logiche che talvolta confliggono con le esigenze artistico creative, una di queste è la necessità di pubblicare musica con una certa regolarità.

Ha suscitato polemiche la dichiarazione di Daniel Ek, CEO di Spotify, che ha insistito sul fatto che un artista musicale dovrebbe uscire con un nuovo singolo al mese; dal suo punto di vista, il consiglio non è mal posto. Purtroppo gli algoritmi privilegiano gli artisti molto attivi, anche se questo può andare a discapito della qualità delle composizioni.

Per fortuna la vita reale è fatta di molte sfumature. Pubblicare con una certa regolarità non significa pubblicare spesso anche se certamente sono da evitare lunghi periodi tra una pubblicazione e l’altra.

Come possiamo fare per evitare questo senza sacrificare la qualità delle produzioni?

Per esempio, invece di uscire con un unico album ogni 12-18 mesi, potresti anticipare i brani con l’uscita di due o tre singoli nel corso dell’anno, così da tenere viva l’attenzione del pubblico. Magari in seguito, se uno dei singoli che hai già pubblicato non ti soddisfa, nell’album potresti mettere una nuova versione più vicina ai tuoi obiettivi.

Cosa accessoria ma non secondaria, è anche aggiornare la grafica, la bio e le foto del proprio profilo artista. Anche queste operazioni sono cose che vengono valutate positivamente dai meccanismi della piattaforma.

In generale, più il tuo pubblico e la piattaforma multimediale si accorge che sei un utente attivo, più sarai notato. Tieni sempre presente che gli ascoltatori detestano profili dormienti o non aggiornati.

La qualità conta!

C’è poco da fare, una bella canzone, suonata bene, strutturata bene, arrangiata bene e ben registrata sarà comunque più premiante e performante di un brano improvvisato e affrettato.

I brani tecnicamente ben riusciti hanno performance di ascolti di gran lunga superiori rispetto ad altri. Per questo devi riuscire a pubblicare con una certa regolarità senza sacrificare la qualità delle tue composizioni. Questa è una regola aurea assoluta. Potresti trovarti in difficoltà per questo, ma è una fatica che alla lunga ti verrà premiata.

Utilizzare tutti i canali multimediali per la promozione

Sebbene Spotify offra molte possibilità per promuovere la tua musica, non focalizzarti solo su questo canale. Una costante attività sui social network è indispensabile.

Trova i social che sono più funzionali al tuo genere musicale e frequentali, aggiornando il tuo profilo, raccontando la tua vita artistica, le tue amicizie artistiche, scrivendo delle tue canzoni e segnalando dove si possono ascoltare.

Per ogni tua uscita sarebbe anche essenziale ti appoggiassi ad una media agency che, come minimo, ti crei una campagna stampa e magari una programmazione radiofonica: le dimensioni della campagna dipenderà dal budget che avrai a disposizione.

Avere una presenza sul web con articoli e recensioni è molto importante perché Spotify misura la popolarità di un artista musicale anche dalle citazioni che trova in rete sul suo conto.

Le playlist

Avere i propri brani nelle playlist create dagli utenti di Spotify è il metodo più economico e per poter ambire alla Discover Weekly. E’ un vero lavoraccio e un risultato eccellente non è garantito, ma dalle mie esperienze lo ritengo ancora un buon metodo, richiede tempo e pazienza ma funziona.


Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica

di PlayHola

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“Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica” è la guida essenziale per gli artisti che desiderano fare della promozione musicale il loro punto di forza. Grazie ai consigli di PlayHola, brand specializzato nel marketing musicale, imparerai come creare playlist efficaci, ottimizzare la tua presenza su Spotify e promuovere la tua musica attraverso i canali più adatti. Scopri come utilizzare al meglio le playlist di Spotify, una vera e propria arma nel mondo del marketing musicale, per raggiungere un pubblico più ampio e far crescere la tua carriera artistica.

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musica streaming Spotify Spotify playlist

La forza della Release Radar di Spotify

La Release Radar è una playlist personalizzata che Spotify ha creato per aiutare gli utenti a trovare e ascoltare la musica che preferiscono.

La release radar di Spotify

Attualmente, questa playlist è la più ascoltata e popolare tra gli ascoltatori e tra gli artisti. Release Radar viene aggiornata ogni venerdì e la sua caratteristica principale è che ogni ascoltatore ha la sua Radar fatta a misura delle sue preferenze.

In altre parole, ogni utente avrà una playlist diversa in quanto la Release Radar si basa sull’artista che ascolta, in genere basata sulle nuove uscite degli artisti seguiti dall’utente. Per Spotify è la combinazione perfetta per tenere aggiornati gli ascoltatori sulle uscite dei loro artisti preferiti e, di conseguenza per assicurare agli artisti che il loro lavoro verrà ascoltato dai fan.

Release Radar viene aggiornata settimanalmente ogni venerdì, giorno che le label dedicano alle uscite discografiche, ogni artista può avere solo un brano alla volta in questa selezione e, soprattutto, deve essere un brano inedito. Questa nuova traccia, se non viene ascoltata, viene riproposta all’ascoltatore per altre quattro settimane.

Viene da sé che solo i follower di un Artista X possono vedere le sue canzoni su Release Radar, e solo le sue nuove canzoni possono essere aggiunte a questa playlist. La Release Radar in pratica è lo strumento creato da Spotify per mantenere un contatto diretto tra artisti e il loro pubblico. Quindi, la chiave per far funzionare adeguatamente la Release Radar è avere molti follower di Spotify.

E qui siamo al fulcro della questione, il pubblico. Pubblicare le tue canzoni su Spotify e distribuirle in ogni angolo del mondo è facile, ma interessare e coinvolgere un pubblico alla propria musica non è proprio così immediato. Ci vuole metodo, costanza e ostinazione. Ci vuole anche la consapevolezza che la musica virtuale può non essere sufficiente per fare della musica la tua professione, in particolare di questi tempi in cui i guadagni dallo streaming e dalle vendite online sono veramente risicati.

Il segreto sta nel giusto equilibrio tra vita online e vita offline, tra il contatto diretto con i tuoi fan attraverso i live, o anche seminari o lezioni e la cura della tua presenza sui social.

Iscriviti a questo blog, troverai parecchi spunti per promuovere al meglio la tua figura professionale di artista musicale.


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