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Fare marketing con Spotify

La premessa, che dovrebbe esser ovvia, è che Spotify non è una bacchetta magica che trasforma la tua arte in successo senza un piano preciso. È un campo di battaglia digitale dove l’attenzione degli ascoltatori è merce rara, e solo chi gioca con intelligenza riesce a farcela.

Fare marketing con Spotify

In questo articolo affronteremo le strategie per massimizzare il potenziale di Spotify come strumento di marketing musicale. Il cuore della questione è chiaro: aumentare gli streaming e far crescere il numero di ascoltatori mensili. Ma il trucco sta nel trattenere questi ascoltatori, non solo attirarne di nuovi.

Come convertire gli ascolti in fan

Partirei dal fatto che un singolo stream su Spotify non vale granché, soprattutto se quell’ascoltatore sparisce nel nulla subito dopo. Quello che davvero conta è quanto a lungo riesci a trattenere il tuo pubblico, facendolo tornare per riascoltare le tue canzoni. Ecco perché devi monitorare non solo il numero di streaming, ma anche il rapporto tra questi e il numero degli ascoltatori mensili. Se chi ascolta una volta non ritorna, forse la tua strategia di marketing ha delle falle da tappare.

Ma come puoi trasformare un ascoltatore occasionale in un follower fedele? La risposta non è semplice, ma ci sono diverse strade percorribili.

Da dove arrivano gli ascolti?

La piattaforma offre diverse modalità attraverso le quali le persone possono scoprire la tua musica. Alcune sono legate al caso, come l’algoritmo che piazza il tuo brano nella home di un utente. Altre invece sono più dirette, come la ricerca mirata o le playlist personali di chi ti segue. Ma, attenzione: se i tuoi ascoltatori provengono quasi tutti da una cerchia ristretta di fan fedeli, è il momento di pensare a un’espansione del pubblico. Al contrario, se hai un gran numero di ascoltatori occasionali che non tornano, il problema è nel mantenere la loro attenzione nel tempo.

Qui entrano in gioco le playlist, uno dei motori principali della scoperta musicale su Spotify. E, se vuoi emergere, devi imparare a usarle al meglio.

Playlist: la chiave del successo (se sai come usarle)

Le playlist su Spotify sono fondamentali per far sì che la tua musica venga scoperta e ascoltata. Dovresti già sapere che esistono tre tipologie principali di playlist: personalizzate, editoriali e create dagli utenti. Quelle personalizzate, come la celebre Discover Weekly, sono generate automaticamente dall’algoritmo di Spotify, che tiene conto delle abitudini di ascolto degli utenti. Queste playlist si aggiornano costantemente, offrendo una visibilità potenzialmente esplosiva, anche se spesso fugace.

Le playlist editoriali, curate direttamente da esperti interni alla piattaforma, offrono un’esposizione ancora maggiore. Ma qui sta la sfida: per entrare in una di queste, devi catturare l’attenzione dei curatori, e questo richiede un mix di qualità musicale e, soprattutto, tempismo. Le playlist editoriali tendono a rigenerarsi rapidamente, e rimanerci è privilegio di pochi. Anche le band emergenti, pur avendo un colpo di fortuna con una nuova uscita, potrebbero vedere l’effetto svanire rapidamente se non sanno come mantenere alta l’attenzione.

Spotify for Artists: numeri e strategia

Spotify for Artists è uno strumento che ogni musicista dovrebbe conoscere come le proprie tasche. Non è solo una dashboard piena di numeri, ma una vera bussola per guidarti nelle decisioni di marketing. Qui puoi vedere da dove provengono i tuoi ascolti, quali playlist ti includono e, soprattutto, come il tuo pubblico interagisce con la tua musica.

Immagina di scoprire che una fetta considerevole dei tuoi ascolti proviene da una playlist come Anima R&B. Questo ti dice che il tuo target audience è probabilmente attratto da quel tipo di sonorità. Potresti quindi pensare di allineare la tua promozione social verso quel pubblico, magari collaborando con influencer nel settore R&B o concentrandoti sulle community legate a quel genere.

Best practice per crescere su Spotify

Quali sono le tattiche concrete da seguire per migliorare il tuo profilo e la tua visibilità su Spotify? Ecco alcune strategie efficaci:

  • Verifica il tuo profilo: La spunta blu è un simbolo di credibilità. Non solo per i fan, ma anche per i curatori delle playlist;
  • Chiedi ai tuoi fan di seguirti su Spotify: Un follower è molto più prezioso di un semplice ascoltatore. I tuoi brani saranno inseriti in più playlist automatiche se il numero di follower cresce;
  • Promuovi i tuoi brani sui social media: Non lasciare che sia solo Spotify a portare ascolti. Sfrutta i social per dirigere traffico alla tua musica, utilizzando campagne mirate o contenuti organici;
  • Contatta i curatori di playlist: Molte playlist non editoriali sono gestite da utenti o influencer. Cerca di entrare in contatto con loro per proporre la tua musica.
Errori da evitare

Non tutti i percorsi portano al successo. Alcuni errori possono persino far deragliare la tua carriera su Spotify:

  • Comprare ascolti o posizionamenti in playlist: Sembra una scorciatoia allettante, ma è una truffa che Spotify condanna. Potresti finire per essere bannato.
  • Ascoltare la tua musica in loop: Questa è un’altra pratica ingannevole che l’algoritmo non perdona. Meglio evitare.
  • Limitarsi alla promozione solo durante la fase di rilascio: Se promuovi la tua musica solo quando esce, stai perdendo una grande opportunità di mantenere il pubblico interessato nel lungo termine.
La sfida finale: come mantenere il pubblico

Vorrei chiudere con una riflessione chiave: mentre le playlist offrono un’esposizione importante, la tua vera sfida è mantenere l’attenzione nel lungo termine. Come puoi fare? Costruendo una relazione autentica con il pubblico. Fai in modo che gli ascoltatori salvino i tuoi brani nelle loro librerie, seguano il tuo profilo e condividano la tua musica. E, soprattutto, continua a raccontare la tua storia sui social media, con contenuti che parlano al cuore delle persone.

Cosa stai facendo per trattenere il tuo pubblico su Spotify?
Quali difficoltà hai incontrato?

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Marketing musicale in Danimarca: Uno studio sui bisogni degli artisti per la comunicazione di marketing.

di Taryn O’Leary

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A causa del calo delle vendite di CD e dei consumatori economici, l’industria musicale è attualmente impegnata a mantenere vivi i flussi di reddito. Con l’avvento della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, l’industria musicale lotta per affrontare e beneficiare dei cambiamenti. Inoltre, gli artisti musicali sono notevolmente gravati dalla mancanza di rimborsi per il loro lavoro creativo a causa dell’aumento complessivo della pirateria musicale e del download illegale. Questa tesi esplora le promozioni degli artisti, la comunicazione di marketing e la gestione delle relazioni come mezzi per sopravvivere nell’ambiente musicale volatile e superare questi tempi di difficoltà. Esamina inoltre il mercato musicale danese e il modo in cui la comunicazione di marketing dovrebbe essere modellata per promuovere gli artisti in modo appropriato e vantaggioso.

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Ai curatori di playlist piace la tua musica?

Prima di contattare un curatore di playlist perché inserisca il tuo brano nella sua playlist, usando servizi come Match.fy o SubmitHub o direttamente tramite social, ti sei mai fermato ad ascoltare la sua selezione per assicurarti d’essere in linea con il gusto di quella selezione?

Ai curatori di playlist piace la tua musica?

Non intendo solo di essere in linea con il genere musicale, ma anche con il testo e con le vibrazioni, con il mood, che la playlist nel suo insieme trasmette. Ti potrebbe sembrare un lavoro superfluo, magari una perdita di tempo, in realtà si tratta di un’indagine strategica per comprendere se la tua musica troverà un pubblico in grado di apprezzarla e comprenderla.

Non c’è solo questo, devi anche assicurarti che gli altri brani abbiano almeno la stessa qualità creativa e tecnica del tuo brano: la mela buona in un cesto di mele marce rischia di fare la loro stessa fine.

Ci sono alcuni curatori che creano playlist con passione e amore della musica, altri che sono mestieranti in cerca di profitto, in entrambi i casi le playlist si rivelano dei calderoni nei quali il singolo artista fatica ad emergere, ovvero, fatica raccogliere follower.

Scegliere con cura le playlist a cui proporre i tuoi brani ti aiuterà a farti conoscere da un pubblico più ricettivo al tuo sound aumentando la possibilità di raccogliere follower.

Come è stato dimostrato  dalle analisi sulle abitudini dei superfan, questo genere di pubblico è molto prezioso per un artista musicale, è il suo zoccolo duro: genera ascolti ripetuti ed è disposto a spendere tempo e denaro per live o merchandising.

Creare un ambiente più sano per i musicisti e per chi ascolta musica inizia proprio dal selezionare i curatori di playlist più responsabili e professionali.


Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
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Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
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Come riconoscere le playlist false.

Nell’ecosistema di Spotify, che sfrutta alcune dinamiche social di condivisione, le playlist hanno un ruolo preminente perché dimostrano quanto si stia diffondendo la tua musica, quante siano le persone che ti seguono attivamente e, di conseguenza, aumentano le possibilità per essere notati dall’algoritmo e ottenere un effetto virale, sia in termini di popolarità, sia in termini di ascolti organici.

Come riconoscere le playlist Spotify false.

È noto che esistono milioni di playlist false legate a streaming farm che generano finti ascolti perché non corrispondenti a persone reali ma a bot informatici. È una piaga che Spotify ha cercato di arginare e sulla quale sta lavorando per ottenere risultati migliori. Questo perché questo genere di ascolti, non essendo legati ai gusti di un pubblico reale, minano l’esperienza di ascolto che gli algoritmi propongono agli ascoltatori, con il conseguente rischio di mettere in tendenza prodotti discografici di qualità dubbia deludendo le aspettative dell’ascoltatore.

Non esiste un modo certo per individuare una playlist falsa, ma ci sono dei segnali d’allarme utili a capire se una playlist Spotify è legata ad un utente reale o ad un bot informatico:

1.Corrispondenza tra ascoltatori e stream

Se la tua canzone è in una playlist che genera un numero di ascolti corrispondente al numero dei follower è molto probabile che sia una playlist falsa. In una playlist organica, in genere gli stream sono superiori agli ascoltatori perché le persone tendono a riprodurre i brani più volte.

2. Crescita troppo rapida di ascolti

Il tuo brano è in una playlist con migliaia di follower e, nell’arco di 24/48 ore, raggiunge o supera in ascolti il numero dei follower, ti sembra possibile? Ti sembra credibile che migliaia di persone ascoltino quasi contemporaneamente la stessa playlist?

3. Follower sospetti

Guardati dai curatori di playlist che hanno tra i loro follower migliaia di profili senza icona o con nomi o sigle improbabili. È molto probabile che si tratti di account falsi legati a streaming farm.

4. La playlist non compare IN scoperta su

Nelle statistiche di Spotify For Artist, o sulla tua pagina artista, vengono indicate le principali playlist in cui viene ascoltata la tua musica. Se una playlist non compare in questo elenco o è una playlist fasulla oppure è una playlist morta, non ascoltata, di conseguenza non ti è di nessuna utilità.

Detto questo, devi tener sempre presente che Spotify colpisce pesantemente chi usa tecniche fraudolente per spingere la sua musica. Lo fa rimuovendo i brani incriminati e, dal 2024, arrivando a multare distributori o etichette accusate di usare streaming farm o altre tecniche ritenute fraudolente.

Ma non c’è solo questo. Gli algoritmi di Spotify lavorano molto sull’esperienza personale dell’ascoltatore. Lavorano per proporre la tua musica alle persone che meglio possono recepirla e apprezzarla. Spingerla attraverso bot automatici va ad inquinare i dati che Spotify raccoglie per selezionare il pubblico più adatto alle tue produzioni.

Ti sembra poco?


Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica

di PlayHola

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“Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica” è la guida essenziale per gli artisti che desiderano fare della promozione musicale il loro punto di forza. Grazie ai consigli di PlayHola, brand specializzato nel marketing musicale, imparerai come creare playlist efficaci, ottimizzare la tua presenza su Spotify e promuovere la tua musica attraverso i canali più adatti. Scopri come utilizzare al meglio le playlist di Spotify, una vera e propria arma nel mondo del marketing musicale, per raggiungere un pubblico più ampio e far crescere la tua carriera artistica.

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5 tips per una playlist musicale in streaming

Mi sorprende tuttora come gli artisti musicali sottovalutino la forza promozionale delle playlist nel loro profilo artista delle varie app di musica in streaming. E’ una mancanza che, a mio avviso, professionalmente non gli rende onore. Creare almeno una playlist in cui inserire i propri brani è il primo passo per l’auto promozione e per legare con il pubblico che può apprezzare la tua musica.

Per questo motivo vorrei darti qualche suggerimento di base per creare delle playlist solide in grado di catturare ascoltatori appassionati.

5 tips per una playlist musicale in streaming

1. Scegli un nome il nome giusto e non modificarlo

Una playlist per l’ascoltatore è un’esperienza personale. Un titolo non banale, capace di distinguersi dalla massa, è la scelta migliore che puoi fare. Metti in moto la tua creatività e trova un titolo evocativo capace di guidare l’ascoltatore al tipo di musica e di atmosfera che troverà nella selezione. Non dimenticare di creare anche una descrizione che renda bene l’idea della musica che proponi suggerendo a quali persone o per quali occasioni è più adatta. E’ il pubblico qualificato che darà alla tua selezione un pubblico di valore. E’ importante non modificare il titolo della playlist perché è strettamente legato agli algoritmi di ricerca, questo a diverso titolo su tutte le app di musica in streaming.

2. Mettiti nei panni del tuo pubblico

Nel creare la playlist, dove inserirai anche qualche tuo brano, devi innanzitutto preoccuparti di creare un mood, un’atmosfera coerente. Ma devi coniugare questa esigenza partendo dai tuoi gusti personali perché il risultato della selezione dev’essere sincero, genuino: il pubblico ha un sesto senso particolare quando cerchi di prenderlo in giro. Sii onesto con te stesso e crea quella playlist che ti soddisfa al 100%. La sincerità premia più di ogni altra cosa e nel mondo ci sono milioni di persone pronte a condividere i tuoi gusti e curiose di ascoltare la tua musica. Mettere in testa alla tua selezione quattro o cinque brani di successo servirà a rompere il ghiaccio e convincere l’ascoltatore a continuare nei brani successivi.

3. La Copertina e la Descrizione.

Ovviamente la copertina della playlist ha la sua importanza. Grafica ed immagine devono essere accattivanti e contenere un riferimento esplicito al contenuto della selezione musicale che hai compilato, ma questo potrebbe non bastare.

Analizza le copertine delle playlist di maggior successo, scoprirai che le immagini hanno pochi dettagli e l’immagine è facilmente identificabile anche quando sono ridotte a icona, non solo, il titolo spesso è scritto con caratteri cubitali per lo stesso motivo sopra citato.

Non è male crearsi una linea grafica omogenea in modo che il pubblico riesca a riconoscere a colpo d’occhio che quella playlist è una tua playlist, qualsiasi genere musicale contenga.

La descrizione è molto importante: dev’essere invitante e magari contenere almeno 10 nomi di artisti presenti per essere notata dagli algoritmi di ricerca.

Questi sono i suggerimenti da manuale che dovresti imparare a memoria. Nonostante questo, nel mio profilo Spotify ho preferito seguire una via diversa realizzando grafiche univoche, molto omogenee ed estremamente sintetiche. Ho scoperto che se la musica è buona ed il mood ben riuscito, la selezione ha comunque un buon riscontro di pubblico, perché a conti fatti, è sempre la qualità musicale che fa la differenza. ( Seguimi su Spotify)

4. Aggiorna costantemente la playlist

E’ importante che programmi una scadenza periodica per aggiornare la tua playlist con le nuove uscite o le nuove scoperte, magari togliendo i brani che consideri superati o che ad un ascolto più attento ti sembrano meno meritevoli: la qualità di una selezione alla lunga premia più di ogni altra cosa. Personalmente ti consiglio di creare playlist di 2-4 ore di durata, ma se riesci a collezionare un buon repertorio puoi arrivare anche a 8 o 12 ore, ma dev’essere una selezione veramente ricca di roba buona. Inoltre, se ti è possibile, non mettere più di 5-6 brani per artista: la varietà paga.

5. Condividi et Impera.

Questo geniale motto creato dal brillante Rudy Bandiera è l’ultimo e determinante passo per attirare attenzione verso la tua playlist. Quando condividi la tua selezione sui social cita i nomi degli artisti coinvolti, magari taggandoli, te ne saranno grati e potrebbero decidere loro stessi di condividerla sulle loro pagine creando quel circolo virale che la farà decollare.

Conclusione

Queste regole basiche per creare e gestire playlist valgono, più o meno, per tutte le app di musica in streaming e sono la base di partenza per far conoscere la tua musica ad un pubblico più ampio. La creazione di playlist va vissuta con spontaneità e leggerezza, come un hobby gratificante. Non solo può fare del bene alla tua musica, ma può far del bene anche a te offrendoti nuovi stimoli e nuove idee per le tue composizioni.

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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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Amazon Music business marketing musicale musica streaming social music marketing tips & tricks

5 Tips per Amazon Music

Amazon Music offre un catalogo musicale che nulla ha da invidiare agli altri players della musica in streaming, a questo si aggiungono le potenzialità di Alexa, l’assistente vocale della maison di Bezos che svolge per Amazon Music una funzione strategica (approfondisci).

Cinque tips per amazon music

A differenza di altre app di streaming, come Spotify per esempio, Amazon Music non ha molte funzionalità di coinvolgimento social ma consente ovviamente di organizzare la propria musica in playlist e di poterle condividere tramite link nella rete. Puoi condividere i tuoi brani, i tuoi album, le tue playlist e la tua pagina artista.

In realtà Amazon Music sta evolvendo e sta elaborando nuovi strumenti per aiutare gli artisti e le etichette a promuovere il loro lavoro, tra questi la possibilità di collegare la pagina artista con il profilo Twitch. Nel frattempo, possiamo usare cinque buone pratiche per valorizzare la nostra musica presente sulla app.

  1. Segui Amazon Music: anche Amazon Music ci tiene ad aumentare la sua base fan. Per questo assicurati di seguire i suoi profili social su Facebook, Twitter, Instagram ed altri. Questo potrebbe tornarti utile come vedremo più avanti.

  2. Messaggistica: Comunicare ai propri fan l’uscita del nuovo singolo tramite Whatsapp, Messenger o email con un messaggio personalizzato e un invito all’ascolto resta uno dei migliori modi per ottenere un coinvolgimento e una risposta positiva;

  3. Tag: usa sempre il tag @AmazonMusic o @AmazonMusicItalia (o comunque gli handle locali) ogni volta che posti in un social. Potresti attirare la loro attenzione e venir ricambiato con un repost sui loro profili;

  4. Link diretto: periodicamente condividi il link diretto ad un tuo album o brano. Non dimenticare però che è il link diretto alla tua pagina artista che può far aumentare i tuoi follower ed aiutarti a farti ben volere dagli algoritmi. L’ascolto passa, il follower (se te lo meriti!) è per sempre;

  5. Gli Hashtag: come già detto è preferibile usare nei post il tag @AmazonMusic piuttosto che #AmazonMusic. Ciò non toglie che puoi accompagnare il tuo post con hashtag più mirati che possono dare delle soddisfazioni, alcuni di questi sono: #AmazonMusicHD, #AmazonMusicUnlimited, #AmazonPlaylist o #AmazonArtist. Un mio suggerimento è che il rendimento di questi hashtag va monitorato, alcuni potrebbero funzionare bene su alcuni social e non dare risultati su altri.

Queste cinque pratiche usate metodicamente ti consentiranno di agganciare il tuo pubblico che preferisce Amazon ad altre app. Se è vero che, a differenza di altri social media, Amazon Music non soddisferà il tuo ego con statistiche sulla popolarità, è anche vero che è la piattaforma di streaming che più paga per ogni singolo ascolto.

Il mio consiglio è che dovresti investirci un po’ di tempo condividendo i link del tuo profilo, delle tue canzoni e delle tue playlist. Potresti avere delle belle sorprese nei tuoi rendiconti periodici.

Per chiudere, ti lascio l’elenco dei canali social di Amazon Music preso, paro paro, dalle loro pagine For Artist.

Canali social di Amazon Music
Facebook: AmazonMusic (Global) e AmazonMusicDeSchlager (Germany)

Twitter: @AmazonMusic@AmazonMusicUK@AmazonMusicJP@AmazonMusicMX@AmazonMusicIN

Instagram@AmazonMusic@AmazonMusicUK@AmazonMusicDE@AmazonMusicJP@AmazonMusicMX@AmazonMusicES@AmazonMusicIT@AmazonMusicFR@AmazonMusicBR@AmazonMusicLatin@AmazonMusicANZ@AmazonPrimeMusicIN

Handle di genere: @rotation (Hip-Hop and R&B) e @auf_level (German Deutchrap)

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Amazon Music social media tools

Non sottovalutare Amazon Music.

Tra i players più importanti della musica in streaming credo che il più sottovalutato di tutti sia Amazon Music. Questo non mi sorprende perché come social media è piuttosto freddo, ovvero è poco social nelle possibilità di condivisione.

Non sottovalutare Amazon Music

Eppure l’app Amazon Music offre tutte le funzioni di base per costruirsi una libreria personale e la possibilità di condividere le playlist tramite link, in pratica lo stretto necessario per poter far conoscere la propria musica condividendo album, tracce e playlist nei social network.

I principali punti di forza che rendono Amazon Music interessante, a mio modesto avviso, sono due e sono sufficienti per rendere l’app di Jeff Bezos molto interessante per un artista musicale:

  1. Amazon Music riconosce royalty più alte rispetto altre app.
  2. Amazon Music è direttamente collegata con l’assistente personale Alexa che è molto usata come diffusore musicale.

Amazon Music, come altre app, offre la possibilità di autenticarsi come artista e di visionare le proprie performance di ascolto e di pubblico tramite le pagine di Amazon For Artist.

Per autenticarsi su Amazon For Artist e avere accesso alle proprie statistiche è piuttosto semplice, questi sono i passaggi che vengono richiesti:

  1. Nome Artista
  2. Ruolo: Artista, Manager, Producer, ecc…
  3. Account Social (ti verrà chiesto di collegare i tuoi account per essere riconosciuto: Twitter, Instagram, Facebook)
  4. Distributore (Dovrai indicare quale distributore diffonde la tua musica: The Orchard, Believe ecc…
  5. Altre info, ovvero informazioni utili per farti riconoscere.

A questo punto non ti resta che inviare le informazioni e attendere la risposta. Se hai inserito i dati correttamente ed hai indicato più di un social, la risposta via mail potrebbe arrivare anche solo dopo qualche ora.

Una volta autenticato, tramite user e password potrai aver accesso alle tue statistiche e valutare come sta viaggiando la tua musica nell’ecosistema di Amazon Music.

Autenticati su Amazon For Artist

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Spotify Spotify playlist tools

Alla scoperta della Songwriter Page di Spotify

Il 12 febbraio 2020 Spotify for Artist ha annunciato sulle pagine di la versione beta test della Songwriter Page, un modo nuovo per far conoscere tutte le canzoni scritte da un cantautore presenti nella app, così da raccogliere in un’unica schermata tutta la produzione di un artista, non solo quella interpretata, ma anche quella firmata.

Alla scoperta della Songwriter Page di Spotify

La Songwriter Page è raggiungibile tramite l’indirizzo http e tramite la scheda Mostra Riconoscimenti presente in ogni traccia e visualizzabile con il tasto destro del mouse; una volta che la Songwriter Page è attiva il nome dell’autore diventa un link verso essa.

La pagina ovviamente può essere condivisa, diventando uno vero e proprio catalogo delle opere disponibili su Spotify: una sorta di curriculum interattivo, se vogliamo metterla così.

A questa pagina si affianca, la playlist ufficiale certificata Written by… dove viene raccolto il meglio  della produzione dell’autore. Non avendo ancora messo mano su una Songwriter Page, che ricordo, è ancora in versione beta test, non ho chiaro se la playlist Written by è algoritmica o personalizzabile.

Potenzialmente chiunque può richiedere la sua Songwriter Page, ma direi che questa funzione è adatta per chi può vantare  collaborazioni con altri artisti musicali.

Un’idea niente male che rende ancor di più Spotify lo strumento più accessibile per far conoscere la propria musica, nonostante tutto.

Richiedi la tua Songwriter Page

Guarda una Songwriter Page

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La forza della Release Radar di Spotify

La Release Radar è una playlist personalizzata che Spotify ha creato per aiutare gli utenti a trovare e ascoltare la musica che preferiscono.

La release radar di Spotify

Attualmente, questa playlist è la più ascoltata e popolare tra gli ascoltatori e tra gli artisti. Release Radar viene aggiornata ogni venerdì e la sua caratteristica principale è che ogni ascoltatore ha la sua Radar fatta a misura delle sue preferenze.

In altre parole, ogni utente avrà una playlist diversa in quanto la Release Radar si basa sull’artista che ascolta, in genere basata sulle nuove uscite degli artisti seguiti dall’utente. Per Spotify è la combinazione perfetta per tenere aggiornati gli ascoltatori sulle uscite dei loro artisti preferiti e, di conseguenza per assicurare agli artisti che il loro lavoro verrà ascoltato dai fan.

Release Radar viene aggiornata settimanalmente ogni venerdì, giorno che le label dedicano alle uscite discografiche, ogni artista può avere solo un brano alla volta in questa selezione e, soprattutto, deve essere un brano inedito. Questa nuova traccia, se non viene ascoltata, viene riproposta all’ascoltatore per altre quattro settimane.

Viene da sé che solo i follower di un Artista X possono vedere le sue canzoni su Release Radar, e solo le sue nuove canzoni possono essere aggiunte a questa playlist. La Release Radar in pratica è lo strumento creato da Spotify per mantenere un contatto diretto tra artisti e il loro pubblico. Quindi, la chiave per far funzionare adeguatamente la Release Radar è avere molti follower di Spotify.

E qui siamo al fulcro della questione, il pubblico. Pubblicare le tue canzoni su Spotify e distribuirle in ogni angolo del mondo è facile, ma interessare e coinvolgere un pubblico alla propria musica non è proprio così immediato. Ci vuole metodo, costanza e ostinazione. Ci vuole anche la consapevolezza che la musica virtuale può non essere sufficiente per fare della musica la tua professione, in particolare di questi tempi in cui i guadagni dallo streaming e dalle vendite online sono veramente risicati.

Il segreto sta nel giusto equilibrio tra vita online e vita offline, tra il contatto diretto con i tuoi fan attraverso i live, o anche seminari o lezioni e la cura della tua presenza sui social.

Iscriviti a questo blog, troverai parecchi spunti per promuovere al meglio la tua figura professionale di artista musicale.

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Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica

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“Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica” è la guida essenziale per gli artisti che desiderano fare della promozione musicale il loro punto di forza. Grazie ai consigli di PlayHola, brand specializzato nel marketing musicale, imparerai come creare playlist efficaci, ottimizzare la tua presenza su Spotify e promuovere la tua musica attraverso i canali più adatti. Scopri come utilizzare al meglio le playlist di Spotify, una vera e propria arma nel mondo del marketing musicale, per raggiungere un pubblico più ampio e far crescere la tua carriera artistica.

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Come condividere una playlist in più servizi di streaming

Per un artista musicale o un’etichetta, la creazione di playlist musicali nei diversi servizi di musica in streaming è un elemento strategico per diffondere le proprie produzioni e incrementare la platea di pubblico, questo è un dato di fatto noto e assodato.

Come condividere una playlist in più servizi di musica in streaming

Questa operazione si rivela fondamentale all’artista per poter raggiungere il pubblico più ricettivo alle sue creazioni. Per questo il mio invito pressante a tutti i musicisti è quello di creare selezioni con la loro musica e quella dei loro colleghi preferiti, a cui magari si ispirano o con cui hanno delle affinità artistico creative.

Creare una playlist che funzioni, che raccolga follower e ascolti, non è così facile come si potrebbe pensare. Richiede cura, attenzione e pazienza. Ci sono diverse variabili che determinano il successo di una playlist e spesso non sono legate alla popolarità dei brani.

Oggi non voglio dilungarmi troppo su questo, mi limito a dirti che una playlist funziona se riesce a mantenere una sua coerenza. Nel senso che dovrebbe rispettare una certa coerenza di mood o di genere, per esempio. Anche se si potrebbe pensare che una playlist variegata, generalista, possa coinvolgere un maggior numero di persone, la realtà è diversa.

All’ascoltatore piace trovare nella selezione la musica annunciata nel titolo. Per meglio capirci, in una playlist dal titolo Evening Piano Jazz eviterei di mettere un notturno di Chopin. E’ vero che la musica di Chopin, magari interpretata da Benedetti Michelangeli è gran musica, ma è molto probabile che questo non rientri nelle aspettative di un ascoltatore che vuol gustarsi del buon jazz, e che anzi lo infastidisca.

Arriviamo al punto.

Ora tu hai confezionato una bella playlist su Spotify dove ci sono le tue canzoni e quelle dei tuoi artisti di riferimento. L’hai condivisa sui social, la aggiorni periodicamente e vedi che, giorno dopo giorno sta acquistando nuovi follower. Come puoi ottimizzare al meglio questo tuo lavoro di promozione? Magari condividendo questa playlist su altri servizi di musica in streaming quali Deezer, Tidal e YouTube o altri, vero?

A farci risparmiare un bel po’ di fatica in questo c’è Soundiiz una semplice app che ti permette di copiare le tue playlist da un servizio di streaming all’altro. Potrai così avere la playlist che hai creato su Spotify anche su Deezer o altri servizi impostando una semplice sincronizzazione. Il servizio di Soundiiz è disponibile gratuitamente con funzionalità limitate o a pagamento con funzionalità aggiuntive.

Direi che l’uso di Soundiiz può farti guadagnare una nuova fetta di pubblico aumentando la visibilità dei tuoi brani senza grandi perdite di tempo. Provala. Fammi sapere come l’hai trovata e se ti ha portato dei risultati. Io la sto provando in questi giorni.

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I follower non si acquistano, si conquistano!

Scorrendo le timeline dei social ti saranno sicuramente comparse pubblicità di servizi che offrono follower reali per i tuoi profili social o per le tue playlist e anche offerte di ascolti reali per i tuoi brani su Spotify o altre piattaforme.

Ti spoilero il finale: evitali come la peste.

I follower non si acquistano, si conquistano
courtesy by pixabay.com

Di questi servizi ne ho provati un paio perché molto allettanti, con siti ben costruiti, semplici, rapidi, chiari nella descrizione del servizio offerto e con prezzi abbordabili; per la precisione ho acquistato due pacchetti di follower per le mie playlist: devo dire che in entrambi i casi sono stati generosi e rapidi.

Di fronte a un acquisto di 500 follower di playlist mi sono ritrovato oltre 600 follower, cioè circa 100 follower regalati. E’ stato tutto molto gratificante per l’ego, meno per il portafoglio. Dato che avevo la possibilità di monitorare gli ascolti di alcuni brani in playlist, ho facilmente appurato che quei 600 follower stavano generando 0 (zero) ascolti, il che significa 0 (zero) royalties.

Ma non è finita qui.

Qualche mese fa, mentre aggiornavo queste due playlist sponsorizzate, mi sono accorto che i follower si erano improvvisamente ridimensionati, tornando a un numero a due cifre. Dato che fino a 1+1 sono capace di fare i conti, questa piccola esperienza mi ha insegnato due cose: la prima è che questi servizi ti vendono account reali, ma dubito che si tratti di follower in carne ed ossa; la seconda è che, probabilmente si tratta di account legati a bot, e quindi subiscono la pulizia periodica che Spotify compie per rimuovere i profili falsi creati per lo più per le bot che generano finti ascolti.

E qui arriviamo al secondo punto: l’acquisto degli ascolti. Ho visto con i miei occhi un intero album bannato senza appello dalla piattaforma svedese perché il cantautore incauto si era affidato a uno di questi servizi nonostante la mia netta disapprovazione. Grazie ad un pressing costante e con l’appoggio del distributore, che è uno dei maggiori players internazionali, dopo sei mesi l’album ha potuto ritornare sull’app di streaming, ripartendo da zero, ovviamente.

Questa esperienza mi ha confermato che non ci sono scorciatoie per ottenere risultati reali sui social network, qualsiasi essi siano. Che si tratti di Spotify o Youtube, che sia Instagram o Facebook, queste piattaforme sono dotate di algoritmi sofisticati che rendono vano e combattono l’uso di queste pratiche, arrivando anche a soluzioni drastiche, come abbiamo visto.

I follower per un artista musicale sono i suoi fan: persone reali che amano la sua musica e magari anche il suo personaggio artistico. Il pubblico te lo devi conquistare, non acquistare, lo fai con un rapporto onesto e costante durante le tue esibizioni dal vivo e dialogando con loro nei social. La tua figura di artista musicale deve diventare degna di stima e alimentare un senso di coerenza, fiducia e utilità attraverso il tempo. E’ un percorso che richiede impegno e attenzione, ma è l’unico in grado di dare risultati soddisfacenti e duraturi.

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Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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