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Le fonti di guadagno nella musica

Fare soldi con la musica non è un gioco da ragazzi. Per esempio, anche una band di successo medio, con un seguito nazionale stabile e un contratto con una label solida, deve affrontare un puzzle complesso di flussi monetari. Se sei un musicista o qualcuno che vuole comprendere come funziona davvero il business musicale, questa analisi ti servirà come una mappa preziosa.

Le fonti di guadagno nella musica

In questo post ti dimostrerò che c’è una verità che emerge con chiarezza: essere un artista non è solo creare musica, ma anche gestire un’impresa.

Partiamo da un concetto chiave che molti sottovalutano: il posizionamento. Che si tratti di autoproduzione o di una major, di un successo locale o di un tour internazionale, ogni artista vive il suo posizionamento nel mercato. Ma attenzione, non è un percorso lineare e non è solo una questione di crescita quantitativa. Anche in un contesto indie o di autoproduzione, i flussi di denaro non smettono mai di essere complicati.

Per chi non è del settore, il concetto di royalties potrebbe sembrare astratto. Sappiamo che ogni volta che una canzone viene acquistata, ascoltata in streaming, passata in radio o usata in un videogioco, ci sono soldi in ballo. Ma la realtà è che i guadagni vengono divisi in mille rivoli: l’etichetta, gli autori, i distributori (come Spotify e iTunes), persino la piattaforma che offre la canzone. E qui comincia il dilemma: quante di queste royalties vanno effettivamente agli artisti?

Dividere la torta delle royalties significa spartire i proventi fra composizione e registrazione, con ulteriori suddivisioni in base a dove e come viene utilizzata la musica. Ecco alcuni esempi chiave che ti faranno riflettere:

Royalties di streaming e download: questi guadagni derivano da streaming, radio online e piattaforme digitali.
Vendita di copie fisiche: qui rientrano le vendite fisiche di cd, vinili e musicassette.
Royalties meccaniche: guadagni derivati dall’ascolto pubblico di supporti fonografici fisici o digitali.
Royalties sulle esibizioni: sia che si tratti di un concerto o dell’uso in luogo pubblico della tua musica.
Diritti connessi: guadagni che spettano a produttori dei supporti fonografici e agli artisti interpreti o esecutori dei brani.
Commissioni licenze synch: Si guadagnano quando la musica è usata in film, pubblicità o videogiochi.

Questa suddivisione richiede una gestione attenta o, come spesso accade, il musicista si ritrova a corto di risorse. Questo perché anche se ci sono più flussi di guadagno, una parte consistente finisce nelle mani di chi offre la piattaforma o fornisce i servizi necessari.

A questo punto vorrei soffermarmi un attimo sulla pratica dell’anticipo discografico, un prestito che la label fornisce per coprire produzione, mastering e artwork. La cosa che molti musicisti non capiscono è che questi soldi sono un debito da ripagare, non un guadagno immediato. E spesso l’importo non copre tutte le spese, obbligando la band a cercare risorse altrove, magari reinvestendo i propri risparmi o affidandosi ai ricavi del merchandising.

Proprio su quest’ultimo punto vale la pena soffermarsi.

Il live e il merchandising sono ancora fondamentali per far quadrare i conti. Ma anche qui, ci sono spese di trasporto, vitto e crew da considerare, tutte cose che assottigliano i profitti. Se pensi che basta riempire un locale per guadagnare, stai sottovalutando la situazione. Le spese da coprire prima di ottenere il vero guadagno sono tantissime, e spesso è il merchandise a dare una spinta in più.

La promozione, altra spina nel fianco per molte band, non è gestita a livello capillare dalla label. Certo, la casa discografica si occupa delle sue pagine social e del sito, ma quando si tratta di creare hype o portare l’attenzione sul nuovo album, è spesso la band stessa a doversi muovere. E non è un lavoro semplice. L’assunzione di esperti in comunicazione o addetti stampa è quasi d’obbligo, e ogni professionista aggiunge un altro costo.

Un musicista deve sempre tener presente che il mondo della musica è un campo minato di complessità finanziarie. Dall’anticipo discografico alla gestione dei diritti, fino alla promozione e al tour, ogni passo richiede pianificazione e, spesso, sacrificio personale.

Ma quindi, come può una band emergente evitare di affondare in questo mare di debiti e complessità? Ecco alcune strategie pratiche:

  1. Diversificare i flussi di guadagno: Non contare solo sulle vendite di album. Sfrutta la sincronizzazione, il merchandising e persino il crowdfunding.
  2. Tagliare le spese superflue: Fai attenzione a dove spendi. A volte autoprodurre un album in parte può essere più vantaggioso.
  3. Investire nella promozione: Anche se l’etichetta non copre tutti gli aspetti, assicurati di avere una strategia di marketing solida. Ogni euro speso in visibilità potrebbe ritorcersi in futuro sotto forma di fanbase fidelizzata.
  4. Sii flessibile: Il mercato musicale cambia costantemente. Sfrutta le opportunità, adatta il tuo posizionamento e cerca nuove vie per monetizzare.

La domanda che dovresti porti è: che cosa stai facendo per garantire che la tua musica non sia solo arte, ma anche business?

Se vuoi far crescere il tuo progetto musicale, è fondamentale mettere in atto strategie mirate e pianificare il tuo lavoro per il raggiungimento di obiettivi concreti.

E tu? Quali strategie hai trovato più efficaci nel bilanciare creatività e business? Scrivimi nei commenti qui sotto e condividiamo idee.

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Marketing musicale in Danimarca: Uno studio sui bisogni degli artisti per la comunicazione di marketing.

di Taryn O’Leary

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A causa del calo delle vendite di CD e dei consumatori economici, l’industria musicale è attualmente impegnata a mantenere vivi i flussi di reddito. Con l’avvento della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, l’industria musicale lotta per affrontare e beneficiare dei cambiamenti. Inoltre, gli artisti musicali sono notevolmente gravati dalla mancanza di rimborsi per il loro lavoro creativo a causa dell’aumento complessivo della pirateria musicale e del download illegale. Questa tesi esplora le promozioni degli artisti, la comunicazione di marketing e la gestione delle relazioni come mezzi per sopravvivere nell’ambiente musicale volatile e superare questi tempi di difficoltà. Esamina inoltre il mercato musicale danese e il modo in cui la comunicazione di marketing dovrebbe essere modellata per promuovere gli artisti in modo appropriato e vantaggioso.

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business etichette discografiche musicista professionista

L’etichetta discografica spiegata al popolo.

Pubblicare la propria musica sulle app di streaming è talmente facile che il ruolo degli editori e delle etichette discografiche si è in apparenza ridimensionato. I numeri però dimostrano che molti musicisti sopravvalutano le proprie capacità di gestione di un progetto discografico, altri invece non sono nemmeno ben consapevoli delle possibilità di sfruttamento delle loro creazioni.

L'etichetta discografica spiegata al popolo.

In questo post cercherò di illustrare l’organizzazione di un’etichetta tipo solitamente divisa in due macro-aree fondamentali: l’amministrazione del catalogo e il front-line, dove nascono e si sviluppano i progetti che vanno sul mercato.

Se sei un artista esordiente, ignorare l’importanza di conoscere e capire la struttura di un’etichetta discografica potrebbe essere il tuo più grande errore. Sapere come funziona questo ecosistema è fondamentale per navigarlo con successo. Si tratta di capire chi promuoverà la tua musica, come verrà distribuita e, soprattutto, quale sarà la tua strategia a lungo termine.

Il front-line è il centro nevralgico, dove la magia creativa incontra la strategia commerciale. Tre figure chiave operano qui, ciascuna con un ruolo specifico che contribuisce al successo di un artista e del suo prodotto:

1. A&R (Artist & Repertoire): se sei un artista, questo è il tuo miglior alleato. Il team di A&R ti segue passo dopo passo nella realizzazione del tuo progetto, dall’idea iniziale alla produzione del disco, fino al video musicale. È il tramite tra te e l’etichetta, e il suo compito è assicurarsi che il tuo percorso artistico sia coerente con la visione strategica della label.

2. Promo: non basta creare un buon prodotto, bisogna anche farlo conoscere. Il team promo si occupa di questo, lavorando con le radio, le TV e i media specializzati per garantire visibilità al tuo progetto. Sempre più spesso, gli uffici stampa esterni, specializzati in generi musicali specifici, diventano parte integrante di questa fase.

3. Product Manager: il collante tra tutte le fasi di produzione e commercializzazione. Questa figura supervisiona l’intero ciclo di vita del progetto, dalla definizione delle scadenze alla strategia di marketing, dalla gestione dei budget agli accordi di distribuzione. Senza il Product Manager, ogni progetto rischierebbe di andare alla deriva tra le mille sfaccettature del processo produttivo.

Le etichette indipendenti hanno una struttura più snella, spesso con ruoli sovrapposti e team più ridotti. Tuttavia, quello che possono perdere in dimensioni, lo guadagnano in identità artistica.

Le major, al contrario, si concentrano sulla massimizzazione dei profitti, diversificando la propria offerta su una vasta gamma di generi musicali. Oggi però anche le major puntano sul crearsi un’identità artistica precisa e di genere, tipica delle etichette indipendenti, suddividendo i propri front-line su etichette specializzate.

Questo è il momento in cui chiederti sestai facendo abbastanza per conoscere le dinamiche che possono far decollare o affondare il tuo progetto musicale? Lascia che la creatività sia il tuo motore, ma non dimenticare che senza una visione chiara della strategia che sta dietro la produzione, promozione e distribuzione, rischi di restare in ombra.

Conoscere le regole del gioco è fondamentale per chi vuole essere protagonista, non solo spettatore, dell’industria musicale. Cosa ne pensi? Quanto credi che la struttura organizzativa di un’etichetta possa influenzare la crescita di un artista?

Condividi la tua opinione nei commenti!

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Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
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business marketing musicale musicista professionista personal branding

Come trovare il tuo spazio nel mercato musicale

Qualsiasi musicista per poter emergere come professionista deve trovare una sua caratteristica distintiva da valorizzare nella comunicazione al fine di farlo emergere in una situazione di elevata concorrenza come in effetti è il mercato musicale. Questo vale sia per un musicista che cerchi spazio come strumentista, sia per un musicista che intenda emergere come interprete e magari autore; questa ricerca di una caratteristica distintiva vale per qualsiasi musicista professionista, qualsiasi sia il tipo di carriera tu voglia intraprendere.

Come trovare il tuo spazio nel mercato musicale.

Questa ricerca del tuo carattere distintivo come musicista e anche della tua musica, nel marketing musicale viene definito posizionamento. Posizionarsi significa definire lo spazio che la immagine artistica occupa nella mente del pubblico e dai professionisti del settore: è un complesso e variegato mix composto dalla tua reputazione, dal tuo valore artistico e professionale percepito e dagli effetti delle tue azioni di comunicazione su di essi.

Nell’attuale panorama della musicale questo richiede un approccio sfaccettato che combina creatività, strategia e profonda comprensione del mercato. Alla base di questo processo c’è la creazione di una narrazione e di un’immagine convincenti in sintonia con i potenziali fan che ti portino a distinguerti in maniera univoca in un mercato saturo dove la soglia di attenzione e per altro piuttosto bassa.

Tutto inizia con un’immersione profonda nella tua essenza di artista: il tuo sound unico, la tua storia personale, i tuoi valori e la tua visione artistica. Questa base costituisce il fondamento della tua identità artistica, del tuo marchio, che deve essere autentica ma curata con attenzione per attrarre il pubblico di riferimento. Per identificare il tipo di pubblico interessato alla tua arte i dati demografici non sono sufficienti; in gioco entrano anche le analisi e la comprensione dei dati psicografici L’identificazione di questi pubblici non si limita ai dati demografici, ma richiede la comprensione degli atteggiamenti, gli interessi, la personalità, i valori, le opinioni, lo stile di vita e dei punti di contatto culturali che definiscono i tuoi potenziali fan.

Sviluppare queste conoscenze, per un artista esordiente con scarso budget, non è comunque impossibile. Sviluppando le opportune strategie e analizzando le informazioni a disposizione si può sviluppare una tua immagine che si estenda coerente in tutte le piattaforme. Questo significa creare un’estetica visiva che sia complementare alla musica, lo sviluppo di un tono di voce per i social media che rifletta la personalità dell’artista e la garanzia che tutti i contenuti, dai video musicali alle storie di Instagram, raccontino una storia coerente. L’obiettivo è creare un mondo coinvolgente con cui i fan possano entrare in contatto a più livelli con te e la tua musica.

Diamo per scontato che nell’era dello streaming, la tua visibilità su piattaforme come Spotify, Apple Music e YouTube è fondamentale. Ma non si tratta solo di dare visibilità alla tua musica, ma anche di posizionare strategicamente le playlist, creare contenuti interessanti e collaborare con altri musicisti in modo da accrescere la tua fama tra il pubblico, nell’industria musicale e dell’intrattenimento.

Costruire una comunità intorno al tuo essere artista è altrettanto importante. Ciò potrebbe comportare la promozione di interazioni dirette con i fan attraverso i social media o la creazione di esperienze esclusive per i superfan. La chiave è far sentire i tuoi fan parte di qualcosa di speciale, trasformando gli ascoltatori occasionali in sostenitori.

Il tempismo e la rilevanza giocano un ruolo importante nel posizionamento. Non sottovalutare l’importanza di allineare le tue uscite discografiche o il tuoi impegni artistici con momenti culturali, collaborare con marchi che condividono i tuoi valori o impegnarti in argomenti di tendenza, l’importante è la sincerità e una coerenza di pensiero, non devi sembrare autentico ma devi esserlo.

Analizzando i dati ottenuti da tutto questo lavoro, coerente, costante e continuo, consentirà a te e magari ai tuoi consulenti, di perfezionare le strategie in base al feedback del pubblico. Monitorando attentamente le metriche di streaming, il coinvolgimento sui social media e il sentiment dei fan, puoi adattarti rapidamente a ciò che funziona e abbandonare ciò che non funziona.

In definitiva, il successo del posizionamento nel settore musicale consiste nel creare un’immagine forte e distintiva, in grado di distinguersi. Si tratta di raccontare una storia che catturi l’immaginazione, crei legami emotivi e faccia sì che i fan tornino a chiedere di più. Anche se le tattiche possono evolversi con la tecnologia e le tendenze, il principio fondamentale rimane: creare un legame profondo e duraturo tra l’artista e il suo pubblico che si traduca in numeri di streaming e in un successo professionale a lungo termine.

Questa attività, come altre attività di marketing, devono rientrare nell’impegno quotidiano dell’essere un musicista professionista. Si tratta di costruire una solida reputazione mettendo in mostra la tua abilità e la tua professionalità. Sebbene ti raccontino cose diverse, anche in passato era così. Non c’era lo streaming, non c’erano i social ma la verità è che anche nel passato i musicisti altamente professionali, che hanno saputo crearsi uno stile personale ed un immagine unica, sono quelli che hanno attraversato i decenni ed ancor oggi sono icone celebrate di un certo modo d’essere.


La scimmia nel cassetto. Liberati dal giudizio degli altri, apriti alla narrazione e scopri chi ti apprezza

di Riccardo Scandellari
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Nel cassetto teniamo le cose più preziose, i sogni e tutto ciò che non abbiamo il coraggio di essere o mostrare. Tutti noi abbiamo progetti, obiettivi e aspirazioni, vere e proprie scimmie che rimangono intrappolate, che non possono nemmeno urlare per la frustrazione di dover restare chiuse in un cassetto. In silenzio.
Che cos’è peggio? Fallire o la paura di fallire? Tentare e non riuscire o non tentare affatto? Esprimere il proprio pensiero ed essere criticati o soffrire in silenzio senza dire nulla? Mettersi in gioco o rimanere nell’incertezza per non averci provato? La vita cambia solo nel momento in cui prendiamo una decisione nuova, ragionata, sostenibile e ci impegniamo per realizzarla.
Quando facciamo uscire la scimmia dal cassetto. Perché in un qualsiasi racconto di successo il protagonista non è l’eroe ma chi si appassiona alla narrazione.

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business facebook Instagram marketing musicale social media social music marketing social network TikTok

La stretta di Meta e Tik Tok

Sta facendo meno notizia dell’epico scontro tra Meta e Siae, in cui molti musicisti videro i loro brani sparire dall’offerta dell’azienda di Menlo Park, ma un drastico cambio di policy sta mettendo i crisi i musicisti che contano sulla monetizzazione generata dagli utenti delle app di Meta e di TikTok.

La stretta di Meta e TikTok

Nelle ultime settimane Meta e Bytedance hanno ristretto i criteri di ammissibilità delle musiche nei cataloghi offerti agli utenti per sonorizzare post e video. Questa mossa sembra colpire in particolare i generi EDM, le cover sound alike e i brani che fanno un uso troppo spregiudicato di sample.

Ovviamente l’operazione non ha caratteristiche chiare di trasparenza e direi che si tratta del metodo più semplice che hanno le app social per offrire contenuti di maggiore qualità con ricadute positive anche sulla qualità dei contenuti generati dagli utenti, ma più probabilmente è un metodo per far fronte alla difficoltà di gestire la mole giornaliera di canzoni che inondano il mercato dello streaming e che comportano costi di gestione e di infrastrutture informatiche non indifferenti.

Insomma, non è vero che nell’era dello streaming c’è posto per tutti.

Ma quali sono le canzoni e le musiche che rischiano il ban dalle app di Meta e Bytendance?

  • Loops musicali
  • Sottofondi musicali
  • Effetti sonori
  • Remix
  • Cover
  • Cover Sound-alike
  • Tracce Karaoke
  • Musica Classica Contemporanea o Musica Classica di pubblico dominio.
  • Colonne sonore
  • I generi Ambient, Meditation, New Age, Yoga, or Sleep Music
  • DJ sets o Mix long form
  • Registrazioni di parlato
  • Registrazioni di esibizioni comiche
  • Dialoghi di film
  • Discorsi
  • Registrazioni di preghiere
  • Audiobooks
  • Suoni generici o comuni
  • Beat non esclusivi
  • Contenuto concesso in licenza su base non esclusiva
  • Podcast
  • Registrazioni di natura o fauna selvatica
  • Registrazioni sonore ambientali
  • Rumore
  • Registrazioni o descrizioni di atti sessuali

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Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

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business diritti d'autore royalty Spotify

Le nazioni più redditizie su Spotify

I criteri con cui Spotify distribuisce le royalty ai singoli artisti non è proprio così lineare come alcuni, ancora troppi, pensano. La ripartizione non si basa solo sul conteggio degli ascolti, ma tiene conto anche di altri fattori fra cui il paese di provenienza dell’ascoltatore.

Le nazioni più redditizie su Spotify

Leggi: Le Royalty Spotify spiegate al popolo

Uno dei fattori che determinano le royalty agli aventi diritto è il paese di provenienza degli ascoltatori: Spotify infatti premia gli ascolti provenienti dai paesi con il maggior numero di abbonati Premium elargendo royalty un po’ più cospicue.

Mi sono divertito a spulciare quali sono i paesi più redditizi secondo Spotify e voglio condividere con te il frutto di questa piccola ricerca che può darti un’idea dello stato delle cose.

Secondo la mia ricerca, nell’ecosistema Spotify tra le nazioni meno redditizie troviamo Algeria, Azerbaijan, Uzbekistan e Oman che rendono al massimo circa 0,00000700 dollari per ascolto.

Leggermente meglio l’Albania che si aggira attorno ai 0.00000951 dollari per ascolto, mentre un salto lo abbiamo con Kuwait e Barain  con i loro 0.00003500 dollari per stream.

Nell’est europeoe le cose cominciano andar meglio in Bulgaria e Slovacchia con le loro punte di 0.00015701 dollari per ascolto. Ma ancor più riconoscenti sono le due isole Malta e Taiwan che con i loro 0.00116711 aggiungono un’altro decimale al modesto importo.

Facciamo un saltino nell’America Latina dove scopriamo che Messico e Brasile portano l’importo di un ascolto a 0.00264555 dollari, ma attenzione perché da quelle parti nazioni come la Bolivia ti riportano indietro a 0.00002900 senza passare dal via.

Quando finalmente entri nel club delle nazioni più industrializzate come Italia, USA, Giappone, Francia o Germania l’importo ha un salto di qualità e arriva sino a 0.00674664 dollari per stream.

Ma il top di gamma sono Svizzeri, Scandinavi e le grandi isole d’Europa, Islanda e Regno Unito, che con le loro punte di 0.00854517 dollari per ascolto sono la meta più ambita.

E dopo tutto questo sciorinar di cifre, ora hai le idee più chiare su quanto lavoro devi fare per mettere insieme il pranzo con la cena affidandoti alle royalty di Spotify.

Forse ti serve anche un Piano B, non trovi?


Gli altri ottanta.
Racconti dalla galassia post-punk italiana

di Livia Satriano
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Dopo l’esplosione del punk anche in Italia si è verificato un rinascimento musicale. In un momento di riflusso e stagnazione culturale, alcune band hanno saputo interpretare al meglio e in totale controtendenza il bisogno di cambiamento.

La new wave italiana è il risultato di una contaminazione di molteplici generi tra cui rock, elettronica, pop, reggae e disco music. Le possibilità sembravano infinite e c’era la volontà di costruire qualcosa di realmente diverso. Questi esperimenti hanno generato una scena seguita da migliaia di giovani in fuga dall’individualismo dilagante, gettando le basi per nuove mutazioni che ci hanno accompagnato fino a oggi.

Gli altri Ottanta è un libro che raccoglie le testimonianze di alcuni tra i più importanti musicisti dell’epoca: un racconto corale a partire dai tardi anni settanta per arrivare alla fine del decennio successivo, un periodo di grandi contraddizioni, dalla crisi dei movimenti politici al nuovo boom economico. Gli ottanta non sono soltanto quelli del culto dell’ottimismo e del superfluo, non solo dance e synth-pop commerciale, ma anche un laboratorio di forme di comunicazione innovative.

Qui potrete ascoltare le voci di quattordici musicisti che hanno iniziato a muovere i primi passi proprio allora, un viaggio alle origini della scena musicale indipendente italiana, alla ricerca di quelle magie creative che l’hanno resa indimenticabile.

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business marketing musicale personal branding social media social music marketing superfan

Le nuove dinamiche nei social network.

Il rapporto degli utenti con social network e i social media sta mutando e gli analisti stanno osservando come queste abitudini vadano a mettere in discussione molte certezze acquisite negli anni.

Più di altri, i musicisti hanno uno stretto legame con social network e social media sui quali spendono tempo e risorse per coltivare rapporti con la propria fan base e promuovere uscite discografiche e concerti.

Le nuove dinamiche nei social network 2024

Nel momento in cui le abitudini del pubblico mutano è perciò importante capire quali sono le nuove tendenze e cercare di assecondarle, orientandosi verso metodi e scelte che ci consentano di mantenere vivo l’interesse del pubblico di riferimento.

I due fenomeni principali a cui siamo assistendo è il calo drastico dei prosumer, i consumatori produttori di contenuti e la frammentazione del pubblico nelle diverse piattaforme disponibili: una balcanizzazione del pubblico sulle diverse piattaforme,  che rende difficile analizzare e prevedere le nuove tendenze.

I contenuti di maggiore successo su Facebook, Twitch, YouTube sono sempre meno globali e sempre più circolanti all’interno di specifiche nicchie sociali o, spesso, da specifici lifestyle di riferimento. Il report annuale di Tiktok per gli Stati Uniti, per esempio, mostra una serie di video ad altissima circolazione che sono sconosciuti al pubblico globale, ma sono virali all’interno di alcune sottoculture della rete.  In questo contesto, Popolarità e viralità intese secondo i parametri classici non possono essere più considerate come punti di riferimento.

Non solo sempre meno persone pubblicano nuovi contenuti, ma è in crescita anche il numero dei Lurker, gli osservatori silenziosi che non interagiscono con i contenuti nemmeno con un like. un fenomeno chiaro su Instagram che vede calare sensibilmente le interazioni rapide con i post.

Da segnalare anche un crollo di interesse verso i micro contenuti, quelli che hanno fatto la fortuna di TikTok. Dopo un’iniziale entusiasmo, la loro efficacia, viralità, è fortemente compromessa da un pubblico che sta tornando a video di maggior durata di buona qualità tecnica e di contenuti.

Queste tendenze impongono al musicista una particolare attenzione alla sua presenza online. Il mainstream non nasce più da pochi autorevoli canali, ma nasce all’interno di nicchie di interesse che il musicista deve intercettare e curare. Saranno queste nicchie di popolarità a far crescere e sostenere il lavoro artistico del musicista.

Non è un caso che in questi mesi, nell’industria discografica, si insista molto sul ruolo del superfan. Quella esigua fetta di pubblico, particolarmente legata al musicista, che da sola genera mediamente oltre il 60% del suo fatturato.

Leggi anche
Il Predominio di YouTube

Il Superfan è in tendenza

Soundcloud e le Fan Powered Royalties


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La musica e i mutamenti dei mercati digitali

Per quanto concerne il mercato musicale, la differenza fondamentale tra il passato ed il presente è l’avvento dei social media che ha profondamente ridefinito il concetto di mercato della condivisione, dove il valore di ogni contenuto è soggettivo e co-costruito. Il mercato della condivisione si contrappone al modello di mercato tradizionale che assegna un prezzo a ogni cosa.

La musica e i mutamenti dei mercati digitali

Questo fenomeno ha influenzato sia i brand che i consumatori, creando nuove modalità di interazione e partecipazione. Il concetto di Web 2.0 si basa sull’interattività e la partecipazione attraverso piattaforme gratuite e sempre accessibili, permettendo il passaggio da una pubblicazione verticale di contenuti da parte di fonti autorevoli al coinvolgimento del pubblico, noto come orizzontalità.

Il crowdsourcing, ovvero l’accesso alla conoscenza e alle risorse comuni per fini personali, è diventato una pratica diffusa, con esempi come Wikipedia, Spotify e Netflix, che rappresentano aggregazioni di prodotti culturali co-costruiti dalla comunità. Questo nuovo modo di fruire dei contenuti ha anche trasformato il marketing, con i provider delle piattaforme sociali che cercano di monetizzare attraverso l’inserimento di pubblicità durante la fruizione dei contenuti e la vendita dei dati degli utenti alle aziende.

Il social media marketing è diventato un elemento chiave nel comunicare, distribuire e scambiare offerte di valore per le aziende, alle tradizionali 4P del marketing, Prodotto, Prezzo, Promozione, Punto Vendita, si introduce la Partecipazione. Questo ha segnato un passaggio dalla comunicazione tradizionale, in cui i media distribuivano contenuti in modo unilaterale, a una logica, in cui il pubblico partecipa attivamente alla vita del brand, che nel nostro caso corrisponde all’artista.

Sono questi i cambiamenti che hanno influenzato anche l’industria musicale. Dopo una fase di pirateria digitale nel vuoto di una regolamentazione ufficiale, ora l’industria musicale sta sperimentando una ripresa grazie alla consapevolezza delle potenzialità nuovi media digitali e alle nuove strategie di fruizione e distribuzione dei contenuti.

In questo contesto l’artista musicale deve imparare le dinamiche del sistema, accumulando un bagaglio di esperienze e conoscenze che gli rendano possibile operare le scelte migliori per la sua carriera. Come già è accaduto ad altre figure professionali, anche per i musicisti è giunto il tempo di considerarsi un po’ meno artisti e più professionisti.

Lo hanno già fatto gli illustratori, i fumettisti, gli scrittori e molti altri, non mi sembra che il mondo sia crollato, no?


La rivolta dello stile. Tendenze e segnali dalle subculture giovanili del pianeta Terra

di di Stefano Cristante, Angelo Di Cerbo, Giulio Spinucci
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È il 1983 quando viene pubblicata la prima edizione del libro “La rivolta dello stile”, con il quale si pone in Italia l’urgenza di capire le culture giovanili degli anni Novanta, gli eredi dei Ted Boy, degli Skinhead, dei Mod, dei Punk. Dal Centre for Contemporary Cultural Studies di Birmingham, il primo centro di ricerca rivolto all’indagine delle subculture, nel corso dei decenni si afferma una corrente di studio capace di leggere l’antagonismo simbolico e la critica della cultura dominante che trova espressione nello street style, nella creatività, nelle forme artistiche. Questo libro continua a offrire gli strumenti per comprendere le espressioni della radicalità fondate sullo stile che, a partire dagli anni Ottanta, si affermano in Gran Bretagna e via via attraversano il continente europeo, e non solo. Attraverso testimonianze dirette, materiali unici e interpretazioni critiche, il libro racconta le esperienze di una gioventù ribelle che nella moda, nella musica e nella creatività va alla ricerca di forme di aggregazione che sono ancora le nostre.

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Quale sarà il musicista del futuro?

Oggi sono attraversato da un’irresistibile vena profetica che voglio condividere con te per sapere se la ritieni più o meno condivisibile.
Questo 2024 è cominciato con il botto ed ha portato molte novità, che non sto qui ad elencare, che stanno mutando l’assetto dell’industria musicale e più in generale di tutta l’industria dell’intrattenimento legata alla musica.

Quale sarà il musicista del futuro?

Fatta questa premessa, vorrei fare le mie previsioni su quali saranno i musicisti vincenti nel futuro prossimo venturo, ovvero, quali saranno i musicisti che riusciranno fare della loro passione un lavoro bello e remunerativo.

Musica e Intelligenza Artificiale Generativa

Rassegnati, l’IA è entrata con due piedi nell’industria discografica e sta compiendo passi da gigante. Ma dato che l’AI non genera musica di sua sponte ma su istruzioni ben precise, una delle figure professionali che saranno più richieste sarà quella del Musicista Programmatore di AI: un professionista in grado di dialogare con la macchina per farle fare uscire la musica che serve.

Musicista Multi Tasking

I più l’hanno ormai capito, con lo streaming non si mangia. Una carriera musicale va costruita con duro lavoro e pazienza. In attesa di raggiungere un pubblico sufficientemente vasto l’artista musicale deve avere fonti di reddito diverse che possono essere l’insegnamento, la specializzazione in uno strumento, la composizione di musiche per library, producer, etc…

Musicista Online-Offline

Nel futuro prossimo venturo sopravviveranno solo gli artisti musicali capaci di coniugare un contatto con il loro pubblico sia online che offline. Vincerà chi saprà tener stretto il contatto con i propri fan attraverso i social, il sito, una newsletter e che saprà trovare l’occasione di trovare luoghi per live dove ringraziarli di persona per il loro entusiasmo.

Tu come la vedi? Lasciami il tuo commento, grazie 🙂


Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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Per un marketing musicale umanistico.

Il marketing musicale umanistico è una strategia che mira a promuovere la musica in modo etico e umanamente rilevante, mettendo al centro l’artista e i valori positivi. Non è una via semplice, ma è una via percorribile da cui sia l’artista che il suo pubblico possono avere vantaggi condivisi. Ecco alcune soluzioni possibili:

Per un marketing musicale più umanistico

1. Autenticità e trasparenza

Come artista musicale devi essere autentico, sincero e trasparente nelle tue interazioni con i fan e nella promozione della tua musica. Lo puoi fare attraverso interviste oneste, video o narrazioni dal backstage, storie personali e momenti significativi da condividere con il pubblico.

2. Concentrarsi sulle storie

Racconta storie coinvolgenti sulla tua vita professionale e artistica, le tue ispirazioni, i tuoi sforzi e l’impatto della tua musica nella vita delle persone. Le storie possono creare un legame emotivo più forte tra l’artista e il pubblico.

3. Messaggi positivi e ispiratori

Promuovi la musica con messaggi positivi e ispiratori. Messaggi che possano aiutare le persone a trovare forza, speranza e conforto. La musica ha il potere di trasmettere emozioni e i messaggi positivi possono avere un impatto duraturo sul pubblico.

4. Collaborazioni con scopi umanitari

Se lo senti nelle tue corde, collabora con organizzazioni umanitarie o sostieni cause sociali attraverso la tua musica. Queste iniziative mostrano il lato empatico dell’artista musicale e possono contribuire a sensibilizzare il pubblico su temi importanti. Ma attenzione, sostenere un’associazione è un impegno serio che richiede maturità e consapevolezza. Devi essere consapevole che tuoi atteggiamenti errati possono creare danni, ma sopra ogni cosa, la tua collaborazione deve essere sincera e motivata. L’ipocrisia e le bugie hanno le gambe corte.

5. Coinvolgimento del pubblico

Favorisci l’interazione diretta con il tuo pubblico tramite social media, live streaming, incontri e sessioni di ascolto. Questo coinvolgimento crea un senso di comunità e connessione più profonda. Il senso di comunità è il legame più profondo che puoi costruire con i tuoi fan.

6. Sostenere la diversità e l’inclusione

Comunque tu la pensi, il tuo marketing musicale deve promuovere l’uguaglianza e rispettare la diversità di genere, etnia, orientamento sessuale e ogni background culturale. Rispetto ed educazione devono essere le tue parole d’ordine. Magari non sei d’accordo con il tuo interlocutore ed è giusto che tu difenda le tue opinioni, ma non dimenticare mai il rispetto.

7. Limitare il consumo eccessivo

Evita pratiche di marketing aggressive o invadenti che possano sfruttare il pubblico o spingere al consumo eccessivo. L’obiettivo dovrebbe essere quello di promuovere la musica in modo sostenibile e rispettoso dei comportamenti che regolano delle sane interazioni tra gli individui.

8. Collaborazione con fan e follower

Coinvolgi i fan nell’elaborazione delle strategie di marketing o nella realizzazione di video e contenuti. Questo coinvolgimento rende i fan parte integrante del processo creativo, li farà sentire valorizzati.

9. Sostenere il benessere mentale degli artisti

Prenditi cura del tuo benessere mentale. Un marketing musicale umanistico non tralascia la salute e il benessere degli artisti, riconoscendo che il loro equilibrio emotivo è essenziale per la creazione di musica significativa.

10. Rispetto dei diritti d’autore

Assicurati di lavorare con editori e partner che rispettino i tuoi diritti d’autore e una giusta remunerazione per la tua musica. Il consiglio è di informarti e di imparare a conoscere quali sono i tuoi diritti e i tuoi doveri contrattuali. Non fidarti ciecamente, ma verifica che chi ti circonda meriti la tua fiducia e sia trasparente nel suo agire.

Queste soluzioni promuovono un marketing musicale centrato sull’artista, etico e incentrato su un onesto rapporto con il pubblico, creando connessioni più profonde tra le due parti e contribuendo a un’esperienza musicale più significativa.

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Il futuro dei musicisti è nei superfan?

Se il tema dominante nell’industria discografica del 2023, è stata l’AI generativa, per questo 2024 sembra essere il superfan. Ma cos’è un superfan?

I superfan sono la salvezza dei musicisti?

Secondo Luminate, la società di ricerche americane, un superfan è un ascoltatore di musica di età pari o superiore a 13 anni che interagisce con un artista e i suoi contenuti in oltre 5 modi diversi: streaming, social media, acquisto di musica fisica, articoli di merchandising, partecipazione ai live.

Il superfan ha una sua specificità che identifica quanto il suo ruolo ed i suoi comportamenti siano interessanti per l’artista musicale:

  • Per il 54% sono più impegnati di un fan comune nello scoprire nuovi artisti e nuova musica trasferendo poi questo entusiasmo per le novità a famigliari e amici;
  • Il 59% in più della media dei fan ritiene che sia fondamentale il rapporto personale con l’artista;
  • Il 45 % in più dei comuni consumatori di musica ama essere parte di un fandom o community.

Negli Stati Uniti i superfan rappresentano il 15% della popolazione generale di età superiore ai 13 anni e stanno influenzando sia l’evoluzione della musica sia le relazioni degli artisti con i loro ascoltatori. Le ricerche su questa nuova figura hanno svelato che le persone che acquistano CD, cassette o vinili, hanno una probabilità più che doppia (+128%) di essere superfan della musica, spendendo ogni mese più dell’80% in più rispetto all’ascoltatore.

Il fenomeno dei superfan è stato misurato, ovviamente, sulle community delle grandi star che offrono opportunità di amplificazione dell’artista che vanno oltre le piattaforme streaming. Nel contempo ha rivelato che il superfan non si limita al consumo passivo della musica, ma è un soggetto attivo in tutto ciò che coinvolge l’artista: social media, concerti e merchadinsing in prima battuta.

L’esperienza ha dimostrato che gli artisti superstar ottengono il massimo valore dai superfan quando interagiscono più profondamente con loro: il coinvolgimento attivo e l’opportunità di connettersi con altri fan sono infatti le basi che consentono di attivare una super-fandom.

Appartenere a un fandom fornisce dunque un innegabile senso di comunità e questo senso di appartenenza è un’esperienza umana fondamentale ben nota agli esperti di marketing e legata a quei meccanismi sociali, naturali, tipici della natura umana. Una ricerca di Spotify dello scorso anno conferma che, in termini economici, una piccola parte del pubblico attivo contribuisce molto di più in termini di coinvolgimento – e reddito – per un dato artista:

In media tra tutte le dimensioni degli artisti i super ascoltatori costituiscono il 2% del fatturato di un artista e rappresentano oltre il 18% degli streaming mensili

Un dato incontestato è che i superfan sono più legati all’artista, ascoltano più assiduamente la sua musica, acquistano biglietti, merchandising e supporti fisici.

Piattaforme come Deezer, Soundcloud stanno puntando la loro attenzione sui superfan, offrendo agli artisti musicali strumenti utili per intercettare questo segmento del mercato musicale.

Di suo, artista musicale può scatenare l’interesse di queste persone lavorando sulla sua presenza online creandosi un’immagine solida, attrattiva e riconoscibile, che aggreghi interessi e passioni condivise attorno ad una community attiva. Si tratta di andare oltre la semplice offerta musicale e aprire un dialogo dove l’interazione con il pubblico crei un senso di comunità e di appartenenza.


Lettura Consigliata

Condivide et impera. Convinci con il cervello, persuadi con il cuore e influenza per come sei Copertina flessibile
di Rudy Bandiera

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Stiamo andando verso un mondo diverso da quello che conosciamo, in cui genitori e figli vivono realtà distanti e parallele, che non ha ancora regole comuni, “non codificato”, destabilizzante: digitale in cui si compra, si vende, si parla, ci si innamora e si fa business. Come posso creare un’immagine online che generi fiducia? Come e dove trovare le persone “influenti” del mio settore, raggiungerle e stringere con loro rapporti profittevoli? Chi sono gli influencer? Come misurare chi è davvero influente e come posso esserlo a mia volta? Come reagire in caso di crisi, attacchi personali o alla mia azienda? Come misurare le attività che vengono svolte in rete? È possibile trovare nuove forme di “pubblicità” per prodotti o servizi? Perché le persone usano i social e come posso utilizzarli io in modo proficuo, oltre che divertente? È possibile fare business usando internet e le relazioni che si creano sul web? Queste sono le domande a cui il libro risponde, perché in questo mondo che cambia tanto rapidamente, per poter vivere meglio e prosperare, abbiamo il dovere di rimanere al passo, trovando nuove forme di comunicazione e costruendo tutti insieme un nuovo codice di comportamento e strade per il business innovative.

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