YouTube ha superato da tempo il ruolo di semplice piattaforma di condivisione video. Con oltre un miliardo di ore di contenuti visualizzati ogni giorno, YouTube sta definendo l’intrattenimento, superando in tempo di visualizzazione streaming piattaforme come Netflix e la TV tradizionale, sia su mobile, desktop che TV. Per gli artisti musicali, questa crescita massiccia rappresenta un’opportunità senza precedenti. Secondo alcune proiezioni, YouTube vanta tra i 2,5 e i 2,9 miliardi di utenti attivi mensili, indicando un potenziale di pubblico assolutamente enorme.

In un panorama digitale in rapida evoluzione è fondamentale che gli artisti applichino una nuova strategia per crescere in modo profittevole, consolidando la loro presenza su questo social in espansione.
Per approcciare correttamente a YouTube come artista musicale dovresti cambiare mentalità e vedere il canale non solo come un luogo dove pubblicare video musicali, ma come il tuo quartier generale digitale.
In quest’ottica, dovresti considerare YouTube l’asse portante in cui veicolare la tua immagine ed il tuo messaggio. A differenza di piattaforme come TikTok o Instagram, i contenuti su YouTube si accumulano nel tempo, fornendo valore continuo. Per questo motivo non dovresti limitarti a caricare solo video musicali ufficiali, ma anche podcast, shorts e contenuti long form, sfruttando l’intero ecosistema che la piattaforma continua a sviluppare. I mezzi messi a disposizione da questa, vera e propria, TV ond demand, ti offrono diversi mezzi per esprimere al 100% il tuo potenziale artistico e comunicativo, creando connessioni profonde con il tuo pubblico, se ti da fare.
Recenti studi, sottolineano che il comportamento degli utenti YouTube è cambiato radicalmente. Ci siamo spostati da un modello di social media a uno di interest media: questo significa che alcune dinamiche hanno un valore relativo nel contesto. Su YouTube, il numero di iscritti al canale o followers non ha più l’importanza di un tempo. Un nuovo canale può diventare virale e farsi scoprire partendo da zero nel giro di giorni o settimane, a condizione che comprenda e sfrutti gli interessi specifici del pubblico.
Per l’artista, questo si traduce nel focalizzarsi sulla specificità. Gli spettatori sono attratti dai creatori attraverso interessi speciali condivisi, ad esempio, un genere musicale di nicchia, la produzione di musica elettronica o l’analisi di testi complessi, e restano grazie ai modi innovativi con cui il creatore esplora ed espande tali fissazioni.
L’algoritmo di YouTube, infatti, raccomanda i contenuti basandosi sui segnali di interesse: la cronologia di visualizzazione, l’interazione e la pertinenza topica, e non primariamente su chi le persone sono iscritte. Se comprendi questo, puoi creare contenuti per una persona con un interesse specifico: ad esempio, un fan di un sotto genere metal degli anni ’90. Se quel contenuto risuona, l’algoritmo agisce come un passaparola potenziato dagli steroidi, mostrando il video a gruppi sempre più ampi di persone con interessi simili.
In pratica dovresti smettere di inseguire gli iscritti e iniziare a inseguire temi specifici che magari siano legati al tuo genere musicale, al tuo lavoro artistico, alle realtà che frequenti, ai tuoi gusti musicali. Tenendo presente che comunque dovrai:
- Essere chiaro sull’argomento del video o del contenuto correlato;
- Sfruttare le parole chiave (come il nome di un genere, un mood o un trend specifico);
- Utilizzare titoli ottimizzati per la ricerca (SEO) per garantire che i video vengano trovati da coloro che sono già interessati;
Sebbene il pulsante Iscriviti sia ancora importante per qualificarsi per la monetizzazione e costruire un pubblico fedele, oggi non è essenziale per la viralità. Gli spettatori, infatti, stanno consumando i contenuti che risuonano con loro piuttosto che iscriversi attivamente.
Il comportamento del pubblico su YouTube indica chiaramente che esiste un movimento che oscilla verso i due estremi: contenuti molto brevi e contenuti molto lunghi. Ciò suggerisce l’applicazione della Strategia del Bilanciere anche per gli artisti musicali, ovvero arricchire il tuo canale YouTube con formati diversi in modo da attirare pubblico con abitudini diverse.
Per attivare con criterio questa strategia è bene che tu conosca le differenze di portata dei diversi formati utilizzabili in aggiunta ai tradizionali music video.
- YouTube Shorts: I Micro Contenuti sono eccellenti per la scoperta rapida e la portata (reach). I video brevi su YouTube stanno esplodendo in termini di opportunità: gli Shorts superano i 200 miliardi di visualizzazioni al giorno e le loro visualizzazioni sono quasi tre volte superiori a quelle giornaliere di TikTok. Un artista può usare gli Shorts per brevi clip musicali, esibizioni veloci, o annunci.
- Video Long-form: Questi sono fondamentali per creare una connessione profonda e, successivamente, per la monetizzazione. Per gli artisti musicali, i contenuti lunghi possono includere documentari sulla creazione di un album, sessioni di studio, interviste o video podcast.
La strategia ideale per l’artista con risorse limitate è iniziare in modo semplice, ad esempio, un video lungo a settimana o la padronanza degli Shorts, per poi espandersi. I migliori creatori stanno combinando entrambi i formati intenzionalmente.
Molti artisti sono bloccati dal fatto di non essere in grado di produrre contenuti visivamente sensazionali. In realtà, fermo restando che la qualità video e audio sono importanti, gli spettatori sono attratti da tre elementi chiave: intimità, vulnerabilità e autenticità. I contenuti eccessivamente patinati o da studio di registrazione stanno perdendo terreno a favore di storie reali e con cui ci si può relazionare.
L’ effetto intimità è l’assicurazione dell’artista contro l’essere rimpiazzato dall’Intelligenza Artificiale (AI). Mentre le informazioni grezze possono essere trovate tramite strumenti come Chat GPT, la personalità, le storie, il punto di vista e le esperienze personali dell’artista non possono essere replicati dall’AI.
Per i musicisti, posso consigliare:
- Integrare la storia personale: anche se un video è incentrato sulla performance o un tutorial di produzione musicale, incorporare una storia personale o condividere il proprio punto di vista crea un legame emotivo.
- Non nascondere il processo: I process videos stanno riscuotendo un enorme successo. Invece di limitarsi a insegnare come creare un beat, l’artista dovrebbe documentare il processo di creazione in tempo reale, magari attraverso una sfida: “Ho provato a scrivere una canzone in 7 giorni” o “La mia prima sessione in studio”.
- Vlog dietro le quinte: Non si tratta di mostrare cosa mangi a pranzo, ma di portare il pubblico dietro le quinte del processo creativo, di produzione, o di business della musica.
Gli artisti musicali che pensano in modo intelligente stanno costruendo il loro brand personale attraverso i loro valori, i loro punti di vista e le loro storie.
La convinzione che i contenuti brevi, rapidi, rumorosi, quelli di Tik Tok per capirci, siano i più penetranti e virali è smentita dall’analisi delle tendenze che dimostra come, in realtà, YouTube domina il tempo di visione sulle Smart TV da inizio 2023. Questo cambia il tipo di contenuto che le persone apprezzano e come interagiscono con esso, poiché YouTube viene ora guardato come Netflix: su schermi grandi, dal divano, spesso in compagnia o mentre si fa multitasking.
Devi pensare a contenuti più lunghi e adatti a una visione di tipo lean back, rilassata, senza necessità di interagire costantemente. Secondo alcuni questo è il momento di investire in formati di intrattenimento o infotainment: video podcast, mini-documentari o video saggi musicali. Se il contenuto aggiunge valore, non deve essere accorciato artificialmente; si dovrebbe pensare a durate di 15, 30 o 60 minuti.
Trovo spesso un rifiuto a priori, da parte degli artisti esordienti con cui collaboro, di cimentarsi nella cura del proprio canale YouTube. Lo comprendo, nessuno ti ha mai detto che per fare il musicista devi anche essere content creator. Ma il mondo non è più come te lo hanno raccontato.
Oggi su YouTube trovi professionisti di ogni categoria usano le potenzialità della piattaforma per promuovere la loro specialità e dimostrare le loro competenze, alcuni con particolare successo. Lo fanno anche esponendosi in prima persona con visioni ed opinioni, in questo, diventano un vero e proprio punto di riferimento per il pubblico che li apprezza.
Come artista musicale esordiente, che non può vantare un ampia esposizione nei network radio-televisivi nazionali è sciocco, te lo dico senza peli sulla lingua, rinunciare ad un pubblico avido di cose nuove che quotidianamente frequenta l’infinita offerta video di YouTube.
Non dico che sia facile ottenere grandi risultati, ma con metodo e strategia, puoi vedere già dopo i primi mesi un profondo cambiamento nel posizionamento del tuo essere artista musicale nella mente del pubblico.
Ora che hai letto queste righe, non mi sorprende che tu abbia ancora molte perplessità sull’argomento. Ma se vuoi valutare seriamente di cimentarti nell’impresa di aprire o migliorare il tuo canale YouTube ti invito a contattarmi.
Potremo lavorare insieme nello sviluppo corretto della tua esposizione su YouTube, creando un canale che ti rappresenti, che attiri il pubblico giusto e che diventi uno spazio divertente nel quale tu possa esprimerti. Parliamone.
Gratificami, offrimi un caffe!
di Andrea Portioli
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Un libro che mette in chiaro i nuovi ruoli e le nuove economie tra loro interconnessi nel fantastico e per alcuni indecifrabile mondo della musica. Dalla bolla dello streaming alle tendenze social, dai sistemi di prevendita all’evoluzione dei club per la musica dal vivo. Non esiste un libro simile che raccolga, con uno sguardo corale ma una sintesi concettuale forte, linee guida generali e le loro declinazioni possibili per vivere di musica dal vivo e di discografia oggi. Le economie dello spettacolo sono, per la maggior parte delle persone, un magma oscuro di percentuali, royalties, somme e sottrazioni di qualcosa, per cui alla fine non è mai chiaro come facciano a tornare i conti. Si può vivere di musica? Se si lavora bene, sì.
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