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Il musicista bravo non si salverà!

Vabbé, il titolo è da clickbait, non lo è il contenuto di questo post che ti invito a prendere in considerazione.

Il musicista bravo non si salverà

Dopo aver incontrato decine di professionisti ed esordienti, aver dialogato con loro aiutandoli nell’uso degli strumenti della comunicazione digitale, mi è chiaro che esiste un grado di consapevolezza che essere dei bravi, talvolta ottimi, professionisti della musica non è più sufficiente per poter mantenere il proprio pubblico, troppo distratto, o per poter mantenere attivo il giro di ingaggi che si è consolidato negli anni.

Nonostante questo, noto che c’è ancora troppa timidezza nell’uscire dal guscio, dalla propria comfort zone di riservatezza, un tentennamento nell’aprirsi verso la comunicazione social che spesso si traduce in rinuncia.

Eppure spesso i musicisti navigati ne hanno di cose da raccontare: aneddoti, tecniche strumentali o compositive, amicizie e percorsi da condividere e perché no, anche tutta la conoscenza riguardo la storia della musica, magari del loro genere musicale preferito.

Ma talvolta basta anche molto meno, come ad esempio un selfie con un fan particolarmente appassionato o un saluto al pubblico dopo un’esibizione, ma anche un ringraziamento per un incremento degli ascolti sulle app di streaming.

Non importa sei hai 500 o 500.000 follower.

Si tratta sempre di persone che amano la tua musica e amano il tuo modo di interpretarla. Sentirti vicino con qualche post sui social regolarmente pubblicato li terrà vicini a te ed alla tua arte. Con il tuo pubblico puoi condividere molte cose e ti saranno grati per questa tua attenzione nei loro confronti: è garantito.

Saper costruire questo tipo di rapporto tra artista e pubblico, oggi più di ieri, fa la differenza in questo mondo ricco di stimoli e di nuove proposte. Se saprai mantenere costante il rapporto con il tuo pubblico, se saprai gestirlo e incrementarlo, ti seguiranno nel percorso artistico anno dopo anno. Sempre al tuo fianco per darti sostegno e divertirsi con te, con la musica, con lo spettacolo che saprai offrire.

Ecco perché essere un bravissimo musicista non basta più: devi anche farlo sapere in giro.

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Social Music Coach al Bobby Durham Jazz Camp

Giovedì 18 luglio 2024 sarò a Darfo Boario Terme per tenere la Masterclass Social Music Coaching a margine di quella bellissima manifestazione che è il Bobby Durham Jazz Camp.

Social Music Coaching a Darfo Boario Terme

L’opportunità mi è stata offerta nientepopòdimeno che da Massimo Faraò in persona che dal 1993 è il motore di questa scuola di jazz che vede coinvolti artisti affermati a stretto contatto con emergenti e appassionati in una comunione fatta di musica, passione e amicizia.

Per quanto mi riguarda, sono onorato dell’occasione che mi è stata offerta e vedrò con questa lezione, che ci terrà impegnati circa tre ore, di sciogliere dubbi e indicare strade su come un musicista può affrontare i cambiamenti in corso nella professione e nell’industria discografica.

Partiremo nel cercare di disegnare il musicista del XXI secolo nell’era dei social e dello streaming, vedendo di far chiarezza sulle dinamiche dei social e sulle dinamiche del web più in generale.

In questo contesto vedremo quale ruolo hanno oggi le etichette discografiche e il loro rapporto con il musicista professionista.

Parleremo di quella brutta cosa che (in genere) infastidisce i musicisti conosciuta come personal branding e la sua importanza nella vita professionale online e offline.

E per concludere parleremo dei social network, dei social media e di alcune strategie pratiche.

Ci sarà anche tempo sufficiente per le domande e magari per approfondire quei punti che risveglieranno maggior interesse.

La Masterclass Social Music Coaching si svolgerà nei locali del Hotel Sorriso alle 17.30 di giovedì 18 luglio 2024

Per iscriverti alla Masterclass Social Music Coaching contatta maxfarao@gmail.com – +39 348 900 1390

L’edizione 2024 del Bobby Durham Jazz Camp vede come docenti:

Sandy Patton – Jazz vocal
Rodney Bradley – Organ e Gospel
Byron Landham – Drums
Massimo Faraò – Piano
Nicola Barbon – Doublebass
Davide Palladin – Chitarra
Claudio Chiara – Sassofono
Luca Begonia – Tromba e trombone

Mentre scrivo non so se per le lezioni di questi maestri del jazz ci sono ancora posti disponibili, ma provarci non costa nulla. Vai sul sito www.bobbydurhamjazzcamp.com e chiedi informazioni.

Comunque vada, spero di vederti a Darfo Boario Terme 🙂


Gli altri ottanta.
Racconti dalla galassia post-punk italiana

di Livia Satriano
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Dopo l’esplosione del punk anche in Italia si è verificato un rinascimento musicale. In un momento di riflusso e stagnazione culturale, alcune band hanno saputo interpretare al meglio e in totale controtendenza il bisogno di cambiamento.

La new wave italiana è il risultato di una contaminazione di molteplici generi tra cui rock, elettronica, pop, reggae e disco music. Le possibilità sembravano infinite e c’era la volontà di costruire qualcosa di realmente diverso. Questi esperimenti hanno generato una scena seguita da migliaia di giovani in fuga dall’individualismo dilagante, gettando le basi per nuove mutazioni che ci hanno accompagnato fino a oggi.

Gli altri Ottanta è un libro che raccoglie le testimonianze di alcuni tra i più importanti musicisti dell’epoca: un racconto corale a partire dai tardi anni settanta per arrivare alla fine del decennio successivo, un periodo di grandi contraddizioni, dalla crisi dei movimenti politici al nuovo boom economico. Gli ottanta non sono soltanto quelli del culto dell’ottimismo e del superfluo, non solo dance e synth-pop commerciale, ma anche un laboratorio di forme di comunicazione innovative.

Qui potrete ascoltare le voci di quattordici musicisti che hanno iniziato a muovere i primi passi proprio allora, un viaggio alle origini della scena musicale indipendente italiana, alla ricerca di quelle magie creative che l’hanno resa indimenticabile.

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business facebook Instagram marketing musicale social media social music marketing social network TikTok

La stretta di Meta e Tik Tok

Sta facendo meno notizia dell’epico scontro tra Meta e Siae, in cui molti musicisti videro i loro brani sparire dall’offerta dell’azienda di Menlo Park, ma un drastico cambio di policy sta mettendo i crisi i musicisti che contano sulla monetizzazione generata dagli utenti delle app di Meta e di TikTok.

La stretta di Meta e TikTok

Nelle ultime settimane Meta e Bytedance hanno ristretto i criteri di ammissibilità delle musiche nei cataloghi offerti agli utenti per sonorizzare post e video. Questa mossa sembra colpire in particolare i generi EDM, le cover sound alike e i brani che fanno un uso troppo spregiudicato di sample.

Ovviamente l’operazione non ha caratteristiche chiare di trasparenza e direi che si tratta del metodo più semplice che hanno le app social per offrire contenuti di maggiore qualità con ricadute positive anche sulla qualità dei contenuti generati dagli utenti, ma più probabilmente è un metodo per far fronte alla difficoltà di gestire la mole giornaliera di canzoni che inondano il mercato dello streaming e che comportano costi di gestione e di infrastrutture informatiche non indifferenti.

Insomma, non è vero che nell’era dello streaming c’è posto per tutti.

Ma quali sono le canzoni e le musiche che rischiano il ban dalle app di Meta e Bytendance?

  • Loops musicali
  • Sottofondi musicali
  • Effetti sonori
  • Remix
  • Cover
  • Cover Sound-alike
  • Tracce Karaoke
  • Musica Classica Contemporanea o Musica Classica di pubblico dominio.
  • Colonne sonore
  • I generi Ambient, Meditation, New Age, Yoga, or Sleep Music
  • DJ sets o Mix long form
  • Registrazioni di parlato
  • Registrazioni di esibizioni comiche
  • Dialoghi di film
  • Discorsi
  • Registrazioni di preghiere
  • Audiobooks
  • Suoni generici o comuni
  • Beat non esclusivi
  • Contenuto concesso in licenza su base non esclusiva
  • Podcast
  • Registrazioni di natura o fauna selvatica
  • Registrazioni sonore ambientali
  • Rumore
  • Registrazioni o descrizioni di atti sessuali

Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
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Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
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Musica: promuoversi attraverso i social

Un musicista dovrebbe vedere i social come uno strumento per promuovere la sua professionalità e promuovere la sua musica. Il punto è questo: i social sono uno strumento per valorizzare e far conoscere le proprie opere e la propria professionalità al pubblico e agli addetti di settore.

Musica: promuoversi attraverso i social

Ma devi tener presente che il pubblico dei social è refrattario alla pubblicità, proprio non la percepisce, non la nota. Questo fenomeno è noto come Banner Blindness ed è un fenomeno notato già dagli anni ’90 del secolo scorso quando i pubblicitari si accorsero che i numerosi banner che popolavano i siti di messaggi promozionali venivano sistematicamente ignorati dagli utenti.

Ed è esattamente questo il fenomeno che si verifica quando sui social pubblichiamo un messaggio pubblicitarop esplicito e banale come ad esempio il classico Fuori Ora o Su Tutte Le App di Streaming.

Perciò cosa significa promuoversi attraverso i social?

La riposta è semplice da dare, un po’ più difficile da realizzare, ma non è forse vero che spesso nella vita le cose più interessanti e utili hanno queste caratteristiche?

Se è vero che il messaggio pubblicitario sui social non funziona, è anche vero che contenuti emozionanti, empatici, coinvolgenti o informativi trovano proprio in questo ambiente la loro ragione d’esistere.

Recentemente un jazzista mi ha confidato che la maggior parte dei suoi post sono scatti panoramici o scorci suggestivi delle località dove si ferma a suonare. Nella sua esperienza queste foto generano molte reazioni tra i follower e spesso, nelle risposte ai commenti, ha l’occasione di spiegare che si trova in quel posto per un live e illustrare il contesto.

Questo è un bel modo, delicato e direi efficiente, per promuovere la propria attività, per far vedere che si è attivi e richiesti, evitando roboanti messaggi pubblicitari o pompose vanterie.

La vita di un professionista della musica e ben diversa da quella di un burocrate dell’ufficio protocollo: è una vita fatta di incontri, di relazione con le persone, di studio e ricerca, di emozioni creative e di difficoltà da superare. Quella del musicista è una delle professioni più avventurose che esistano. Un mestiere creativo che regala emozioni e momenti unici a chi ne viene coinvolto.

Parti da questo per creare un legame con il tuo pubblico e renderlo partecipe alla tua avventura professionale.


La rivolta dello stile. Tendenze e segnali dalle subculture giovanili del pianeta Terra

di di Stefano Cristante, Angelo Di Cerbo, Giulio Spinucci
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È il 1983 quando viene pubblicata la prima edizione del libro “La rivolta dello stile”, con il quale si pone in Italia l’urgenza di capire le culture giovanili degli anni Novanta, gli eredi dei Ted Boy, degli Skinhead, dei Mod, dei Punk. Dal Centre for Contemporary Cultural Studies di Birmingham, il primo centro di ricerca rivolto all’indagine delle subculture, nel corso dei decenni si afferma una corrente di studio capace di leggere l’antagonismo simbolico e la critica della cultura dominante che trova espressione nello street style, nella creatività, nelle forme artistiche. Questo libro continua a offrire gli strumenti per comprendere le espressioni della radicalità fondate sullo stile che, a partire dagli anni Ottanta, si affermano in Gran Bretagna e via via attraversano il continente europeo, e non solo. Attraverso testimonianze dirette, materiali unici e interpretazioni critiche, il libro racconta le esperienze di una gioventù ribelle che nella moda, nella musica e nella creatività va alla ricerca di forme di aggregazione che sono ancora le nostre.

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La musica e i mutamenti dei mercati digitali

Per quanto concerne il mercato musicale, la differenza fondamentale tra il passato ed il presente è l’avvento dei social media che ha profondamente ridefinito il concetto di mercato della condivisione, dove il valore di ogni contenuto è soggettivo e co-costruito. Il mercato della condivisione si contrappone al modello di mercato tradizionale che assegna un prezzo a ogni cosa.

La musica e i mutamenti dei mercati digitali

Questo fenomeno ha influenzato sia i brand che i consumatori, creando nuove modalità di interazione e partecipazione. Il concetto di Web 2.0 si basa sull’interattività e la partecipazione attraverso piattaforme gratuite e sempre accessibili, permettendo il passaggio da una pubblicazione verticale di contenuti da parte di fonti autorevoli al coinvolgimento del pubblico, noto come orizzontalità.

Il crowdsourcing, ovvero l’accesso alla conoscenza e alle risorse comuni per fini personali, è diventato una pratica diffusa, con esempi come Wikipedia, Spotify e Netflix, che rappresentano aggregazioni di prodotti culturali co-costruiti dalla comunità. Questo nuovo modo di fruire dei contenuti ha anche trasformato il marketing, con i provider delle piattaforme sociali che cercano di monetizzare attraverso l’inserimento di pubblicità durante la fruizione dei contenuti e la vendita dei dati degli utenti alle aziende.

Il social media marketing è diventato un elemento chiave nel comunicare, distribuire e scambiare offerte di valore per le aziende, alle tradizionali 4P del marketing, Prodotto, Prezzo, Promozione, Punto Vendita, si introduce la Partecipazione. Questo ha segnato un passaggio dalla comunicazione tradizionale, in cui i media distribuivano contenuti in modo unilaterale, a una logica, in cui il pubblico partecipa attivamente alla vita del brand, che nel nostro caso corrisponde all’artista.

Sono questi i cambiamenti che hanno influenzato anche l’industria musicale. Dopo una fase di pirateria digitale nel vuoto di una regolamentazione ufficiale, ora l’industria musicale sta sperimentando una ripresa grazie alla consapevolezza delle potenzialità nuovi media digitali e alle nuove strategie di fruizione e distribuzione dei contenuti.

In questo contesto l’artista musicale deve imparare le dinamiche del sistema, accumulando un bagaglio di esperienze e conoscenze che gli rendano possibile operare le scelte migliori per la sua carriera. Come già è accaduto ad altre figure professionali, anche per i musicisti è giunto il tempo di considerarsi un po’ meno artisti e più professionisti.

Lo hanno già fatto gli illustratori, i fumettisti, gli scrittori e molti altri, non mi sembra che il mondo sia crollato, no?


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Musica, stili di vita e community

La musica accompagna le nostre giornate e i nostri umori: c’è chi la ascolta come sottofondo mentre lavora o chi vi dedica dei momenti per poterla apprezzare, c’è anche chi la usa per riempire dei momenti della giornata e trarne semplicemente piacere.

Musica, Stili di vita e Community

Comunque sia le nostre scelte musicali sono motivate da diversi fattori che vanno dal gusto personale sino al background culturale/generazionale che comprende anche le nostre abitudini quotidiane e gli stili di vita e le passioni che coltiviamo nel lavoro o nel nostro tempo libero.

Dato che l’uomo è l’animale sociale per eccellenza, attorno a queste abitudini e passioni si creano delle comunità dove gli individui si riconoscono e condividono i propri interessi con altri che ritengono loro pari.

Nel marketing musicale individuare e comprendere abitudini e gusti di questi gruppi di persone è molto interessante perché consente di capire se il pubblico a cui ci stiamo rivolgendo è pronto a recepire un determinato genere musicale o una particolare canzone.

Lo puoi fare senza particolari difficoltà analizzando siti internet, community sui social e riviste on line. Uno studio mirato a comprendere se e come la tua musica sia adatta alle abitudini di un determinato gruppo di persone ti permetterà di concentrare i tuoi sforzi per farla conoscere a chi è già pronto per comprenderla, recepirla e trarne un giovamento.

Attirare l’attenzione di una community è un volano essenziale per sfruttare dinamiche come il passa parola o il senso di appartenenza che hanno un potere legante e persuasivo.

In un contesto in cui esiste una sovrabbondanza di offerta musicale, in cui è difficile creare un legame solido tra pubblico e artista musicale, l’appartenenza o il legame ad un gruppo omogeneo di persone e uno dei metodi più accessibili per costruire legami duraturi e profittevoli per entrambi le parti.

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La dimensione multimediale e multicanale della musica

Quando distribuisci la tua musica nel web, sulle app di streaming, sui social e in streaming video devi considerare ogni canale offre all’utente un’esperienza di ascolto simile ma diversa. Per il pubblico finale l’ascolto su Amazon Music è diverso da quello di Spotify, come è diverso guardare un video su YouTube rispetto ad un video su Facebook, per esempio.

La dimensione multimediale e multicanale della musica

Questo perché ogni singolo canale ha sue caratteristiche che influenzano le abitudini degli utenti e ne condizionano le scelte: è un particolare di cui devi tener conto e che non devi sottovalutare.

Dovresti avere una particolare cura nelle scelte video grafiche attraverso cui veicoli la tua presenza artistica. È importante progettare bene le grafiche della copertina delle tue uscite e coordinare questa immagine, il suo mood, la palette dei colori, in tutti i media ed i canali su cui fai affidamento. Lo stesso vale per i ritratti che dovranno essere coordinati cromaticamente con le dominanti della copertina; stessa cosa vale per i video e i post che andrai a realizzare durante la promozione della tua uscita.

Questo è un lavoro preparatorio che va ideato, pensato e progettato con cura prima dell’uscita della release, in modo di esser pronti a garantire un’adeguata copertura informativa su tutti i canali promozionali a tua disposizione.

Molti artisti indipendenti fanno l’errore di non prepararsi adeguatamente prima dell’uscita della release, il risultato è che troppo spesso la loro comunicazione risulta dispersiva e non viene riconosciuta quando l’ascoltatore/utente transita da un canale all’altro.


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Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
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Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

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Insidr Music: il modello Onlyfans applicato alla musica.

È sbarcata in Italia la nuova piattaforma di streaming Insidr Music che si distingue dalle altre per l’offrire agli artisti un modello di retribuzione diretto da parte dei fan.

Insidr Music, il modello Onlyfans applicato alla musica.

Con questo modello, molto simile a quello applicato da Onlyfans, Insidr Music permette ai fan di supportare i creator… ops i musicisti, pagando un abbonamento il cui importo viene stabilito dallo stesso artista. Dal canto suo, l’artista musicale potrà offrire contenuti aggiuntivi al suo catalogo istituzionale per gratificare la fedeltà del suo pubblico.

Insidr Music va a colmare il supposto vuoto creato dalla migrazione degli artisti non legati ad alcuna struttura discografica dopo l’entrata a regime dei nuovi modelli di pagamento di Spotify e Deezer, sistemi che penalizzano i nomi con basso e bassissimo ascolto a favore dei contenuti più premiati dal pubblico.

“Se solo una decina di fan ascoltasse una determinata canzone una volta al giorno per un mese, l’artista titolare dei diritti sul brano con Insidr Music guadagnerebbe 37,24 sterline, contro le 0,86 che si vedrebbe corrispondere da Spotify” a fronte dello stesso volume di ascolti, osserva una nota dell’azienda, che sostiene di poter offrire ai futuri associati ricavi del 4000% superiori a quelli dei DSP tradizionali.”

Il modello di business di Insidr Music per certi versi può ricordare quello di Bandcamp, piattaforma nata per garantire agli artisti la totale indipendenza. Si distingue perché specificamente pensato per lo streaming e il coinvolgimento musicale. Insidr offre uno spazio dedicato ai musicisti per condividere la propria musica, interagire con i fan e offrire contenuti esclusivi tramite abbonamenti.

Di fatto si presenta come un distributore non esclusivo che si muove parallelo ad altri distributori come TuneCore, Distrokids etc…

Non ho trovato informazioni precise su come l’App tratti le varie royalty. Per capirci, puoi pubblicare anche brani su cui altri godono diritti come, per esempio, la tua etichetta discografica?
E nel caso di cover?

Vai a Insidr Music


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Il futuro dei musicisti è nei superfan?

Se il tema dominante nell’industria discografica del 2023, è stata l’AI generativa, per questo 2024 sembra essere il superfan. Ma cos’è un superfan?

I superfan sono la salvezza dei musicisti?

Secondo Luminate, la società di ricerche americane, un superfan è un ascoltatore di musica di età pari o superiore a 13 anni che interagisce con un artista e i suoi contenuti in oltre 5 modi diversi: streaming, social media, acquisto di musica fisica, articoli di merchandising, partecipazione ai live.

Il superfan ha una sua specificità che identifica quanto il suo ruolo ed i suoi comportamenti siano interessanti per l’artista musicale:

  • Per il 54% sono più impegnati di un fan comune nello scoprire nuovi artisti e nuova musica trasferendo poi questo entusiasmo per le novità a famigliari e amici;
  • Il 59% in più della media dei fan ritiene che sia fondamentale il rapporto personale con l’artista;
  • Il 45 % in più dei comuni consumatori di musica ama essere parte di un fandom o community.

Negli Stati Uniti i superfan rappresentano il 15% della popolazione generale di età superiore ai 13 anni e stanno influenzando sia l’evoluzione della musica sia le relazioni degli artisti con i loro ascoltatori. Le ricerche su questa nuova figura hanno svelato che le persone che acquistano CD, cassette o vinili, hanno una probabilità più che doppia (+128%) di essere superfan della musica, spendendo ogni mese più dell’80% in più rispetto all’ascoltatore.

Il fenomeno dei superfan è stato misurato, ovviamente, sulle community delle grandi star che offrono opportunità di amplificazione dell’artista che vanno oltre le piattaforme streaming. Nel contempo ha rivelato che il superfan non si limita al consumo passivo della musica, ma è un soggetto attivo in tutto ciò che coinvolge l’artista: social media, concerti e merchadinsing in prima battuta.

L’esperienza ha dimostrato che gli artisti superstar ottengono il massimo valore dai superfan quando interagiscono più profondamente con loro: il coinvolgimento attivo e l’opportunità di connettersi con altri fan sono infatti le basi che consentono di attivare una super-fandom.

Appartenere a un fandom fornisce dunque un innegabile senso di comunità e questo senso di appartenenza è un’esperienza umana fondamentale ben nota agli esperti di marketing e legata a quei meccanismi sociali, naturali, tipici della natura umana. Una ricerca di Spotify dello scorso anno conferma che, in termini economici, una piccola parte del pubblico attivo contribuisce molto di più in termini di coinvolgimento – e reddito – per un dato artista:

In media tra tutte le dimensioni degli artisti i super ascoltatori costituiscono il 2% del fatturato di un artista e rappresentano oltre il 18% degli streaming mensili

Un dato incontestato è che i superfan sono più legati all’artista, ascoltano più assiduamente la sua musica, acquistano biglietti, merchandising e supporti fisici.

Piattaforme come Deezer, Soundcloud stanno puntando la loro attenzione sui superfan, offrendo agli artisti musicali strumenti utili per intercettare questo segmento del mercato musicale.

Di suo, artista musicale può scatenare l’interesse di queste persone lavorando sulla sua presenza online creandosi un’immagine solida, attrattiva e riconoscibile, che aggreghi interessi e passioni condivise attorno ad una community attiva. Si tratta di andare oltre la semplice offerta musicale e aprire un dialogo dove l’interazione con il pubblico crei un senso di comunità e di appartenenza.


Lettura Consigliata

Condivide et impera. Convinci con il cervello, persuadi con il cuore e influenza per come sei Copertina flessibile
di Rudy Bandiera

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Stiamo andando verso un mondo diverso da quello che conosciamo, in cui genitori e figli vivono realtà distanti e parallele, che non ha ancora regole comuni, “non codificato”, destabilizzante: digitale in cui si compra, si vende, si parla, ci si innamora e si fa business. Come posso creare un’immagine online che generi fiducia? Come e dove trovare le persone “influenti” del mio settore, raggiungerle e stringere con loro rapporti profittevoli? Chi sono gli influencer? Come misurare chi è davvero influente e come posso esserlo a mia volta? Come reagire in caso di crisi, attacchi personali o alla mia azienda? Come misurare le attività che vengono svolte in rete? È possibile trovare nuove forme di “pubblicità” per prodotti o servizi? Perché le persone usano i social e come posso utilizzarli io in modo proficuo, oltre che divertente? È possibile fare business usando internet e le relazioni che si creano sul web? Queste sono le domande a cui il libro risponde, perché in questo mondo che cambia tanto rapidamente, per poter vivere meglio e prosperare, abbiamo il dovere di rimanere al passo, trovando nuove forme di comunicazione e costruendo tutti insieme un nuovo codice di comportamento e strade per il business innovative.

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I fondamentali di Threads

Hai già attivato il tuo account Threads? Hai capito quali sono le sue dinamiche? Una cosa certa te la posso dire: invocare l’algoritmo perché ti metta in relazione con musicisti, compositori, etichette discografiche, cantanti, ecc. ecc. ovviamente non serve a nulla. Queste cose funzionano solo con i Santi e le Madonne e ci vuole pure molta, ma molta fede.

I fondamentali di Threads

Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali di questo giovane social nato per soddisfare gli insoddisfatti del Twitter A(X) dell’era Musk. Le informazioni sotto riportate le ho rubate senza vergogna da un post di Daniele Antoniol pubblicato su Linkedin e che in buona parte sono pure confermate da altre fonti autorevoli.

CHI USA THREADS?

Secondo dati ufficiali gli utenti mondiali di Threads superano i 2 miliardi di persone. A novembre, ha avuto 41 milioni di scaricamenti mondiali, contro i 27 milioni di Twitter. Threads ancora non copre tutto il globo terraqueo, ad oggi copre 100 paesi al mondo, quelli più industrializzati, socialmente e tecnologicamente avanzati ci sono tutti.

In Europa circa un decimo degli utenti Instagram attivi si sono iscritti a Threads che vanta oltre 100 milioni di utenti mensili. Secondo Social Media Today gli utenti Threads nell’Unione Europea arriveranno presto a circa 25,9 milioni.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI
  • Un post può avere fino a 500 caratteri e lo puoi modificare entro i primi 5 minuti. Poi lo puoi solo cancellare.
  • Puoi caricare nel feed foto, gif e video fino a 5 minuti: questo è molto interessante perché puoi provare se è un luogo dove pubblicare i tuoi live domestici, per esempio, o mettere un’anteprima del tuo video per farlo conoscere. Come tutti i social di META anche a Threads non piacciono i link verso l’esterno e limita la diffusione dei post che li contengono. Perciò anche questa app di Microbloggin non è adatta per condividere link verso il tuo brano su Spotify o su Youtube. Però ha anche una funzionalità per fare i sondaggi.
  • Se non ami scrivere puoi anche creare un audio fino a 30 secondi ma a giudicare dalle reazioni direi che passano piuttosto inosservati. Me lo confermi?
  • Cliccando sui tre puntini puoi nascondere i like ricevuti e decidere chi può rispondere ai post (Tutti, Profili che segui, Solo profili menzionati). Puoi anche nascondere il numero dei Mi piace e le Condivisioni.
  • Su Threads puoi usare un solo tag che può essere composto da più parole separate da spazi e con caratteri speciali. La scelta del tag singolo è tesa ad evitare tag-bot che possono influenzare i trend come accade su X.
COME SI CONFIGURA
  • Puoi usare la versione desktop anche senza account Instagram.
  • Se entri da Instagram si collega al nome già esistente. Il nome non deve superare i 54 caratteri, spazi compresi, se vuoi evitare i puntini (…)
  • La biografia è bene che stia entro le 4 righe.
  • Come Instagram anche Threads supporta un solo link in bio da inserire su “modifica profilo\link”
  • Eventuale parole nascoste anti-spam vengono importate da Instagram se le abbiamo attivate;
COME FUNZIONA L’ALGORITMO DI THREADS
  • Threads ti mostra due Feed, quello che raccoglie gli utenti che segui e quello degli utenti suggeriti in base alle tue preferenze.
  • L’algoritmo di Threads ci mostra i post degli amici (probabilmnete 50%), post di commenti degli amici su persone che non seguiamo (30%), altre persone che non conosciamo in base a probabili calcoli su Instagram (20%).
  • Più si chiacchiera\commenta, più ci si relaziona con le persone, maggiore è la probabilità di farsi conoscere. La piattaforma punta tutto sullo scambio di opinioni. Più tempo si rimane nella piattaforma per mettere like ma sopratutto per commentare… meglio è per il nostro canale.
  • Questo significa che se vuoi usare (anche) Threads per promuoverti e promuovere la tua musica serve una buona dose di impegno. Dovrai relazionarti con le persone, commentare i loro post e creare discussioni con i tuoi. Se hai tempo o se hai un social media manager, apri un tuo canale, ma ricorda di relazionarti e di essere autentico.

Lettura Consigliata

Condivide et impera. Convinci con il cervello, persuadi con il cuore e influenza per come sei Copertina flessibile
di Rudy Bandiera

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