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Social Music Coach al Bobby Durham Jazz Camp

Giovedì 18 luglio 2024 sarò a Darfo Boario Terme per tenere la Masterclass Social Music Coaching a margine di quella bellissima manifestazione che è il Bobby Durham Jazz Camp.

Social Music Coaching a Darfo Boario Terme

L’opportunità mi è stata offerta nientepopòdimeno che da Massimo Faraò in persona che dal 1993 è il motore di questa scuola di jazz che vede coinvolti artisti affermati a stretto contatto con emergenti e appassionati in una comunione fatta di musica, passione e amicizia.

Per quanto mi riguarda, sono onorato dell’occasione che mi è stata offerta e vedrò con questa lezione, che ci terrà impegnati circa tre ore, di sciogliere dubbi e indicare strade su come un musicista può affrontare i cambiamenti in corso nella professione e nell’industria discografica.

Partiremo nel cercare di disegnare il musicista del XXI secolo nell’era dei social e dello streaming, vedendo di far chiarezza sulle dinamiche dei social e sulle dinamiche del web più in generale.

In questo contesto vedremo quale ruolo hanno oggi le etichette discografiche e il loro rapporto con il musicista professionista.

Parleremo di quella brutta cosa che (in genere) infastidisce i musicisti conosciuta come personal branding e la sua importanza nella vita professionale online e offline.

E per concludere parleremo dei social network, dei social media e di alcune strategie pratiche.

Ci sarà anche tempo sufficiente per le domande e magari per approfondire quei punti che risveglieranno maggior interesse.

La Masterclass Social Music Coaching si svolgerà nei locali del Hotel Sorriso alle 17.30 di giovedì 18 luglio 2024

Per iscriverti alla Masterclass Social Music Coaching contatta maxfarao@gmail.com – +39 348 900 1390

L’edizione 2024 del Bobby Durham Jazz Camp vede come docenti:

Sandy Patton – Jazz vocal
Rodney Bradley – Organ e Gospel
Byron Landham – Drums
Massimo Faraò – Piano
Nicola Barbon – Doublebass
Davide Palladin – Chitarra
Claudio Chiara – Sassofono
Luca Begonia – Tromba e trombone

Mentre scrivo non so se per le lezioni di questi maestri del jazz ci sono ancora posti disponibili, ma provarci non costa nulla. Vai sul sito www.bobbydurhamjazzcamp.com e chiedi informazioni.

Comunque vada, spero di vederti a Darfo Boario Terme 🙂


Gli altri ottanta.
Racconti dalla galassia post-punk italiana

di Livia Satriano
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Dopo l’esplosione del punk anche in Italia si è verificato un rinascimento musicale. In un momento di riflusso e stagnazione culturale, alcune band hanno saputo interpretare al meglio e in totale controtendenza il bisogno di cambiamento.

La new wave italiana è il risultato di una contaminazione di molteplici generi tra cui rock, elettronica, pop, reggae e disco music. Le possibilità sembravano infinite e c’era la volontà di costruire qualcosa di realmente diverso. Questi esperimenti hanno generato una scena seguita da migliaia di giovani in fuga dall’individualismo dilagante, gettando le basi per nuove mutazioni che ci hanno accompagnato fino a oggi.

Gli altri Ottanta è un libro che raccoglie le testimonianze di alcuni tra i più importanti musicisti dell’epoca: un racconto corale a partire dai tardi anni settanta per arrivare alla fine del decennio successivo, un periodo di grandi contraddizioni, dalla crisi dei movimenti politici al nuovo boom economico. Gli ottanta non sono soltanto quelli del culto dell’ottimismo e del superfluo, non solo dance e synth-pop commerciale, ma anche un laboratorio di forme di comunicazione innovative.

Qui potrete ascoltare le voci di quattordici musicisti che hanno iniziato a muovere i primi passi proprio allora, un viaggio alle origini della scena musicale indipendente italiana, alla ricerca di quelle magie creative che l’hanno resa indimenticabile.

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marketing musicale musicista professionista

Le etichette discografiche come fornitrici di servizi?

La scorsa settimana nel dare la notizia di un accordo di distribuzione dei supporti fisici tra Carosello Records e Sony, il sito Rockol ha riportato alcune dichiarazioni di Dario Giovannini, direttore generale dell’etichetta milanese che mi hanno colpito più dell’accordo commerciale stesso che non è cosa da poco perché segna il matrimonio tra una major e un’etichetta indipendente.

Le etichette discografiche come fornitrici di servizi?

Le dichiarazioni del Giovannini, riportate nell’articolo, che hanno attirato la mia attenzione sono le seguenti:

Nel giro di nemmeno dieci anni chi fa il nostro lavoro ha vissuto due rivoluzioni: la consacrazione definitiva dello streaming nel 2016 e la pandemia. Il risultato è stato quello di una totale disintermediazione, con un numero di artisti cresciuto a dismisura, una volta venuto meno il collo di bottiglia rappresentato dall’apparato discografico per debuttare sul mercato. Il paradigma, sostanzialmente, si è ribaltato: oggi siamo noi a inseguire i successi. Gli artisti, una volta ottenuti i primi risultati sui DSP da unsigned, vengono assaltati dalle case discografiche.

E ancora:

Sono completamente cambiate, poi, le dinamiche della promozione tradizionale. Le radio, per esempio: prima erano il viatico indispensabile per il successo, mentre oggi, invece, del successo sono più amplificatori e certificatori.

Ma la perla più preziosa che ci lascia Dario Giovannini disegna con chiarezza il ruolo che le etichette discografiche si stanno ritagliando in un mercato dove i distributori hanno sovvertito le regole dell’industria discografica spalancando le porte dell’auto produzione:

…da anni dico che (Carosello Records) è più che una label, noi, ci consideriamo un acceleratore. Lavoriamo su pochi progetti, come una boutique label, supportando chi è nel roster sotto ogni punto di vista. Poi, ovviamente, è l’artista a condurre: il nostro ruolo è quello di fornire gli strumenti e i consigli perché la sua carriera si sviluppi al meglio. Perché restiamo dell’idea che un progetto, per maturare, abbia bisogno del tempo necessario, e che forzare i ritmi facendo il passo più lungo della gamba sia solo dannoso.

In queste poche righe Giovannini descrive il ruolo che le case discografiche stanno prendendo nel sistema, perché non solo Carosello infatti si sta orientando in questa direzione.

Ai più attenti è noto che da qualche anno le label preferiscono musicisti professionalmente e artisticamente maturi che hanno saputo costruirsi una base di pubblico ben definita e riconoscibile sulle quali possano lavorare per ampliarne il mercato.

Questo è lo stato delle cose e vorrei conoscere la tua opinione in merito.

Leggi l’articolo di Rockol


Gli altri ottanta.
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La new wave italiana è il risultato di una contaminazione di molteplici generi tra cui rock, elettronica, pop, reggae e disco music. Le possibilità sembravano infinite e c’era la volontà di costruire qualcosa di realmente diverso. Questi esperimenti hanno generato una scena seguita da migliaia di giovani in fuga dall’individualismo dilagante, gettando le basi per nuove mutazioni che ci hanno accompagnato fino a oggi.

Gli altri Ottanta è un libro che raccoglie le testimonianze di alcuni tra i più importanti musicisti dell’epoca: un racconto corale a partire dai tardi anni settanta per arrivare alla fine del decennio successivo, un periodo di grandi contraddizioni, dalla crisi dei movimenti politici al nuovo boom economico. Gli ottanta non sono soltanto quelli del culto dell’ottimismo e del superfluo, non solo dance e synth-pop commerciale, ma anche un laboratorio di forme di comunicazione innovative.

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business diritti d'autore royalty Spotify

Le nazioni più redditizie su Spotify

I criteri con cui Spotify distribuisce le royalty ai singoli artisti non è proprio così lineare come alcuni, ancora troppi, pensano. La ripartizione non si basa solo sul conteggio degli ascolti, ma tiene conto anche di altri fattori fra cui il paese di provenienza dell’ascoltatore.

Le nazioni più redditizie su Spotify

Leggi: Le Royalty Spotify spiegate al popolo

Uno dei fattori che determinano le royalty agli aventi diritto è il paese di provenienza degli ascoltatori: Spotify infatti premia gli ascolti provenienti dai paesi con il maggior numero di abbonati Premium elargendo royalty un po’ più cospicue.

Mi sono divertito a spulciare quali sono i paesi più redditizi secondo Spotify e voglio condividere con te il frutto di questa piccola ricerca che può darti un’idea dello stato delle cose.

Secondo la mia ricerca, nell’ecosistema Spotify tra le nazioni meno redditizie troviamo Algeria, Azerbaijan, Uzbekistan e Oman che rendono al massimo circa 0,00000700 dollari per ascolto.

Leggermente meglio l’Albania che si aggira attorno ai 0.00000951 dollari per ascolto, mentre un salto lo abbiamo con Kuwait e Barain  con i loro 0.00003500 dollari per stream.

Nell’est europeoe le cose cominciano andar meglio in Bulgaria e Slovacchia con le loro punte di 0.00015701 dollari per ascolto. Ma ancor più riconoscenti sono le due isole Malta e Taiwan che con i loro 0.00116711 aggiungono un’altro decimale al modesto importo.

Facciamo un saltino nell’America Latina dove scopriamo che Messico e Brasile portano l’importo di un ascolto a 0.00264555 dollari, ma attenzione perché da quelle parti nazioni come la Bolivia ti riportano indietro a 0.00002900 senza passare dal via.

Quando finalmente entri nel club delle nazioni più industrializzate come Italia, USA, Giappone, Francia o Germania l’importo ha un salto di qualità e arriva sino a 0.00674664 dollari per stream.

Ma il top di gamma sono Svizzeri, Scandinavi e le grandi isole d’Europa, Islanda e Regno Unito, che con le loro punte di 0.00854517 dollari per ascolto sono la meta più ambita.

E dopo tutto questo sciorinar di cifre, ora hai le idee più chiare su quanto lavoro devi fare per mettere insieme il pranzo con la cena affidandoti alle royalty di Spotify.

Forse ti serve anche un Piano B, non trovi?


Gli altri ottanta.
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Le Agenzie stampa sono ancora importanti?

Secondo alcuni discografici il ruolo delle agenzie stampa nel settore discografico non è più determinante come un tempo, perché reso superfluo dalle dinamiche dei social media e dalla scoperta della musica attraverso le playlist, su cui preferiscono puntare.

Le agenzie stampa sono ancora importanti per un musicista?

A prima vista questa visione appare condivisibile e sicuramente può essere funzionale per un musicista esordiente che non dispone di risorse per un’adeguata promozione delle sue uscite discografiche.

Ma secondo la mia esperienza la realtà è più complessa ed il lavoro di una buona agenzia può rivelarsi determinante per far crescere  l’attenzione e la riconoscibilità di un musicista.

Prima di investire in un’agenzia stampa dovresti però valutare se effettivamente il suo apporto potrà farti fare un salto di qualità o se stai rischiando di sprecare risorse che potresti allocare altrove.

Tenendo presente che nel settore musicale, un’agenzia stampa si occupa per lo più di gestire le attività di promozione per artisti e band collaborando con radio, media, giornalisti e blogger, se ancora non hai saputo costruire un dialogo ed un’immagine coerente nei tuoi social, difficilmente il lavoro dell’agenzia avrà buoni risultati sul lungo periodo.

Il lavoro di un’agenzia potrebbe darti una larga esposizione, magari anche su canali importanti, ma se poi trascuri la tua pagina Spotify, il tuo canale YouTube e le tue altre pagine social, accompagnando le dinamiche che l’agenzia ha messo in movimento, il rischio concreto è che tutto questo lavoro esaurisca in fretta la sua spinta, rivelandosi uno spreco di denaro.

Ai tempi della musica in streaming, per poter emergere nella sovrabbondanza delle produzioni musicali, il ruolo delle agenzie stampa è ancora determinante e può rivelarsi strategico per costruire la tua figura artistica.

Resta il fatto che, prima di rivolgersi a questo genere di servizi, dovresti prima aver costruito solidamente la tua immagine pubblica sui social ed essere arrivato ad un buon grado di maturità musicale. Inoltre, devi essere pronto ad accompagnare l’agenzia stampa collaborando attivamente e professionalmente per le parti che ti competono.

Se mancano questi presupposti il ruolo ed il lavoro dell’agenzia stampa rischia di essere compromesso. Alla fine il ruolo e l’azione del musicista restano centrali, non puoi pensare che delegare il lavoro promozionale ad altri sia sufficiente per ottenere una crescita di pubblico e di ascolti duratura nel tempo.

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musicista professionista social music marketing tips & tricks tools

Soundbetter il mercato dei musicisti professionisti

SoundBetter è un mercato online in cui musicisti, producer e tecnici possono incontrarsi per scambiarsi servizi a pagamento.

SoundBetter, il mercato dei musicisti professionisti.

Start Up fondata da Shachar Gilad e Itamar Yunger, SoundBetter nel 2019 viene acquistata da Spotify per poi ritornare nelle mani dei due fondatori nel 2021. Evidentemente qualcosa è andato storto nel rapporto tra le due entità. Certamente questo incidente di percorso non ha scalfito la fama che questo servizio si sta ricavando nel settore delle produzioni musicali, a giudicare dai feedback positivi rilasciati da diversi professionisti che si sono rivolti alla piattaforma per trovare i partner più adatti per completare il loro lavoro.

In SoundBetter tutto è concepito per favorire le relazioni tra i diversi professionisti, che possono decidere il loro prezzo e perfezionare il reciproco accordo tramite gli strumenti della piattaforma che hanno anche valore legale in caso di controversie.

Per i professionisti che vogliono prestare i loro servizi, Soundbetter offre due tipi di offerta: Basic e Premium, che hanno sostanziali differenze.

SoundBetter Basic è gratuito. Viene trattenuta una commissione del 5% sui pagamenti, offrendo tutti gli strumenti di gestione del progetto comune, le recensioni verificate e le opportunità di lavoro presenti nella piattaforma. Per creare un profilo SoundBetter Basic basta includere una biografia, un curriculum ed eventuali demo che possano far capire le tue qualità.

Entrare nel programma SoundBetter Premium è un tantino più complicato e non è per tutti.

Innanzitutto devi aver già portato a buon fine alcune collaborazioni sulla piattaforma raccogliendo recensioni positive, fatto questo puoi richiedere di far parte del programma Premium che costa circa €50 al mese.

La richiesta al programma Premium non garantisce che sarai accettato: SoundBetter accetta candidati in base alla loro specializzazione per garantire che la loro piattaforma rimanga equilibrata nell’offerta delle diverse competenze.

Ma una volta entrato nel programma Premium, il professionista ha maggiori possibilità e canali per mettere in mostra le sue proposte e raccogliere nuove collaborazioni.

SoundBetter inoltre offre tutta una serie di strumenti a garanzia che gli accordi tra le parti siano rispettati, pagamenti inclusi. Se vuoi fare un salto di qualità professionale, SoundBetter si presenta come il luogo giusto per fare nuove esperienze o perfezionare le tue pubblicazioni.


Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
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Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
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marketing musicale personal branding social media social music marketing You Tube

Il predominio di YouTube

Vedere crescere il numero dei follower o degli ascolti sulle diverse piattaforme per un artista musicale è decisamente gratificante ed è sicuramente una metrica da considerare se ascolti e ascoltatori sono genuini.

YouTube e le royalty

Ma nella lotta in corso nel vasto mercato dell’intrattenimento, di cui la musica è una componente insieme a contenuti video, videogiochi, social etc, una nuova metrica trova sempre più maggior interesse: la quantità di tempo speso dagli utenti su un determinato contenuto, che potrebbe essere anche su un determinato artista.

In questa logica di concorrenza, un minuto in più passato sui tuoi contenuti musicali, o sui tuoi video musicali, è un minuto sottratto alla concorrenza, questa è l’unica cosa che conta e che ti rende attrattivo agli algoritmi di qualsiasi social media.

Nel mondo dei media online, la televisione resta la regina indiscussa, perché nella forma di Smart Tv è il portale d’accesso alle infinite app che ci aprono le porte al variegato mondo dell’intrattenimento.

La televisione rimane perciò l’elettrodomestico a cui dedichiamo maggiore attenzione e resta il luogo preferito dove consumare contenuti estremamente lunghi.

E in questo macrocosmo di contenuti che ci vengono offerti attraverso la Smart Tv il campione incontrastato resta YouTube che, negli States resta il servizio di streaming video più utilizzato, surclassando persino Netflix; senza contare i milioni di utenti che usano l’app di Google per consumare video short form su dispositivi mobili o su desktop.

Se ricordi, qualche anno fa YouTube si era ritrovata ad inseguire TikTok e Instagram sui contenuti brevi verticali creando una sua sezione dedicata agli Shorts. Oggi la tendenza si sta invertendo, l’interesse sui contenuti brevi sta scemando e sono i competitors che si ritrovano a dover contrastare i contenuti di lungo respiro di YouTube.

In particolare TikTok si sta facendo in quattro per convincere gli utenti a creare video più lunghi e orizzontali per trattenere più a lungo l’attenzione del pubblico. Questo perché, nella pratica, un video lungo vale come un scroll compulsivo di cento video brevi

Non si tratta solo di una questione di durata, altrimenti le radio o i podcast, che teniamo in sottofondo per tutta la giornata, sarebbero un business molto più grande. L’attenzione è tanto più importante quanto più siamo ingaggiati da ciò che stiamo consumando, magari  interagendo con il contenuto.

C’è anche da considerare che la distinzione tra contenuti generati dagli utenti e quelli professionali, fatti da editori e case di produzione, si fa più labile col passare del tempo. Un tempo nessuno avrebbe pensato che i video prodotti da un ragazzo nel cortile di casa potessero entrare in competizione con le produzioni di Hollywood, oggi la distinzione tra i due mondi è più sfumata.

Partendo da questi presupposti, da questo scenario, possiamo evidenziare alcune buone pratiche per sfruttare al massimo YouTube e far parte del suo futuro radioso:

  • Fai di YouTube il centro della tua strategia video.
  • Configura con attenzione ogni dettaglio del tuo canale;
  • Scegli con cura le parole chiave del tuo canale e di ogni singolo video. Non avere paura di sostituire, nel tempo, quelle che ritieni meno performanti;
  • Lavora con short form, i video musicali per esempio, ma anche con long form: un album musicale completo in un unico video;
  • Cerca di tenere alta la qualità dei contenuti video, Youtube misura con accuratezza quanto tempo il pubblico dedica ad un contenuto;
  • Mantieni un ritmo di pubblicazione costante e cura con attenzione ogni caricamento con strategie SEO indirizzate verso il tuo pubblico di nicchia, prima di ogni altro;
  • Impara a sfruttare tutte le schede che YouTube ti mette a disposizione.

Se vuoi approfondire ancora di più questo tema, ti consiglio di iscriverti alla newsletter Scrolling Infinito di Andrea Girolami dalla quale ho tratto gran parte delle informazioni di questo post.


La rivolta dello stile. Tendenze e segnali dalle subculture giovanili del pianeta Terra

di di Stefano Cristante, Angelo Di Cerbo, Giulio Spinucci
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È il 1983 quando viene pubblicata la prima edizione del libro “La rivolta dello stile”, con il quale si pone in Italia l’urgenza di capire le culture giovanili degli anni Novanta, gli eredi dei Ted Boy, degli Skinhead, dei Mod, dei Punk. Dal Centre for Contemporary Cultural Studies di Birmingham, il primo centro di ricerca rivolto all’indagine delle subculture, nel corso dei decenni si afferma una corrente di studio capace di leggere l’antagonismo simbolico e la critica della cultura dominante che trova espressione nello street style, nella creatività, nelle forme artistiche. Questo libro continua a offrire gli strumenti per comprendere le espressioni della radicalità fondate sullo stile che, a partire dagli anni Ottanta, si affermano in Gran Bretagna e via via attraversano il continente europeo, e non solo. Attraverso testimonianze dirette, materiali unici e interpretazioni critiche, il libro racconta le esperienze di una gioventù ribelle che nella moda, nella musica e nella creatività va alla ricerca di forme di aggregazione che sono ancora le nostre.

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business marketing musicale personal branding social media social music marketing social network

La musica e i mutamenti dei mercati digitali

Per quanto concerne il mercato musicale, la differenza fondamentale tra il passato ed il presente è l’avvento dei social media che ha profondamente ridefinito il concetto di mercato della condivisione, dove il valore di ogni contenuto è soggettivo e co-costruito. Il mercato della condivisione si contrappone al modello di mercato tradizionale che assegna un prezzo a ogni cosa.

La musica e i mutamenti dei mercati digitali

Questo fenomeno ha influenzato sia i brand che i consumatori, creando nuove modalità di interazione e partecipazione. Il concetto di Web 2.0 si basa sull’interattività e la partecipazione attraverso piattaforme gratuite e sempre accessibili, permettendo il passaggio da una pubblicazione verticale di contenuti da parte di fonti autorevoli al coinvolgimento del pubblico, noto come orizzontalità.

Il crowdsourcing, ovvero l’accesso alla conoscenza e alle risorse comuni per fini personali, è diventato una pratica diffusa, con esempi come Wikipedia, Spotify e Netflix, che rappresentano aggregazioni di prodotti culturali co-costruiti dalla comunità. Questo nuovo modo di fruire dei contenuti ha anche trasformato il marketing, con i provider delle piattaforme sociali che cercano di monetizzare attraverso l’inserimento di pubblicità durante la fruizione dei contenuti e la vendita dei dati degli utenti alle aziende.

Il social media marketing è diventato un elemento chiave nel comunicare, distribuire e scambiare offerte di valore per le aziende, alle tradizionali 4P del marketing, Prodotto, Prezzo, Promozione, Punto Vendita, si introduce la Partecipazione. Questo ha segnato un passaggio dalla comunicazione tradizionale, in cui i media distribuivano contenuti in modo unilaterale, a una logica, in cui il pubblico partecipa attivamente alla vita del brand, che nel nostro caso corrisponde all’artista.

Sono questi i cambiamenti che hanno influenzato anche l’industria musicale. Dopo una fase di pirateria digitale nel vuoto di una regolamentazione ufficiale, ora l’industria musicale sta sperimentando una ripresa grazie alla consapevolezza delle potenzialità nuovi media digitali e alle nuove strategie di fruizione e distribuzione dei contenuti.

In questo contesto l’artista musicale deve imparare le dinamiche del sistema, accumulando un bagaglio di esperienze e conoscenze che gli rendano possibile operare le scelte migliori per la sua carriera. Come già è accaduto ad altre figure professionali, anche per i musicisti è giunto il tempo di considerarsi un po’ meno artisti e più professionisti.

Lo hanno già fatto gli illustratori, i fumettisti, gli scrittori e molti altri, non mi sembra che il mondo sia crollato, no?


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Instagram marketing musicale personal branding social media social music marketing social network Spotify tips & tricks You Tube

La dimensione multimediale e multicanale della musica

Quando distribuisci la tua musica nel web, sulle app di streaming, sui social e in streaming video devi considerare ogni canale offre all’utente un’esperienza di ascolto simile ma diversa. Per il pubblico finale l’ascolto su Amazon Music è diverso da quello di Spotify, come è diverso guardare un video su YouTube rispetto ad un video su Facebook, per esempio.

La dimensione multimediale e multicanale della musica

Questo perché ogni singolo canale ha sue caratteristiche che influenzano le abitudini degli utenti e ne condizionano le scelte: è un particolare di cui devi tener conto e che non devi sottovalutare.

Dovresti avere una particolare cura nelle scelte video grafiche attraverso cui veicoli la tua presenza artistica. È importante progettare bene le grafiche della copertina delle tue uscite e coordinare questa immagine, il suo mood, la palette dei colori, in tutti i media ed i canali su cui fai affidamento. Lo stesso vale per i ritratti che dovranno essere coordinati cromaticamente con le dominanti della copertina; stessa cosa vale per i video e i post che andrai a realizzare durante la promozione della tua uscita.

Questo è un lavoro preparatorio che va ideato, pensato e progettato con cura prima dell’uscita della release, in modo di esser pronti a garantire un’adeguata copertura informativa su tutti i canali promozionali a tua disposizione.

Molti artisti indipendenti fanno l’errore di non prepararsi adeguatamente prima dell’uscita della release, il risultato è che troppo spesso la loro comunicazione risulta dispersiva e non viene riconosciuta quando l’ascoltatore/utente transita da un canale all’altro.


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Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

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diritti d'autore intelligenza artificiale metadata musicali

I Principi per la Creazione Musicale con l’AI di Roland e UMG

Il brand di strumenti musicali Roland e la label Universal Music Group ha stilato un manifesto con i sette principi base che dovrebbero guidare la creazione musicale nell’era dell’intelligenza artificiale.

Principi per la Creazione Musicale con l'AI di Roland e UMG

Lo scopo di questo manifesto è quello di aggregare intelligenze con lo scopo di “un progetto di ricerca collaborativo focalizzato sullo sviluppo di metodi per confermare l’origine e la proprietà della musica” ed inoltre “Adottando questi principi, aziende e organizzazioni si impegnano a proteggere i contributi vitali della creatività umana e allo sviluppo e all’applicazione responsabile dell’intelligenza artificiale per la creazione musicale”.

Questi sono i sette principi base per la creazione musicale con l’intelligenza artificiale:

  1. Crediamo che la musica sia fondamentale per l’umanità. Godere e creare musica è parte integrante della nostra salute, benessere e felicità. La musica fornisce una connessione umana tra noi e il mondo che ci circonda ed è profondamente personale.
  2. Crediamo che l’umanità e la musica siano inseparabili e che la musica con il vero significato non possa esistere senza il contributo creativo diretto delle persone.
  3. Dagli strumenti acustici a quelli elettronici, crediamo che la tecnologia supporti da tempo l’espressione artistica umana e, applicata in modo sostenibile, l’intelligenza artificiale amplificherà la creatività umana.
  4. Crediamo che le opere create dall’uomo debbano essere rispettate e protette e che meritino la tutela del diritto d’autore in modo univoco. L’uso di opere protette da copyright – e l’uso del nome/immagine/somiglianza/voce dell’artista musicale da parte di altri – deve essere autorizzato prima dell’uso e agli artisti musicali dovrebbe essere dato un riconoscimento per il loro contributo.
  5. Riteniamo che la trasparenza sia essenziale per un utilizzo responsabile e affidabile dell’intelligenza artificiale. Per stabilire e mantenere la fiducia di tutte le parti interessate, dai fan agli artisti, le piattaforme e le politiche creative basate sull’intelligenza artificiale devono dare priorità alla tenuta dei registri e alla divulgazione, puntando al contempo luce su coloro che creano.
  6. Crediamo che il punto di vista degli artisti musicali, dei cantautori e di altri creatori debba essere ricercato e rispettato mentre le esperienze creative basate sull’intelligenza artificiale vengono immaginate, pianificate, pianificate e implementate.
  7. Siamo orgogliosi di contribuire a dare vita alla musica. Insieme, attraverso gli strumenti musicali che produciamo, gli artisti e i cantautori che rappresentiamo e i programmi di educazione musicale che supportiamo, ispiriamo e consentiamo la creatività.

Questi principi toccano i punti caldi relativi gli abusi che l’uso dell’IA, per sua natura, può generare e di fatto pongono le basi sul modo in cui può essere regolato il mercato dei diritti d’autore nell’impiego delle intelligenze artificiali generative.

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Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
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Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
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business marketing musicale personal branding social media social music marketing

Quale sarà il musicista del futuro?

Oggi sono attraversato da un’irresistibile vena profetica che voglio condividere con te per sapere se la ritieni più o meno condivisibile.
Questo 2024 è cominciato con il botto ed ha portato molte novità, che non sto qui ad elencare, che stanno mutando l’assetto dell’industria musicale e più in generale di tutta l’industria dell’intrattenimento legata alla musica.

Quale sarà il musicista del futuro?

Fatta questa premessa, vorrei fare le mie previsioni su quali saranno i musicisti vincenti nel futuro prossimo venturo, ovvero, quali saranno i musicisti che riusciranno fare della loro passione un lavoro bello e remunerativo.

Musica e Intelligenza Artificiale Generativa

Rassegnati, l’IA è entrata con due piedi nell’industria discografica e sta compiendo passi da gigante. Ma dato che l’AI non genera musica di sua sponte ma su istruzioni ben precise, una delle figure professionali che saranno più richieste sarà quella del Musicista Programmatore di AI: un professionista in grado di dialogare con la macchina per farle fare uscire la musica che serve.

Musicista Multi Tasking

I più l’hanno ormai capito, con lo streaming non si mangia. Una carriera musicale va costruita con duro lavoro e pazienza. In attesa di raggiungere un pubblico sufficientemente vasto l’artista musicale deve avere fonti di reddito diverse che possono essere l’insegnamento, la specializzazione in uno strumento, la composizione di musiche per library, producer, etc…

Musicista Online-Offline

Nel futuro prossimo venturo sopravviveranno solo gli artisti musicali capaci di coniugare un contatto con il loro pubblico sia online che offline. Vincerà chi saprà tener stretto il contatto con i propri fan attraverso i social, il sito, una newsletter e che saprà trovare l’occasione di trovare luoghi per live dove ringraziarli di persona per il loro entusiasmo.

Tu come la vedi? Lasciami il tuo commento, grazie 🙂


Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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