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5 tips per una playlist musicale in streaming

Mi sorprende tuttora come gli artisti musicali sottovalutino la forza promozionale delle playlist nel loro profilo artista delle varie app di musica in streaming. E’ una mancanza che, a mio avviso, professionalmente non gli rende onore. Creare almeno una playlist in cui inserire i propri brani è il primo passo per l’auto promozione e per legare con il pubblico che può apprezzare la tua musica.

Per questo motivo vorrei darti qualche suggerimento di base per creare delle playlist solide in grado di catturare ascoltatori appassionati.

5 tips per una playlist musicale in streaming

1. Scegli un nome il nome giusto e non modificarlo

Una playlist per l’ascoltatore è un’esperienza personale. Un titolo non banale, capace di distinguersi dalla massa, è la scelta migliore che puoi fare. Metti in moto la tua creatività e trova un titolo evocativo capace di guidare l’ascoltatore al tipo di musica e di atmosfera che troverà nella selezione. Non dimenticare di creare anche una descrizione che renda bene l’idea della musica che proponi suggerendo a quali persone o per quali occasioni è più adatta. E’ il pubblico qualificato che darà alla tua selezione un pubblico di valore. E’ importante non modificare il titolo della playlist perché è strettamente legato agli algoritmi di ricerca, questo a diverso titolo su tutte le app di musica in streaming.

2. Mettiti nei panni del tuo pubblico

Nel creare la playlist, dove inserirai anche qualche tuo brano, devi innanzitutto preoccuparti di creare un mood, un’atmosfera coerente. Ma devi coniugare questa esigenza partendo dai tuoi gusti personali perché il risultato della selezione dev’essere sincero, genuino: il pubblico ha un sesto senso particolare quando cerchi di prenderlo in giro. Sii onesto con te stesso e crea quella playlist che ti soddisfa al 100%. La sincerità premia più di ogni altra cosa e nel mondo ci sono milioni di persone pronte a condividere i tuoi gusti e curiose di ascoltare la tua musica. Mettere in testa alla tua selezione quattro o cinque brani di successo servirà a rompere il ghiaccio e convincere l’ascoltatore a continuare nei brani successivi.

3. La Copertina e la Descrizione.

Ovviamente la copertina della playlist ha la sua importanza. Grafica ed immagine devono essere accattivanti e contenere un riferimento esplicito al contenuto della selezione musicale che hai compilato, ma questo potrebbe non bastare.

Analizza le copertine delle playlist di maggior successo, scoprirai che le immagini hanno pochi dettagli e l’immagine è facilmente identificabile anche quando sono ridotte a icona, non solo, il titolo spesso è scritto con caratteri cubitali per lo stesso motivo sopra citato.

Non è male crearsi una linea grafica omogenea in modo che il pubblico riesca a riconoscere a colpo d’occhio che quella playlist è una tua playlist, qualsiasi genere musicale contenga.

La descrizione è molto importante: dev’essere invitante e magari contenere almeno 10 nomi di artisti presenti per essere notata dagli algoritmi di ricerca.

Questi sono i suggerimenti da manuale che dovresti imparare a memoria. Nonostante questo, nel mio profilo Spotify ho preferito seguire una via diversa realizzando grafiche univoche, molto omogenee ed estremamente sintetiche. Ho scoperto che se la musica è buona ed il mood ben riuscito, la selezione ha comunque un buon riscontro di pubblico, perché a conti fatti, è sempre la qualità musicale che fa la differenza. ( Seguimi su Spotify)

4. Aggiorna costantemente la playlist

E’ importante che programmi una scadenza periodica per aggiornare la tua playlist con le nuove uscite o le nuove scoperte, magari togliendo i brani che consideri superati o che ad un ascolto più attento ti sembrano meno meritevoli: la qualità di una selezione alla lunga premia più di ogni altra cosa. Personalmente ti consiglio di creare playlist di 2-4 ore di durata, ma se riesci a collezionare un buon repertorio puoi arrivare anche a 8 o 12 ore, ma dev’essere una selezione veramente ricca di roba buona. Inoltre, se ti è possibile, non mettere più di 5-6 brani per artista: la varietà paga.

5. Condividi et Impera.

Questo geniale motto creato dal brillante Rudy Bandiera è l’ultimo e determinante passo per attirare attenzione verso la tua playlist. Quando condividi la tua selezione sui social cita i nomi degli artisti coinvolti, magari taggandoli, te ne saranno grati e potrebbero decidere loro stessi di condividerla sulle loro pagine creando quel circolo virale che la farà decollare.

Conclusione

Queste regole basiche per creare e gestire playlist valgono, più o meno, per tutte le app di musica in streaming e sono la base di partenza per far conoscere la tua musica ad un pubblico più ampio. La creazione di playlist va vissuta con spontaneità e leggerezza, come un hobby gratificante. Non solo può fare del bene alla tua musica, ma può far del bene anche a te offrendoti nuovi stimoli e nuove idee per le tue composizioni.


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Quali playlist collaborative su Spotify?

Prima o poi doveva accadere, da qualche mese gli algoritmi di Spotify leggono in modo diverso, più restrittivo, la presenza di brani nelle playlist collaborative.

Quali playlist collaborative su Spotify
courtesy by pixabay.com

Fino a qualche mese fa, era sufficiente piazzare il proprio brano in almeno 100, 200 playlist collaborative per vederlo entrare in pochi giorni nelle playlist algoritmiche come Release Radar o Discover Weekly. Oggi le cose sono un po’ più complesse.

Questo cambio di parametri dell’algoritmo ha anticipato la strage di artisti che incautamente hanno affidato la loro promozione a servizi che si appoggiano a bot per generare ascolti e rientra nella lenta, ma progressiva, politica di trasparenza della piattaforma svedese. Lo scopo è quello di limitare il più possibile account e streaming fake che viziano il mercato della musica in streaming.

Dunque, inserire la tua musica nelle playlist collaborative non è più utile per entrare nelle playlist algoritmiche?

Per fortuna non è proprio così.

Nella pratica, se il tuo brano è in una playlist collaborativa sveglia, che viene regolarmente ascoltata, sicuramente guadagnerà quei punti che lo porteranno nelle playlist algoritmiche. Se invece si trova in una playlist collaborativa dormiente, ovvero che non viene ascoltata, il tuo brano non ne ricaverà alcun beneficio.

Questo significa che, da oggi in poi, puoi ancora utilizzare le playlist collaborative per spingere la tua musica, ma dovrai selezionarle con cura, preoccupandoti di verificare che siano frequentate e non abbandonate a se stesse.


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Alla scoperta della Songwriter Page di Spotify

Il 12 febbraio 2020 Spotify for Artist ha annunciato sulle pagine di la versione beta test della Songwriter Page, un modo nuovo per far conoscere tutte le canzoni scritte da un cantautore presenti nella app, così da raccogliere in un’unica schermata tutta la produzione di un artista, non solo quella interpretata, ma anche quella firmata.

Alla scoperta della Songwriter Page di Spotify

La Songwriter Page è raggiungibile tramite l’indirizzo http e tramite la scheda Mostra Riconoscimenti presente in ogni traccia e visualizzabile con il tasto destro del mouse; una volta che la Songwriter Page è attiva il nome dell’autore diventa un link verso essa.

La pagina ovviamente può essere condivisa, diventando uno vero e proprio catalogo delle opere disponibili su Spotify: una sorta di curriculum interattivo, se vogliamo metterla così.

A questa pagina si affianca, la playlist ufficiale certificata Written by… dove viene raccolto il meglio  della produzione dell’autore. Non avendo ancora messo mano su una Songwriter Page, che ricordo, è ancora in versione beta test, non ho chiaro se la playlist Written by è algoritmica o personalizzabile.

Potenzialmente chiunque può richiedere la sua Songwriter Page, ma direi che questa funzione è adatta per chi può vantare  collaborazioni con altri artisti musicali.

Un’idea niente male che rende ancor di più Spotify lo strumento più accessibile per far conoscere la propria musica, nonostante tutto.

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Come entrare nella Discover Weekly di Spotify

Oggi vorrei ritornare sulla Discover Weekly di Spotify, la playlist algoritmica di Spotify che settimanalmente propone 30 nuovi brani agli ascoltatori portandoli alla scoperta di nuovi brani e nuovi autori.

Come entrare nella Discover Weekly
courtesy by pixabay.com

Del metodo con cui gli algoritmi creano Discover Weekly ne ho già scritto dettagliatamente qualche settimana fa. Questa volta vorrei darti alcuni consigli pratici che ti aiuteranno a raggiungere l’inserimento di questa playlist personalizzata che è la seconda più ascoltata sulla app svedese ed è fondamentale per ogni artista emergente.

Cura il tuo Profilo Artista

Spotify ha le sue logiche che talvolta confliggono con le esigenze artistico creative, una di queste è la necessità di pubblicare musica con una certa regolarità.

Ha suscitato polemiche la dichiarazione di Daniel Ek, CEO di Spotify, che ha insistito sul fatto che un artista musicale dovrebbe uscire con un nuovo singolo al mese; dal suo punto di vista, il consiglio non è mal posto. Purtroppo gli algoritmi privilegiano gli artisti molto attivi, anche se questo può andare a discapito della qualità delle composizioni.

Per fortuna la vita reale è fatta di molte sfumature. Pubblicare con una certa regolarità non significa pubblicare spesso anche se certamente sono da evitare lunghi periodi tra una pubblicazione e l’altra.

Come possiamo fare per evitare questo senza sacrificare la qualità delle produzioni?

Per esempio, invece di uscire con un unico album ogni 12-18 mesi, potresti anticipare i brani con l’uscita di due o tre singoli nel corso dell’anno, così da tenere viva l’attenzione del pubblico. Magari in seguito, se uno dei singoli che hai già pubblicato non ti soddisfa, nell’album potresti mettere una nuova versione più vicina ai tuoi obiettivi.

Cosa accessoria ma non secondaria, è anche aggiornare la grafica, la bio e le foto del proprio profilo artista. Anche queste operazioni sono cose che vengono valutate positivamente dai meccanismi della piattaforma.

In generale, più il tuo pubblico e la piattaforma multimediale si accorge che sei un utente attivo, più sarai notato. Tieni sempre presente che gli ascoltatori detestano profili dormienti o non aggiornati.

La qualità conta!

C’è poco da fare, una bella canzone, suonata bene, strutturata bene, arrangiata bene e ben registrata sarà comunque più premiante e performante di un brano improvvisato e affrettato.

I brani tecnicamente ben riusciti hanno performance di ascolti di gran lunga superiori rispetto ad altri. Per questo devi riuscire a pubblicare con una certa regolarità senza sacrificare la qualità delle tue composizioni. Questa è una regola aurea assoluta. Potresti trovarti in difficoltà per questo, ma è una fatica che alla lunga ti verrà premiata.

Utilizzare tutti i canali multimediali per la promozione

Sebbene Spotify offra molte possibilità per promuovere la tua musica, non focalizzarti solo su questo canale. Una costante attività sui social network è indispensabile.

Trova i social che sono più funzionali al tuo genere musicale e frequentali, aggiornando il tuo profilo, raccontando la tua vita artistica, le tue amicizie artistiche, scrivendo delle tue canzoni e segnalando dove si possono ascoltare.

Per ogni tua uscita sarebbe anche essenziale ti appoggiassi ad una media agency che, come minimo, ti crei una campagna stampa e magari una programmazione radiofonica: le dimensioni della campagna dipenderà dal budget che avrai a disposizione.

Avere una presenza sul web con articoli e recensioni è molto importante perché Spotify misura la popolarità di un artista musicale anche dalle citazioni che trova in rete sul suo conto.

Le playlist

Avere i propri brani nelle playlist create dagli utenti di Spotify è il metodo più economico e per poter ambire alla Discover Weekly. E’ un vero lavoraccio e un risultato eccellente non è garantito, ma dalle mie esperienze lo ritengo ancora un buon metodo, richiede tempo e pazienza ma funziona.


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