Categorie
email marketing marketing musicale personal branding

Email per musicisti: mobile first è l’imperativo.

Per un musicista raggiungere e mantenersi in contatto con i propri fan attraverso i social è sempre più complicato. Tutte le app social riducono sempre di più la portata organica dei post e questo significa che il tuo messaggio viene visto da sempre meno persone. L’ email marketing è il sistema più accessibile per controbilanciare questa tendenza negativa: per mantenere un dialogo con chi ti conosce e anche per raccogliere nuovi estimatori.

Email per musicisti: mobile first è l'imperativo.

Ma anche la comunicazione via mail ha le sue regole e le sue strategie, oggi vedremo insieme l’approccio Mobile First, ovvero, come ottimizzare una mail perché sia agilmente fruibile da dispositivi mobili.

Il Mobile First non è una scelta, è una necessità

Pensa a quante volte controlli la posta elettronica dal tuo smartphone. Non sei il solo, più della metà della popolazione mondiale legge le email da un dispositivo mobile. Questo significa che ogni messaggio che invii deve essere non solo leggibile, ma perfetto su uno schermo piccolo.

Per questo seguire alcune regole base di design mobile-responsive ti aiuterà dare il massimo impatto ai tuoi messaggi:

  1. Leggibilità senza sforzo
    Testi principali tra 14-16 px e titoli almeno a 22 px. Non costringere il lettore a zoomare.
  2. CTA grandi e cliccabili:
    Un pulsante invisibile non serve a niente. Dimensioni minime? 44 x 44 px. Anche un clic mancato è una conversione persa.
  3. Landing page coerenti:
    Non basta ottimizzare l’email. Se il sito collegato non è mobile-friendly, hai sprecato tempo (e denaro).
  4. Testa tutto, sempre:
    Un layout perfetto sul desktop può essere un disastro sullo smartphone. Verifica ogni dettaglio.

Ma il design è solo una parte dell’equazione.

Scelte stilistiche che fanno la differenza

Hai mai aperto un’email e pensato: “Che pasticcio!”? È successo a tutti. Una cattiva scelta di font, troppi colori confusi, o semplicemente un design sovraccarico possono distruggere l’efficacia del tuo messaggio.

Scegliere il font giusto, per esempio, è come decidere il tono di una conversazione. Vuoi sembrare professionale? Affidati a font di sistema come Verdana o Times New Roman. Vuoi qualcosa di moderno? Prova Roboto o Montserrat, ma abbina sempre un’alternativa universale.

E ricordati: meno è meglio. Non usare più di due font diversi, uno per il testo e uno per i titoli. Se vuoi essere sicuro che tutto sia armonico, strumenti come Google Fonts possono diventare i tuoi migliori amici.

Il Copy: la ciliegina sul design

Un’email bellissima ma vuota è inutile. Ma il copy per le email non è come scrivere un articolo. È un’arte che richiede precisione:

  1. Testo breve e incisivo:
    Le persone non leggono, scorrono. Usa elenchi puntati e titoli accattivanti per mantenere alta l’attenzione.
  2. Personalizzazione intelligente:
    Usa dati come il nome o le preferenze del cliente per creare messaggi che sembrino scritti apposta per lui.
  3. CTA irresistibili:
    Ogni email ha un obiettivo. Che sia un clic, l’acquisto di un biglietto o un download, rendilo chiaro e facile da raggiungere.

La personalizzazione non è un extra, è il cuore di un’email che converte. Sfruttare contenuti dinamici può fare la differenza. Mostra prodotti specifici, premi fedeltà o offerte su misura per ciascun cliente. I numeri parlano chiaro: le email personalizzate hanno un tasso di click-through del 19%, ben al di sopra della media.

Accessibilità: il design per tutti

Non dimenticare mai che il tuo pubblico è variegato. Non tutti vedono i colori nello stesso modo o possono leggere testi piccoli. Ecco alcune regole d’oro:

  • Usa testo ALT per descrivere le immagini. È essenziale per gli screen reader.
  • Garantisci un contrasto elevato. Il testo deve essere leggibile anche in condizioni di luce sfavorevole.
  • Dimensioni dei caratteri e spaziatura: i tuoi lettori non devono strizzare gli occhi per capire il messaggio.
  • Scrivi link chiari e descrittivi. Un generico clicca qui non dice niente.

Seguendo questi principi, non solo renderai le tue email accessibili a tutti, ma aumenterai anche la tua credibilità.

Email Marketing: il gioco è cambiato

L’email design non è solo una questione estetica, ma una strategia. Ogni elemento, dal font al pulsante CTA, contribuisce a raccontare una storia e portare il lettore verso un’azione. Ignorare questi dettagli significa perdere opportunità.

Metti alla prova ciò che hai letto: aggiorna subito i tuoi template. Sperimenta con i font, rivedi i tuoi CTA e testa l’aspetto delle tue email su diversi dispositivi. Ci sono diverse piattaforme che ti permettono di creare semplicemente campagne mail. Le più note sono GetResponse, Brevo e MailChimp: provale e vedi quale riponde meglio alle tue esigenze.

Se vuoi una consulenza su come costruire delle campagne mail per mantenere un contatto costante con i tuoi fan e raggiungerne di nuovi, contattami.

Vuoi approfondire?

Le due vie dell’Email marketing musicale

Email design per musicisti: l’intestazione

Email per musicisti: il design è strategia

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Nnt6bf

Categorie
marketing musicale musicista professionista

Musica: un 2025 di grandi mutamenti.

Per il mondo musicale il 2024 è iniziato con le restrizioni sulle royalty operate da Deezer, Spotify ed anche YouTube. Nel corso dell’anno l’ingombrante presenza di musica prodotta con IA generative si è fatta sempre più ingombrante e non può essere più ignorata; sempre riguardo le royalty, poche settimana fa, Harper Magazine ha pubblicato un’inchiesta che accusa Spotify di barare riempiendo le playlist con musiche di Ghost Artist con lo scopo di annacquare le quote pro-rata da destinare agli artisti reali.

La musica del 2025

Insomma, per gli artisti sconosciuti ed emergenti la via verso il successo e la popolarità si fa sempre più stretta e ardua. Il problema non è, non è mai stato, pubblicare la propria musica ma far sapere che lo si sta facendo.

Giunti a questo punto, cosa ci riserva il 2025? Come evolverà il settore musicale e discografico?

Innanzitutto sta sempre più mutando il rapporto tra etichette e artisti. Che si tratti di major o indipendenti, le etichette sono sempre meno editori, nel senso classico, e sempre più promoter discografici. In particolare le major stanno subendo una loro evoluzione interna che le porta a privilegiare musicisti che hanno già un’identità forte, un loro posizionamento nel pubblico, per poi lavorare sull’esistente e svilupparlo.

Le etichette indipendenti restano più propense al rischio ed alla sperimentazione di nuove strade e nuovi linguaggi musicali, ma dal canto loro faticano a farsi strada in questo mondo saturo di nuove proposte: siamo arrivati a 150.000 pubblicazioni giornaliere su Spotify a livello mondiale.

Questo significa che la patata bollente resta in mano all’artista che è sempre più un professionista freelance che, oltre a dedicarsi alla sua attività artistica, deve dedicare tempo alla gestione professionale e burocratica della sua attività.

Per il musicista del 2025 è imperativo produrre musica di qualità elevata, ma è altrettando imperativo avere una visione manageriale del proprio lavoro. Questo richiede una conoscenza del mercato musicale o del genere musicale, delle mode, delle tendenze, del mutare dei gusti del pubblico.

In molti concordano che le produzioni DIY sono destinate a rimanere marginali e sconosciute. A vincere saranno quegli artisti che sapranno circondarsi di persone capaci di aiutarli a costruire un percorso artistico originale e coerente e che sapranno investire risorse nel promuoversi adeguatamente, valorizzando il proprio lavoro e la propria figura artistica.

Il tempo degli improvvisati sembra proprio essere finito e chi non saprà adeguarsi resterà nell’infinita schiera di musicisti sconosciuti che altro non fanno se non arricchire Il Sistema con il loro desiderio di fama.

Sei interessato ad avere qualche approfondimento sullo stato delle cose nel settore discografico e nella musica dal vivo?
Scrivimi e chiedi

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Nnt6bf

Categorie
email marketing marketing musicale musicista professionista personal branding tips & tricks

Email per musicisti: il design è strategia

Prima di ogni cosa devi sapere che il design delle email non è solo “estetica”: è strategia. Se pensi ancora che il design delle email serva solo a rendere belle le tue newsletter, ti stai sabotando da solo. In un panorama digitale dove ogni giorno competi con decine di messaggi nella casella di posta del tuo pubblico, un design strategico non è un extra: è la tua arma segreta per catturare, coinvolgere e convertire.

E mail design per musicisti

Questo articolo esplora come ottimizzare il design delle email, trasformandolo in un’estensione perfetta della tua identità visiva e un motore per migliorare le tue conversioni. Ma attenzione: qui non parliamo di apparenze fini a se stesse. Parliamo di un design che funziona perché guida il lettore a cliccare, interagire e ricordare il tuo brand.

Il cuore di una campagna email efficace è il suo design. Non servono strumenti costosi o una laurea in grafica: bastano regole chiare e un approccio coerente. Ecco come puoi iniziare subito:

1. Coerenza visiva: parla con la tua identità di brand

Il logo in alto a sinistra o al centro, i colori che richiamano il tuo sito, i font che usi già nei tuoi materiali di marketing. La coerenza visiva non è una questione di estetica; è riconoscibilità. Quando un destinatario apre la tua email, deve sentirsi subito “a casa”.

Consiglio pratico: Usa strumenti come Coolors per creare palette cromatiche complementari che funzionino su tutti i dispositivi.

2. Testi e font: semplicità che conquista

Nessuno ama leggere muri di testo. Il tuo messaggio deve essere chiaro e leggibile, anche per chi apre l’email da uno smartphone.
– Limita l’uso dei font a due: uno per i titoli, uno per il corpo.
– Opta per caratteri leggibili, niente fronzoli che potrebbero distrarre.

3. Immagini: belle ma funzionali

Le immagini catturano l’occhio, ma devono essere ottimizzate per il web. Nessuno aspetterà che un file pesante si carichi. Inoltre, ricorda che molti utenti hanno il download automatico disattivato.
– Aggiungi un testo ALT a ogni immagine. In caso di blocco, il destinatario saprà cosa dovrebbe vedere.
– Usa GIF e video con parsimonia. Una GIF accattivante può attirare, ma evita animazioni lunghe e pesanti.

4. L’header: il tuo biglietto d’ingresso

Il 90% del successo della tua email dipende da cosa mostri “above the fold”, ovvero nella parte visibile senza scorrere. Un’intestazione efficace cattura subito l’interesse e invita a leggere.
Cosa non può mancare:
– Il tuo logo e una barra di navigazione, se utile.
– Un titolo chiaro e incisivo che riassuma l’offerta.
– Una CTA visibile (il bottone “Scopri di più” o “Acquista ora”).

5. ALTRI ACCORGIMENTI

Mobile first: è qui che vinci o perdi

La maggior parte delle email viene aperta da dispositivi mobili. Se il tuo design non è responsive, hai già perso. Testa sempre la leggibilità su schermi piccoli. Il testo deve essere grande abbastanza da essere leggibile senza zoom, i pulsanti devono essere cliccabili senza difficoltà.

Accessibilità: il tuo messaggio per tutti
Creare email inclusive non è solo un dovere etico, è una scelta strategica. Con un design accessibile, raggiungi un pubblico più ampio.
– Usa contrasti elevati per il testo.
– Fornisci alternative testuali per immagini e video.
– Evita caratteri troppo piccoli o intricati.

Logo nel client di posta: il futuro è già qui
Hai notato come alcuni brand mostrano il loro logo accanto al nome del mittente su Gmail? Questo è possibile grazie a tecnologie come BIMI. Certo, non tutti i provider supportano questa funzione, ma vale la pena prepararsi. Un logo visibile aumenta la riconoscibilità e la fiducia.

Immagini o testo: il giusto equilibrio
Non farti prendere dalla tentazione di costruire un’email interamente basata su immagini. I filtri antispam odiano le email senza testo e i tuoi lettori perderanno il messaggio se le immagini non si caricano. Segui questa formula:
– 60% testo
– 40% immagini

CTA: guida il lettore all’azione
Ogni email ha un obiettivo: cliccare, comprare, rispondere. La tua call-to-action deve essere impossibile da ignorare.
– Usa pulsanti grandi e visibili.
– Sii chiaro: “Scopri di più” funziona meglio di “Clicca qui”.

Conclusione: il design è il tuo strumento più potente
Ogni dettaglio di una newsletter può fare la differenza tra un click e un’email cestinata. Se non hai ancora ottimizzato il design delle tue email, stai lasciando soldi sul tavolo.

Allora, da dove inizi? Analizza la tua prossima email. Il logo è chiaro e visibile? L’header cattura l’attenzione? Il layout funziona bene su mobile? Applica almeno uno di questi suggerimenti e misura i risultati.

E ora tocca a te: qual è il più grande ostacolo che hai incontrato nel design delle tue email? Scrivilo nei commenti: confrontiamoci e troviamo insieme la soluzione.

Vuoi approfondire?

Le due vie dell’Email marketing musicale

Email design per musicisti: l’intestazione

Email per musicisti: il design è strategia

Email per musicisti: il mobile first è l’imperativo

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Nnt6bf

Categorie
email marketing marketing musicale musicista professionista personal branding tips & tricks

Email design per musicisti : l’intestazione

Nelle prossime settimane mi dedicherò ad illustrare alcune buone pratiche riguardo all’email marketing. Il motivo è molto semplice: avere un rapporto diretto con il tuo pubblico, senza l’intermediazione dei social, è il metodo migliore per mantenere un contatto privilegiato e duraturo con chi ama la tua musica.

Email marketing per musicisti

I social hanno la tendenza di andare fuori moda (mai sentito parlare di MySpace?) o di andare in disgrazia (vedi X). Inoltre non sono un ambiente neutro, il pubblico dei social è sottoposto a continue distrazioni e il flusso di lettura potrebbe far perdere forza al tuo messaggio.

Con del buon Email Marketing puoi evitare tutto questo e creare un canale privilegiato di contatto con i tuoi fan. In questo e in prossimi articoli ti darò le principali linee guida per configurare delle email efficaci.

il design di una email è la chiave del successo
(e non solo una questione estetica)

Parliamoci chiaro: le email non sono solo uno strumento di comunicazione, ma uno dei canali di marketing più potenti e personali. Eppure, spesso vedo campagne che sembrano concepite negli anni ’90. Il design non riguarda solo “fare bella figura”: è una strategia che coinvolge visibilità, leggibilità e azione.

Ogni elemento, dall’oggetto all’ultimo link nel footer, ha il potenziale di convertire o di spegnere l’interesse del destinatario. Questa guida, basata sull’articolo proposto, ci offre un percorso chiaro per rivoluzionare le nostre email.

Nome del mittente: il tuo biglietto da visita
(non trascurarlo)

Pensaci: quando ricevi un’email, la prima cosa che noti è chi te l’ha inviata. Se leggi qualcosa di generico o anonimo, la cestini subito. Allora, come migliorare questa parte? Usa un nome che costruisca fiducia immediata.

Ecco alcune formule vincenti:
– Nome + Nome Band: Luca di The Rockson.
– Nome + Genere Musicale: Luca X Cantutore
– Solo il nome d’arte, ma riconoscibile: The Rockson Newsletter.

E soprattutto, evita le email  da domini generici come @gmail.com: niente grida amatoriale più di questo. Se vuoi essere preso sul serio, investi in un dominio personalizzato.

Oggetto della mail: il tuo “trailer”
(che non deve essere noioso)

L’oggetto della mail è il tuo gancio, la tua promessa. Un oggetto noioso o banale significa fallire prima ancora di iniziare. Ma cosa rende un oggetto efficace? Personalizzazione e creatività.

Ecco alcuni trucchi pratici:

  1. Personalizzazione: Inserisci il nome del destinatario o un dettaglio rilevante.
  2. Numeri e statistiche: Attirano l’occhio: “5 consigli di Rock d’annata”.
  3. Emoji: Non aver paura di usarle, ma solo se coerenti con il tono.
  4. Chiarezza: Evita frasi che sembrano spam o ingannevoli.

Pensa al tuo pubblico: preferisce un tono diretto o ironico? Se non sei sicuro, testa diverse opzioni e analizza i risultati. I dati non mentono.

Preheader: il bonus nascosto (che molti ignorano)

Sottovalutato ma potentissimo: il preheader è il piccolo testo che appare accanto o sotto l’oggetto. È il tuo secondo tentativo di catturare l’attenzione. Eppure, molti lo sprecano con frasi come visualizza l’email online. No! Usa questo spazio per rafforzare il messaggio dell’oggetto.

Esempi:
– Oggetto: Sconti imperdibili solo per te.
– Preheader: Solo oggi: fino al 50% di sconto su tutti gli strumenti!
– Oggetto: Hai tempo fino a mezzanotte!.
– Preheader: Approfitta ora delle offerte speciali sul nostro sito.

Anche qui, sii breve e diretto: non più di 40-70 caratteri.

Il layout perfetto: dove il design incontra la funzionalità

Se hai superato la barriera del click, ora arriva il momento della verità: il design interno della tua mail. Responsive, Chiaro e Strategico sono le tre parole d’ordine.

Ecco gli elementi essenziali:

  • Gerarchia visiva: Usa titoli grandi per le sezioni importanti e spaziatura per non soffocare i contenuti.
  • Colori coerenti: Rispettano la tua brand identity, ma senza distrarre.
  • CTA (Call-to-Action): Deve essere evidente, con un pulsante ben visibile e un messaggio chiaro: Scopri di più, Acquista ora.

Un consiglio pratico? Testa la leggibilità su mobile. La maggior parte delle email viene aperta da smartphone. Se il tuo messaggio non si legge bene, non raggiungerai i tuoi obbiettivi.

Accessibilità: non è solo una moda

Un design efficace è anche inclusivo. Cosa significa? Considera che alcune persone potrebbero avere difficoltà visive o motorie. Ecco come rendere le tue email accessibili:
– Usa testi descrittivi per le immagini (alt text).
– Garantisci contrasti elevati tra testo e sfondo.
– Preferisci font leggibili (evita quelli troppo fantasiosi).
– Fornisci un’alternativa testuale per le email grafiche.

Piccoli accorgimenti che fanno una grande differenza.

Conclusione: sei pronto a fare il salto?

Creare email efficaci richiede attenzione ai dettagli, ma con i giusti accorgimenti puoi trasformare una strategia mediocre in una macchina di conversioni. Segui queste regole e sperimenta, perché ogni pubblico è diverso.

Ora è il tuo turno: quale di questi consigli proverai subito? Se hai bisogno di consigli e di strategie, sono a tu disposizione.

Vuoi approfondire?

Le due vie dell’Email marketing musicale

Email design per musicisti: l’intestazione

Email per musicisti: il design è strategia

Email per musicisti: il mobile first è l’imperativo

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Nnt6bf

Categorie
marketing musicale personal branding social media social music marketing You Tube

Music video, nuovi media e viralità

Avendo vissuto l’esplosiva apparizione dei music video negli anni ’80, devo dirti che da allora ad oggi mi era sfuggito come il loro ruolo e la loro importanza si sia evoluta nel trascorrere degli anni.

Music video, nuovi media e viralità

Solo negli ultimi anni ho razionalizzato che oggi il video musicale è morto, rinato e poi trasformato in qualcosa di completamente nuovo. Non è più solo la semplice clip di un brano da 4 minuti. È un contenitore di esperienze, cultura e identità che tocca piattaforme come YouTube, Instagram, TikTok e persino i meme.

Se negli anni ‘80 MTV ha introdotto l’idea di far vedere la musica, oggi i nuovi media e il FaiDaTe permettono di ricodificare completamente il significato di un video, facendo spazio a contenuti che non si limitano a raccontare la canzone, ma che possono raccontare l’artista, le sue battaglie, o uno spaccato di vita.

È per un musicista essenziale capire come adattarsi a questi nuovi formati, altrimenti rischia di scomparire nella folla. Nel mondo attuale, infatti, la sola qualità della musica non basta. Se non riesci a trovare una voce visiva unica o un’esperienza che catturi e crei condivisione, il rischio è alto. Ciò che conta è far sentire che c’è un motivo dietro ogni visuale, dietro ogni movimento, dietro ogni scena.

Il successo di un video musicale non è più solo una questione di estetica o di produzione patinata; è una combinazione vincente di autenticità, estetica. Oggi un video musicale può essere anche un veicolo culturale di messaggi potenti, capace di amplificare cause sociali e non solo una promozione musicale. Questo quando un musicista vuol associare la sua musica ad una appartenenza ben precisa e non necessariamente politica o religiosa, tanto per capirci.

Nel corso degli ultimi anni, piattaforme come YouTube e TikTok hanno ridisegnato il panorama visivo e promozionale. Non serve avere un budget da superstar per creare un video virale; basta l’idea giusta per portare il pubblico a condividere e partecipare.

Ma perché alcuni video riescono ad attraversare confini culturali e geografici, mentre altri non fanno breccia? La risposta è nella costruzione di uno storytelling che sia riconoscibile e universale, ma che al tempo stesso offra qualcosa di unico.

Questa evoluzione rappresenta un’opportunità unica per i musicisti emergenti, i creativi e i marketer. Grazie alla cultura FaiDaTe e alla sperimentazione costante, le nuove generazioni hanno una libertà mai vista prima, non dovendo più aderire ai vecchi cliché del video musicale. Non è più necessario mostrare lussuose auto o danze coreografiche per attirare l’attenzione, anzi: il pubblico cerca autenticità e storie che riescano a coinvolgerlo realmente. I nuovi media permettono al video musicale di diventare un medium transmediale, capace di adattarsi ai diversi canali per amplificarne l’impatto.

Ecco quindi il punto: sei pronto a fare del video musicale un’esperienza completa, che rispecchi non solo il brano ma anche un messaggio, uno stile di vita o un’identità? Se sei un musicista, un marketer o un creativo, il consiglio è quello di guardare oltre i limiti tradizionali e di non farti spaventare dal FaiDaTe. Questo è il momento di sperimentare, di osare, di portare nuove idee sui social e sulle piattaforme digitali, creando qualcosa che il pubblico vorrà vedere e rivedere.

In un mondo dove la scoperta musicale avviene anche attraverso lo zapping su YouTube e il ritmo incessante dei reels di Instagram, il video musicale può diventare un potente strumento di connessione, capace di unire estetica e contenuto in una maniera unica.

Sei d’accordo? Quale pensi possa essere il prossimo passo per il video musicale?

Condividi nei commenti: come credi che il video possa reinventarsi per adattarsi a una generazione che scorre e swippa a ritmo di click?

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
La storia della Black Music.

di Roberto Caselli

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/40EonsT

Nella storia della musica nera lo spiritual e il blues rappresentano l’inizio di tutto, nascono come elaborazione esistenziale del singolo ma anche come reazione collettiva al dramma della schiavitù. Nel corso del tempo queste musiche si sono evolute in altre e altre ancora. Ma quali sono state le realtà sociali che ne hanno determinato la nascita e la diffusione? Qual è il denominatore comune che traccia il percorso di coscienza dell’afroamericano e della sua ribellione?La storia della Black Music indaga tra le pieghe di questi momenti storici ed esplora le motivazioni etiche, sociali e religiose che hanno dato origine a tutte le musiche che dai seminali spiritual e blues si sono sviluppate, per giungere – attraverso il jazz, il soul, il funky, il reggae e il rap – fino alla trap, ultima rilevante forma di espressione musicale inventata dalla comunità di colore. Le otto sezioni del libro sono arricchite dalle storie dei personaggi, degli album e degli avvenimenti di particolare rilievo, da immagini d’epoca e da un centinaio di schede di canzoni emblematiche, ascoltabili direttamente tramite QR code. L’opera è completata da contenuti online quali video, canzoni, fotografi e e approfondimenti relativi agli argomenti trattati nei diversi capitoli. Prefazione di Ronnie Jones.

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/40EonsT

Categorie
apple music marketing musicale musica streaming

Apple Music e content marketing

Erede di iTunes, con il quale condivide l’infinito catalogo, Apple Music ha saputo ritagliarsi un ruolo unico nello streaming musicale puntando su contenuti curati e una personalizzazione che mira a distinguersi dalla concorrenza. Il focus di Apple è sempre stato mettere in primo piano la cura dei contenuti, una strategia che traspare fin dalla fase di registrazione dell’utente.

Apple Music e content marketing.

Al primo accesso, Apple Music indaga sulle tue preferenze musicali chiedendo quali artisti e generi preferisci, tutto attraverso un’interfaccia vivace e coinvolgente. Da quel momento, la sezione For You inizia a costruire playlist personalizzate, create da esperti del settore musicale che affinano le selezioni in base ai tuoi ascolti. Questo approccio umano, dove veri tastemaker creano la tua esperienza musicale, è una delle caratteristiche chiave con cui Apple Music vuole differenziarsi da Spotify.

Ma questa personalizzazione ha i suoi limiti.

Spotify offre un numero maggiore di playlist e metodi per scoprire nuovi artisti, ampliando di fatto le possibilità di trovare musica diversa. Apple, pur investendo molto nella qualità della selezione, sembra soffrire di una mancanza di varietà rispetto al concorrente. La cura del contenuto ha un prezzo: Apple Music rischia di limitare le opportunità per gli utenti di espandere i propri orizzonti musicali.

Apple Music Up Next è un’altra iniziativa interessante. Ogni mese, Apple Music promuove un nuovo artista emergente, anche attravesro gli Up Next Live, concerti dal vivo nei principali Apple Store dopo l’orario di chiusura. È un’opportunità per gli artisti di entrare in contatto diretto con i fan, portando la loro musica a un pubblico nuovo. È uno strumento di marketing intelligente che non solo aumenta l’esposizione dell’artista, ma rafforza anche il legame tra Apple e il mondo musicale.

Un aspetto poco noto ma altrettanto interessante è la funzione lyrics. Spotify l’ha introdotta più tardi, ma Apple Music ha sempre offerto la possibilità di visualizzare i testi dei brani, permettendo agli utenti di cercare una canzone digitando una frase del testo. Questo è un punto di forza per gli amanti della musica, che possono usare Apple Music come una vera e propria enciclopedia musicale.

Video musicali e contenuti extra sono un altro strumento che Apple ha aggiunto. Nella scheda Sfoglia puoi trovare video ufficiali e backstage che avvicinano i fan agli artisti, rendendo l’esperienza musicale più immersiva. Certo, non è una funzione centrale per uno streamer di musica, ma è un valore aggiunto, soprattutto per i fan più accaniti. Tuttavia, ci si potrebbe chiedere: in un mondo dove YouTube è il re dei video, serve davvero un’altra piattaforma che integra video musicali?

Il pezzo forte di Apple Music, però, è la sezione Radio.

Apple ha investito moltissimo in Beats One, la sua stazione radio live, che trasmette 24 ore su 24 con alcuni tra i migliori DJ e artisti internazionali a condurre programmi e interviste. A differenza di Spotify, che si basa su algoritmi, Apple punta sull’approccio umano per catturare l’attenzione degli utenti. Per i fan più fedeli, Beats One rappresenta un’esperienza che nessun algoritmo potrà mai replicare.

Questa attenzione alla dimensione umana può fare la differenza? Gli utenti preferiranno la quantità offerta da Spotify o la qualità curata da Apple? E tu, cosa hai scelto?

Ma sopratutto, rifletti se la tua musica possa trovare un maggior spazio tra il pubblico di Apple Music rispetto a quello di Spotify.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
La storia della Black Music.

di Roberto Caselli

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/40EonsT

Nella storia della musica nera lo spiritual e il blues rappresentano l’inizio di tutto, nascono come elaborazione esistenziale del singolo ma anche come reazione collettiva al dramma della schiavitù. Nel corso del tempo queste musiche si sono evolute in altre e altre ancora. Ma quali sono state le realtà sociali che ne hanno determinato la nascita e la diffusione? Qual è il denominatore comune che traccia il percorso di coscienza dell’afroamericano e della sua ribellione?La storia della Black Music indaga tra le pieghe di questi momenti storici ed esplora le motivazioni etiche, sociali e religiose che hanno dato origine a tutte le musiche che dai seminali spiritual e blues si sono sviluppate, per giungere – attraverso il jazz, il soul, il funky, il reggae e il rap – fino alla trap, ultima rilevante forma di espressione musicale inventata dalla comunità di colore. Le otto sezioni del libro sono arricchite dalle storie dei personaggi, degli album e degli avvenimenti di particolare rilievo, da immagini d’epoca e da un centinaio di schede di canzoni emblematiche, ascoltabili direttamente tramite QR code. L’opera è completata da contenuti online quali video, canzoni, fotografi e e approfondimenti relativi agli argomenti trattati nei diversi capitoli. Prefazione di Ronnie Jones.

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/40EonsT

Categorie
marketing musicale musicista professionista social music marketing tips & tricks

Le due vie dell’eMail Marketing Musicale

Nelle prossime settimane mi dedicherò ad illustrare alcune buone pratiche riguardo all’email marketing. Il motivo è molto semplice: avere un contatto diretto con il tuo pubblico, senza l’intermediazione dei social, è il metodo migliore per mantenere un contatto privilegiato e duraturo con chi ama la tua musica.

Due vie per l'email marketing musicale.

I social hanno la tendenza di andare fuori moda (mai sentito parlare di MySpace?) o di andare in disgrazia (vedi X). Inoltre non sono un ambiente neutro, il pubblico dei social è sottoposto a continue distrazioni e il flusso di lettura potrebbe far perdere forza al tuo messaggio.

Perciò, perché non coccolare il tuo pubblico con messaggi personali in un ambiente protetto e privo di distrazioni come una mail?

Immagina di avere una canzone che potrebbe rivoluzionare il tuo percorso musicale, ma nessuno la ascolta. Ti sei mai chiesto perché alcuni artisti emergono e conquistano il pubblico, mentre altri, pur avendo talento, rimangono nell’ombra? La risposta risiede nella strategia di marketing.

Oggi esploreremo due approcci fondamentali: le campagne di email marketing per costruire autorevolezza e popolarità e le campagne di direct email marketing orientate alla vendita. Questi due metodi non sono solo diversi; sono essenziali per il successo di un artista nel panorama musicale contemporaneo.

Campagne di Email Marketing per Autorevolezza e Popolarità
L’obiettivo principale.

Le campagne di email marketing mirate a costruire autorevolezza e popolarità si concentrano sulla creazione di una connessione autentica con il pubblico. Qui non si tratta solo di vendere; si tratta di raccontare una storia, di condividere esperienze e di coinvolgere i fan in un viaggio musicale. Questo approccio è cruciale per gli artisti emergenti che cercano di affermarsi in un mercato saturo.

Strategia e contenuti
  1. Contenuti coinvolgenti: Inviare newsletter che non siano solo promozionali ma che offrano anche contenuti esclusivi, come dietro le quinte, interviste o storie personali. Questo crea un legame emotivo con i fan.
  2. Frequenza: Mantenere una frequenza regolare nelle comunicazioni è fondamentale. Non bombardare i tuoi iscritti, ma nemmeno lasciarli in silenzio per troppo tempo. Trova un equilibrio.
  3. Segmentazione: Utilizza la segmentazione per inviare messaggi personalizzati. Ad esempio, puoi inviare aggiornamenti diversi a chi ha partecipato a concerti rispetto a chi ha solo ascoltato la tua musica online.
  4. Call to Action (CTA): Ogni email dovrebbe avere una chiara CTA che incoraggi i lettori a interagire ulteriormente, sia che si tratti di ascoltare un nuovo brano, seguire sui social o condividere la newsletter.
Risultati attesi

Queste strategie non solo aumentano la tua visibilità, ma costruiscono anche una community attiva intorno alla tua musica. I fan diventano sostenitori e, nel lungo termine, questo porta a maggiori opportunità di vendita e collaborazione.

Campagne di Direct Email Marketing per Vendita
L’obiettivo principale

Le campagne di direct email marketing hanno un obiettivo molto più diretto: vendere. Che si tratti di supporti fonografici, streaming o merchandising, queste campagne sono progettate per convertire i lettori in acquirenti.

Strategia e contenuti

1. Offerte speciali: Includere sconti esclusivi o bundle speciali può incentivare l’acquisto immediato. Ad esempio, offri un pacchetto che include un album fisico e un accesso esclusivo a un concerto online.

2. Urgenza: Creare un senso di urgenza è fondamentale. Frasi come “Offerta valida solo per 48 ore” possono spingere i lettori ad agire rapidamente.

3. Design accattivante: Assicurati che le tue email siano visivamente attraenti e facilmente leggibili su tutti i dispositivi. Un design pulito e professionale riflette la qualità della tua musica.

4. Testimonianze e recensioni: Includere feedback positivi da parte di fan o critici musicali può aumentare la fiducia nel tuo prodotto e incoraggiare l’acquisto.

Risultati attesi

Le campagne dirette possono portare a vendite immediate e misurabili. Monitorando le metriche come il tasso di apertura, il tasso di clic e le conversioni, puoi ottimizzare continuamente le tue strategie per massimizzare i risultati.

Conclusione

In sintesi, comprendere le differenze tra queste due tipologie di campagne è fondamentale per ogni artista che desidera navigare con successo nel mondo della musica moderna. Mentre le campagne di email marketing aiutano a costruire una base solida di fan fedeli attraverso l’autorevolezza e la connessione emotiva, le campagne dirette si concentrano sull’azione immediata della vendita.

Ci sono molti servizi, anche gratuiti, che ti permettono di creare un tuo sistema di mail marketing. Se vuoi maggiori informazioni, se vuoi approfondire, lascia un commento o scrivimi via mail.

Vuoi approfondire?

Le due vie dell’Email marketing musicale

Email design per musicisti: l’intestazione

Email per musicisti: il design è strategia

Email per musicisti: il mobile first è l’imperativo

La discografia in Italia. Storia, struttura, marketing, distribuzione e new media.

di Luca Stante

Acquistalo su Amazon

La discografia italiana analizzata in tutti i suoi aspetti: la storia, l’industria, i grandi successi, il marketing, le nuove tecnologie e i nuovi media. Un libro fondamentale per conoscere il mondo della discografia italiana dal di dentro, ma anche per chi volesse studiare e lavorare nel business professionale della musica. Luca Stante, economista, esperto di marketing discografico internazionale e new media, ha lavorato e lavora come consulente per grandi etichette come Warner Music ed Eko Music. Saggista e docente, tiene corsi e master presso varie università. È inoltre consulente di web marketing e commercio internazionale per diverse aziende discografiche italiane, country manager del Popkomm e Responsabile New Media e Relazioni Internazionali per Audiocoop.

Acquistalo su Amazon

Categorie
musica streaming social music marketing Spotify

L’anima social di Spotify

Non puoi più pensare alla musica come un semplice flusso di note e testi. Ormai, la musica è l’anima pulsante delle interazioni social, il canale privilegiato attraverso cui i brand e le persone si connettono in modo autentico e significativo.

L'anima social di Spotify

In questo articolo mi soffermerò in alcune dinamiche che di fatto influiscono nell’esperienza di ascolto offerta da Spotify e come, di riflesso, queste dinamiche incidano nelle abitudini degli ascoltatori. Scoprirai che nel contesto attuale, la musica non è la vera protagonista assoluta, ma è un veicolo per trasmettere messaggi e intenzioni.

Nel corso dell’ultimo decennio app come Spotify hanno trasformato il mondo musicale in un hub sociale, andando ben oltre la semplice esperienza di ascolto e abbracciando una missione molto più grande: quella di creare una vera e propria comunità. Se pensi che basti creare una playlist per essere parte del gioco, ti sbagli: qui la posta in palio è la costruzione di fiducia, la trasparenza e la connessione autentica.

Il cambiamento nella fiducia degli ascoltatori

Oggi, gli ascoltatori non sono più influenzati dalle classiche campagne marketing. La fiducia è passata nelle mani del cosiddetto “fattore F”: friends, families. In un mondo dove il passaparola digitale tra pari diventa l’ago della bilancia, un brand deve fare molto di più che semplicemente mostrare un prodotto; deve raccontare una storia e inserirsi nelle conversazioni con trasparenza. Questo ha reso la musica stessa un veicolo per quei brand che desiderano avvicinarsi al loro pubblico, Spotify è diventato un ponte, uno spazio dove il dialogo tra aziende e consumatori non è solo consentito, ma anche incoraggiato.

Dalla condivisione limitata al mondo dei social

All’inizio, Spotify era esclusivo, accessibile solo su invito, un po’ come un club musicale riservato ai pochi fortunati. Ma, con il tempo, Spotify ha capito l’enorme potenziale dell’integrazione social. Ora, la piattaforma permette di creare il proprio identikit musicale, con la possibilità di seguire gli amici e scoprire in tempo reale cosa stanno ascoltando. Questa interazione sociale è diventata ancora più forte con l’integrazione di Instagram, consentendo agli utenti di condividere brani direttamente nelle proprie Stories.

Immagina quanto sia potente per un brand inserirsi in queste dinamiche: non è più pubblicità invasiva, ma è presenza naturale, quasi come un amico che consiglia una canzone. Starbucks è un caso emblematico, con la sua collaborazione con Spotify che ha portato l’esperienza musicale dentro i suoi locali e creato una playlist di riferimento che rafforza il legame emotivo con il brand.

La sfida della streaming intelligence

Spotify non è solo una piattaforma musicale; è un sistema che raccoglie dati per proporre contenuti personalizzati attraverso la streaming intelligence. Questa intelligenza permette ai brand di creare campagne pubblicitarie estremamente mirate, grazie alla piattaforma self-service Spotify Ad Studio. È qui che la differenza emerge: la pubblicità non è casuale, ma cucita su misura per un pubblico che vive la musica come parte integrante della sua identità. I marchi possono inserirsi in questo flusso, scegliendo esattamente a chi far arrivare il proprio messaggio, aumentando l’efficacia e, soprattutto, l’impatto emozionale.

il volto etico dI SPOTIFY

Spotify ha dimostrato una forte responsabilità sociale con iniziative come l’Equalizer Project, pensato per promuovere una maggiore presenza di artiste donne nel panorama musicale. Questo impegno va oltre il profitto e si traduce in un’influenza positiva sul pubblico, rendendo Spotify un punto di riferimento non solo per l’intrattenimento ma anche per l’inclusione. Grazie a collaborazioni con brand come Smirnoff, Spotify ha trasformato l’esperienza musicale in un veicolo per il cambiamento sociale, proponendo playlist bilanciate tra artisti maschili e femminili e organizzando eventi e workshop di networking per la crescita di talenti emergenti. Questo non solo migliora l’immagine di Spotify, ma rafforza la fiducia del pubblico, che riconosce il valore del suo impegno etico.

Spotify come social network

Spotify ha raggiunto un pubblico immenso e diversificato, ma non si limita a fornire musica: è uno spazio dove gli utenti possono esprimere se stessi, condividere gusti e opinioni. In questo contesto, i brand hanno la possibilità di interagire con il pubblico in modo più intimo e rilevante. Spotify, quindi, non è solo una piattaforma di streaming musicale: è un social network, un luogo di incontro virtuale dove la musica diventa il linguaggio comune.

In un’epoca in cui i consumatori cercano autenticità e dialogo, i brand devono saper cogliere l’opportunità di Spotify per stabilire una relazione reale con il pubblico. La sfida non è più solo conquistare l’attenzione, ma guadagnarsi la fiducia, costruire valore e dimostrare di essere un interlocutore affidabile.

In questo panorama la musica non è più un’opera d’arte, o d’ingegno fine a se stessa. Ed è una cosa che devi tenere in considerazione nel tuo percorso artistico. Dal mio punto di vista questo è uno stato delle cose che dovresti vivere con una certa serenità, senza lasciarti condizionare.

È però imperativo che tu riesca a trovare il tuo posizionamento in questo contesto. Diversamente, sarai destinato ad appartenere a quel vastissimo gruppo di musicisti che raccolgono pochi streaming all’anno.

Gratificami, offrimi un caffe!
La discografia in Italia. Storia, struttura, marketing, distribuzione e new media.

di Luca Stante

Acquistalo su Amazon

La discografia italiana analizzata in tutti i suoi aspetti: la storia, l’industria, i grandi successi, il marketing, le nuove tecnologie e i nuovi media. Un libro fondamentale per conoscere il mondo della discografia italiana dal di dentro, ma anche per chi volesse studiare e lavorare nel business professionale della musica. Luca Stante, economista, esperto di marketing discografico internazionale e new media, ha lavorato e lavora come consulente per grandi etichette come Warner Music ed Eko Music. Saggista e docente, tiene corsi e master presso varie università. È inoltre consulente di web marketing e commercio internazionale per diverse aziende discografiche italiane, country manager del Popkomm e Responsabile New Media e Relazioni Internazionali per Audiocoop.

Acquistalo su Amazon

Categorie
marketing musicale musicista professionista personal branding social music marketing superfan

Fan, Fandom e Superfan

Il tuo pubblico non è rappresentato dai numeri degli insight dei tuoi social o di Spotify for Artist: in realtà è molto di più. Il tuo pubblico è fatto di persone vere, reali, con una loro vita e le loro passioni, che siano poche o molte non importa, queste persone, sono i tuoi fan e messi tutti insieme formano un fandom: un insieme di persone che condivide la passione per la tua musica.

Fan, fandom e superfan

In realtà, il fan oggi ha più di una semplice passione per un prodotto mediale. Spesso la sua è una dichiarazione d’identità, un atto di appartenenza a un gruppo che trascende il semplice consumo passivo di musica. Ma che cos’è veramente il fandom e perché oggi è così rilevante, in particolare nel contesto musicale?

Il punto di partenza è che non esiste una definizione univoca di fan.

Essere fan di un musicista o di un genere musicale può significare essere ossessionati, entusiasti o semplici consumatori passivi di contenuti. Non devi commettere l’errore di vedere i fan come un blocco monolitico, ma piuttosto un insieme eterogeneo di individui che vivono il loro rapporto con la musica in modo diverso. La grande domanda però rimane: attraverso quali meccanismi le persone possono diventare tue fan?

La risposta è meno immediata di quanto sembri.

Un’individuo non diventa fan per scelta consapevole, almeno non all’inizio. Il momento dell’adesione al fandom di un musicista, è qualcosa che avviene quasi senza accorgersene, spesso a seguito di un’esperienza emotiva forte durante un concerto o nell’ascolto della musica. Capire cosa scatena l’emozione nei fan è la chiave per costruire un legame duraturo tra musicista e pubblico.

Tieni presente che i  fan creano connessioni emotive non tanto al musicista, ma all’esperienza emotiva che la sua musica riesce a suscitare.

Quando ascoltando una canzone che ti trasporta in un altro mondo, stai sperimentando quella stessa connessione che ti farà tornare su Spotify per riascoltarla ancora e ancora. Ed è proprio su questa esperienza che devi mettere al centro delle tue strategie di marketing musicale.

Non si tratta solo di vendere un tuo disco, ma di creare un momento indimenticabile, che spinga il fan a condividere, a partecipare e, infine, a sostenerti in modo attivo.

Un altro aspetto centrale è il ruolo della comunità: il fandom.

Essere parte di un fandom è anche un fenomeno sociale. Un fandom è infatti un luogo, fisico o virtuale, in cui i fan si aggregano, creando comunità che sostengono l’artista e la sua musica spingendoli a nuovi livelli di popolarità. È il passaparola tra fan, la condivisione di video su YouTube o TikTok, e le discussioni sui social media che giocano un ruolo enorme nella diffusione di un artista o di una band. Il fandom può essere composto da diverse community  che alimentano il tuo successo duraturo nel tempo. Ignorare queste dinamiche sarebbe un grave errore.

Non devi dimenticare che i fan non si limitano al consumo passivo, spesso sono a loro volta anche creatori. I fan non si limitano a godere del prodotto, ma lo reinterpretano e lo diffondono attraverso le loro creazioni. Che si tratti di creare meme o realizzare cover, i fan partecipano attivamente al processo creativo, alimentando ulteriormente l’eco mediatica di un artista. Ed è proprio qui che entra in gioco questo concetto fondamentale: il fan non è solo un destinatario del messaggio, ma un co-creatore del brand dell’artista.

I fan non si limitano a consumare il prodotto in privato; lo rendono pubblico. Indossare la maglietta della propria band preferita o postare una storia su Instagram mentre si ascolta una nuova canzone sono atti performativi che segnalano la propria appartenenza a un gruppo. E in un mondo dominato dai social media, queste performance diventano contenuti virali che possono spingere un prodotto o un artista verso il successo globale. Quando l’impegno di un fan lo porta ad essere un potenziale ambasciatore del tuo brand, possiamo parlare di superfan.

I superfan sono le persone che non solo adorano un musicista, ma vogliono anche interagire con lui e dedicano quotidianamente del tempo per coltivare la loro passione. Per approfondire questo tipo di pubblico invito a leggere questi due articoli:

Il futuro dei musicisti è nei Superfan?

Il Superfan è in tendenza e lo sarà sempre di più.

C’è però una sfida: non tutti i fandom sono uguali, né tutti si manifestano allo stesso modo.

Devi anche tener presente che ci sono fan che esternano il loro amore e quelli che lo tengono per sé. Questa dinamica può essere sfruttata in modi diversi, ma il punto chiave è che un fan che si sente a proprio agio nel manifestare la propria passione sarà molto più propenso a diventare un evangelista del brand. La chiave sta nel creare uno spazio sicuro e accogliente, dove i tuoi fan possano esprimere liberamente il loro entusiasmo senza sentirsi giudicati.

Per questo sono importanti le community online, ben gestite, dove i fan possono aggregarsi, discutere e condividere la loro passione con persone che la pensano allo stesso modo.

Un’individuo diventa fan di un determinato genere musicale o di un musicista per una serie di fattori personali, culturali e sociali. Per questo è cruciale capire il tuo pubblico di riferimento. Significa comprendere non solo i gusti musicali, ma anche i valori, lo stile di vita e le aspirazioni del fan. Solo così si può creare una comunicazione efficace, che risuoni profondamente con il tuo pubblico e lo spinga ad agire.

Una delle poche cose certe è che il fandom non è qualcosa che può essere imposto o creato artificialmente. È il risultato di una connessione autentica tra il musicista, musica e il pubblico. È una forza potente, che può portare un artista dall’anonimato al successo planetario. Ma non si tratta solo di creare una buona canzone o di avere un’immagine accattivante. Si tratta di creare un’esperienza, una comunità, una connessione autentica.

E questa connessione è ciò che farà la differenza nel lungo termine.

La sfida è creare quei momenti di connessione che faranno scattare la scintilla. Come puoi fare questo? Prima di tutto, devi conoscere il tuo pubblico. Chi sono? Cosa amano? Cosa odiano? Solo allora potrai creare contenuti che parlino direttamente a loro, che tocchino quelle corde emotive che li faranno tornare, parlare e condividere.

Hai già tracciato un percorso per ottenere questi risultati?

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Gianni Sassi. Fuori di testa. L’uomo che inventò il marketing culturale.

di Maurizio Marino

Acquistalo su Amazon

Gianni Sassi è stato il focus culturale della Milano degli anni Settanta e Ottanta. Figlio di un’epoca di grande fermento ma attivo in un periodo che si prestava particolarmente all’innovazione, alla trasgressione delle regole, alla creatività finalmente libera e protagonista, Sassi seppe esprimere il suo incontenibile talento in una molteplicità di campi, meritando il titolo di comunicatore multimediale ante litteram. Grafico di notevole inventiva, letterato, grande appassionato di musica e di arti visive e abile osservatore dei fermenti politici e culturali che agitavano violentemente la società italiana dei primi anni Settanta, Sassi ebbe gioco facile a cavalcare quell’esigenza di altenativismo che veniva espressa da certe frange dell’universo giovanile di quell’epoca, e con grande intelligenza fu abile a creare una vera e propria scena culturale, che aveva nella musica (arte d’aggregazione per eccellenza) il proprio collante sociale e il proprio elemento-guida. Ripercorrendo gli esordi con la Bla Bla Records, dove Sassi ebbe modo di produrre i primi album di Franco Battiato, e la lunga avventura della Cramps Records e degli artisti da lui lanciati (dagli Area di Demetrio Stratos a Eugenio Finardi, da Alberto Camerini agli Skiantos), è possibile rendersi conto dell’importantissimo ruolo-chiave da lui svolto nella storia della musica italiana alternativa tra anni Settanta e Ottanta.

Acquistalo su Amazon

Categorie
marketing musicale social media social music marketing

Social media managing e musica

I social media sono la linfa vitale della promozione musicale, e se non l’accetti, rischi di rimanere fuori dai giochi. Che tu sia un artista emergente o parte di una band affermata, il tuo successo dipende in gran parte dalla tua capacità di utilizzare piattaforme come Instagram, Facebook o TikTok.

Il punto chiave? Non ti basta essere presente, devi essere strategico.

Social media managing e musica

Musica e i social media sono un mercato di condivisione, dove i tuoi contenuti devono essere coinvolgenti e pianificati in modo da creare una connessione costante con i tuoi fan. Ricordi i tempi in cui la promozione di un album significava appendere poster e distribuire volantini? Quei giorni sono ormai lontani. Oggi l’attesa per un nuovo album inizia mesi prima della sua uscita e la promozione si costruisce attraverso contenuti programmati sui social media. E qui non c’è spazio per l’improvvisazione.

Qualsiasi professionista discografico ti può dire quanto sia cruciale la gestione costante e accurata dei social per qualsiasi musicista. Non solo deve produrre buona musica, ma deve essere capace di promuoverla attraverso una serie di post, video e interazioni che tengano viva l’attenzione del pubblico.

Non hai un seguito? Nessun problema.

Ma non pensare che questo ti esenti dal dover creare contenuti di qualità. Avere una fanbase già avviata può fare la differenza, soprattutto quando si tratta di attirare l’attenzione delle etichette discografiche. Ecco perché costruire la tua presenza online in modo intelligente è fondamentale.

Cosa significa questo per te?

Se sei un musicista e non hai ancora preso seriamente il tuo profilo social, stai commettendo un errore. Non importa quanto sia buona la tua musica; se non sei in grado di metterla sotto i riflettori con una strategia di marketing digitale ben pianificata, nessuno se ne accorgerà. Il successo non è più determinato solo dalla qualità delle tue tracce, ma da quanto sei capace di rimanere rilevante e visibile online. I social media, per quanto li usiamo tutti i giorni, restano un campo da gioco con regole ben precise.

I contenuti social non possono essere casuali. Non basta pubblicare un video ogni tanto e sperare che faccia il botto. Ci deve essere un pensiero strategico dietro ogni post, ogni immagine, ogni caption. Ma per passare al livello successivo, non è sufficiente intuire cosa funziona. Serve un’analisi dettagliata dei dati e una narrazione ben costruita per raggiungere obiettivi di marketing ben definiti.

E questo è il problema principale: molti musicisti si trovano a gestire le loro piattaforme social senza avere un’esperienza di marketing, come dilettanti che cercano di capire il gioco mentre ci sono già dentro. È un approccio improvvisato che, nel migliore dei casi, ti porta solo fino a un certo punto. In un mondo dove ogni minuto conta, non puoi permetterti di navigare a vista. Devi passare da una fase esplorativa a una strategia solida basata su dati reali. I numeri parlano, ma solo se sai ascoltarli e interpretarli correttamente.

Ora, fermati un attimo. Stai davvero sfruttando i tuoi social media come dovresti?

Pubblicare regolarmente non è abbastanza. La domanda è:
stai costruendo una storia, un’identità chiara che i tuoi fan possano seguire e a cui possano connettersi?
Se la tua risposta è forse o non lo so, è il momento di cambiare rotta.

Se quanto letto sin d’ora non ti ha convinto, prova a rispondere a questa rapida check-list:

  • Hai un calendario editoriale per i tuoi post?
  • Stai sfruttando ogni contenuto video o grafico per raccontare un aspetto specifico della tua band?
  • Riesci a coinvolgere i tuoi fan con domande, sondaggi o contenuti interattivi?
  • Stai analizzando le statistiche dei tuoi post per capire cosa funziona meglio?

Se hai risposto no a una di queste domande, hai del lavoro da fare.

La verità è che gestire i social media come musicista richiede molto impegno. Ma è un lavoro che può ripagare enormemente se fatto bene. La tua musica è importante, ma la storia che racconti online è ciò che la porterà nelle orecchie di più persone possibile.

Non sai come iniziare, hai dei dubbi nel costruire una strategia di contenuti che rispecchi chi sei come artista? Se le cose stanno così non perdere tempo ed investi in un consulente che ti spiani la strada per una comunicazione efficace che sfrutti al massimo ogni piattaforma. La tua carriera dipende da questo. Sei pronto a fare il salto di qualità?

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Marketing musicale in Danimarca: Uno studio sui bisogni degli artisti per la comunicazione di marketing.

di Taryn O’Leary

Acquista su Amazon https://amzn.to/3YkztSC

A causa del calo delle vendite di CD e dei consumatori economici, l’industria musicale è attualmente impegnata a mantenere vivi i flussi di reddito. Con l’avvento della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, l’industria musicale lotta per affrontare e beneficiare dei cambiamenti. Inoltre, gli artisti musicali sono notevolmente gravati dalla mancanza di rimborsi per il loro lavoro creativo a causa dell’aumento complessivo della pirateria musicale e del download illegale. Questa tesi esplora le promozioni degli artisti, la comunicazione di marketing e la gestione delle relazioni come mezzi per sopravvivere nell’ambiente musicale volatile e superare questi tempi di difficoltà. Esamina inoltre il mercato musicale danese e il modo in cui la comunicazione di marketing dovrebbe essere modellata per promuovere gli artisti in modo appropriato e vantaggioso.

Acquista su Amazon https://amzn.to/3YkztSC