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Musica: il posizionamento è la chiave.

In un mondo discografico inflazionato da nuove produzioni e controllato dall’invadenza delle major il pubblico è più distratto che mai, il posizionamento dell’artista non è solo una strategia di marketing: è la chiave di volta per emergere. Se non sei chiaramente percepito, è come se non esistessi. Ma cosa significa davvero posizionare un artista musicale e come puoi farlo nel modo più efficace?

Musica: il posizionamento è la chiave.

Il posizionamento è il modo in cui vieni percepito nella mente dei consumatori rispetto alla concorrenza. Non si tratta solo di uno slogan accattivante o di un logo ben disegnato: è la combinazione di tutti quegli attributi, benefici e valori percepiti che ti definiscono.

Il posizionamento è una forma di vantaggio competitivo che rende il processo decisionale dell’ascoltatore, del fruitore di musica, più rapido e intuitivo. Quando la tua presenza è forte, ben posizionata e identificabile nella mente del pubblico, viene scelta senza esitazione, fidandosi del valore percepito, anche senza un’analisi approfondita del tuo prodotto musicale.

Ma qui nasce il vero problema: in un mercato saturo, come puoi distinguerti davvero?

Esistono diverse modalità per posizionare un artista musicale, ognuna con i propri punti di forza. La scelta della strategia giusta dipende non solo dalla tua musica, ma anche dal pubblico a cui ti rivolgi. Ecco alcune delle più efficaci:

Posizionamento sugli attributi
Metti in evidenza le caratteristiche uniche e funzionali della tua produzione musicale. Ma attenzione: gli attributi possono essere facilmente copiati dalla concorrenza. Devi legarli in modo indissolubile alla tua immagine, trasformandoli in un segno distintivo;

Posizionamento sui benefici

Qui entra in gioco il lato emotivo. La tua musica rappresenta uno stile di vita, un’esperienza o un valore. Il tuo essere artista deve essere coerente con ciò che suoni e canti, con il messaggio che è insito nella tua musica

Posizionamento sul value for money

In questo caso, combini qualità e prezzo, offrendo un prodotto che giustifica ogni centesimo speso. Questo approccio è perfetto per consumatori pragmatici che cercano il massimo valore senza sacrificare la qualità. Questo è un ottimo approccio se vuoi affidare la tua musica a supporti fisici ben confezionati.

Posizionamento sul problem solving

La tua musica risolve un problema specifico per il consumatore. Questo posizionamento costruisce fiducia e fidelizzazione a lungo termine. Se diventi il “go-to” per risolvere un’esigenza, diventerai sinonimo di affidabilità.

Posizionamento sull’occasione d’uso

La tua musica si lega a un momento o a un bisogno specifico. È una strategia più di nicchia ma incredibilmente potente, soprattutto quando riesci a creare un’associazione forte con situazioni ricorrenti.

Perché gli ascoltatori scelgono te (o altri)

Il valore percepito di un artista, la sua autorevolezza, non si basa solo sulla sua musica, ma su una combinazione di fattori che lo rendono riconoscibile e memorabile:

  • Fedeltà
    I tuoi clienti ti scelgono ripetutamente e diventano i tuoi migliori ambasciatori, grazie al passaparola;
  • Notorietà:
    Un musicista noto rassicura i consumatori. È semplice: più sei conosciuto, più sei scelto;
  • Qualità percepita:
    Non serve che il pubblico conosca ogni dettaglio tecnico della tua musica; conta ciò che credono di sapere. Questa percezione ti permette anche di giustificare il prezzo più alto rispetto altri (ad esempio nei live o nel cachet per una serata);
  • Associazioni di valore:
    Che sia uno stile di vita, un personaggio famoso o un’occasione d’uso, le connessioni esterne rinforzano la tua figura artistica e la rendono unica e difficile da replicare.

Ora che abbiamo chiarito le basi del posizionamento, è il momento di trasformare la teoria in azione. Ecco alcune domande chiave che dovresti porti:

  1. Qual è il tuo pubblico di riferimento? Non puoi essere tutto per tutti. Definisci il tuo target in modo preciso.
  2. Cosa ti rende unico? Individua il tuo elemento distintivo e costruisci il tuo posizionamento attorno ad esso.
  3. Il tuo messaggio è coerente? Dalla comunicazione visiva al tono di voce, ogni aspetto del tuo brand deve riflettere il posizionamento scelto.
  4. Stai monitorando il mercato? Le preferenze dei consumatori cambiano, e così anche il tuo approccio deve adattarsi.

Nel panorama attuale, gli ascoltatori cercano autenticità e personalizzazione. Vogliono artisti musicali che rispecchino i loro valori, che parlino la loro lingua e che offrano esperienze su misura. Questo significa che il tuo posizionamento deve essere flessibile e autentico, capace di evolversi con il tuo pubblico.

Hai già un’idea chiara di come sei posizionato? Se la risposta è no, è il momento di agire. Inizia con un’analisi del mercato, del pubblico e dei tuoi punti di forza. Focalizzati su ciò che ti rende unico e costruisci una strategia coerente.

Ricorda: il posizionamento non è una tattica una tantum, ma un processo continuo. Devi monitorare, misurare e adattare costantemente la tua strategia per rimanere competitivo.

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Sull’identità di un artista musicale.

La brand identity per un artista musicale non è solo un logo ben disegnato, una grafica o una palette di colori accattivante: è il suo DNA, il cuore pulsante che guida ogni interazione con il pubblico. Quando costruisci la tua identità artistica devi anche tener conto che il pubblico potrebbe non percepirla desideri. Ecco il dilemma centrale che ogni stratega di marketing deve affrontare: chiudere il gap tra come l’artista si vede e come viene visto.

Sull'identità dell'artista musicale

Capire l’identità artistica

L’identità artistica che trasmetti al pubblico si basa su sei pilastri:

  1. Cultura: Racchiude la tua visione, il tuo progetto artistico e della tua storia, questo è un primo elemento di differenziazione;
  2. Valori: Le cose in cui credi guidano le tue scelte e costruiscono una connessione emotiva e morale con il pubblico;
  3. Mission: Esprime la tua volontà, le tue motivazioni e ambizioni, definendo il tuo impegno verso i tuoi fan e l’ambiente musicale;
  4. Personalità: Non temere di far percepire la tua personalità, ti renderà più unico e riconoscibile;
  5. Visual Identity: Include tutti gli elementi tangibili (nome, logo, colori) che enfatizzano la tua identità anche come marchio;
  6. Essenza: Devi sintetizzare un distillato dei tuoi valori e obiettivi a lungo termine. Sarà il faro che illuminerà la tua rotta.

Esiste un segreto per per una brand identity vincente?

La tua identità artistica deve riflettersi nel modo in cui ti esponi pubblicamente: nelle foto, nei video, nei live, nelle interviste. Questa immagine che vai a creare è il riflesso che si vede nello specchio del pubblico. La chiave per allineare queste due dimensioni è la coerenza, che però va coltivata con flessibilità strategica.

Cultura e valori non sono solo parole.

Dichiarazioni di valori generiche, senza un reale impegno, non portano molto lontano. La sincerità è d’obbligo.

La mission ti deve ispirare.
Non deve essere una frase da incorniciare in ufficio. Deve essere un tuo punto di riferimento e un messaggio chiaro per il pubblico.

La personalità è il tuo vantaggio competitivo.
In un mercato saturo come quello musicale, il pubblico cerca autenticità. Dovrai essere onesto, prima di tutto con te stesso e diventare una persona con cui le persone vorranno interagire: solida, simpatica, affidabile o cortese.

La visual identity non è un optional.
Investire in un design coerente è essenziale per la riconoscibilità. Ma non fermarti lì: anche il tono di voce nei testi e le esperienze offerte devono riflettere l’identità visiva.

E se qualcosa non funziona?

Ti sei mai chiesto perché il pubblico non ti vede come vorresti? Forse stai comunicando il messaggio sbagliato o, peggio, non stai comunicando affatto. Ecco alcune domande pratiche da porti subito:

  • La tua comunicazione riflette realmente i tuoi valori e la tua mission?
  • I tuoi contenuti digitali (social media, sito web) sono allineati alla tua personalità artistica?
  • Hai mai indagato o chiesto come il pubblico ti percepisce

Non aspettare che il tuo pubblico capisca il tuo brand da solo. Fai un audit della tua brand identity:

Cosa puoi fare oggi?

  1. Analizza i tuoi sei pilastri. Sono solidi e coerenti?
  2. Chiedi feedback al tuo pubblico. Cosa vede quando pensano a te?
  3. Adatta il tuo messaggio per riflettere al meglio la tua essenza.

Ricorda: La tua identità artistica non è solo ciò che dici di essere, ma anche ciò che il pubblico percepisce di te. Posizionarsi correttamente e permanentemente nei suoi pensieri, essere un punto di riferimento, è essenziale e non rinunciabile.

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Contro l’AI serve un brand

La musica creata con intelligenza artificiale generativa sta invadendo le app di streaming, artisti e band senza volto stanno occupando spazio in un mercato già saturo di suo. Come se non bastasse, la stessa Spotify ha caricato brani creati da artisti fantasma per diluire la quota di royalty da distribuire.

Contro l'AI serve un brand

In questo contesto, per poter emergere ed distinguersi, per l’artista musicale è indispensabile appoggiarsi a quelle tecniche di marketing che lo aiuteranno a posizionarsi nella mente del pubblico. In breve, l’artista deve diventare un brand di riferimento nel suo genere o contesto musicale.

Il brand non è solo un logo, un nome o un simbolo: è il cuore pulsante di ogni strategia di marketing che funzioni. È quell’elemento intangibile che trasforma un prodotto in un’esperienza, e un’esperienza in un ricordo indelebile. Ma come si costruisce un brand, meglio dire come si diventa un brand, che spicca in un mare di concorrenza? E perché è così importante oggi, anche nel mondo musicale?

La storia del brand: da marchio a personalità

Il concetto di brand, di marca, si è evoluto in una sofisticata scienza. Negli anni ‘20, il brand è diventato uno strumento per differenziare prodotti basati su qualità intangibili come affidabilità e garanzia. Ma è negli anni ‘80, grazie a Jacques Séguéla, che il brand ha assunto una dimensione più profonda: non più solo un’etichetta, ma una persona con un’anima, un carattere e uno stile ben definiti.

Questa visione tripartita, fisico, carattere e stile è oggi fondamentale per chi fa marketing. Un brand non è solo il prodotto che vendi, ma come lo comunichi, come viene percepito e che emozioni suscita.

Perché il branding è cruciale (anche nella musica)

Oggi il brand è un codice interpretativo per il consumatore: è ciò che permette a un individuo di identificarsi in un gruppo, distinguersi dagli altri e sentirsi parte di una comunità. Questo vale per le aziende, ma anche per artisti, band e musicisti.

Come musicista, fermati a riflettere:

  • La tua immagine è coerente con i tuoi valori?
  • Il tuo stile musicale viene percepito come autentico?
  • Stai comunicando un messaggio chiaro al tuo pubblico?

In un mercato saturo di contenuti musicali e infinite offerte di intrattenimento, l’attenzione del pubblico è sempre più labile. Per questo, costruire una connessione emotiva con il pubblico è vitale.

Come creare un brand musicale memorabile

Creare un brand musicale non è diverso dal costruire un brand aziendale. Ecco i punti chiave:

  1. Identità chiara: Definisci chi sei come artista. Quali sono i tuoi valori fondamentali? Qual è la tua missione?
  2. Immagine forte: Il tuo logo, i tuoi video, le copertine degli album e persino il tuo modo di comunicare sui social media devono raccontare una storia coerente.
  3. Posizionamento unico: Cosa ti distingue dagli altri? Qual è la tua proposta unica?
  4. Connessione emotiva: Non vendere solo musica, vendi un’esperienza. Pensa a come puoi creare un legame con il pubblico.
L’importanza della gestione strategica

Il branding non è un’attività una tantum. È un processo continuo che richiede adattamento e strategia. Una gestione ottimale del brand e di quello che rappresnta, può allungarne il ciclo di vita all’infinito, rendendola resistente alle crisi e capace di influenzare le scelte del pubblico.

Per ottenere questo risultato:

  • Adotta un’ottica di lungo periodo: Non puntare solo sul successo immediato, ma costruisci una base solida per il futuro.
  • Coinvolgi gli stakeholder: Che tu stia collaborando con altri artisti, produttori o piattaforme di streaming, assicurati che tutti siano allineati con la tua visione del brand.
  • Evolvi con il mercato: Il tuo pubblico cambia, e tu devi cambiare con lui. Rimani aggiornato sulle tendenze e sii pronto a innovare.
Il branding è la chiave del successo

Il branding è un elemento fondamentale per realizzare obiettivi strategici, soprattutto nel mondo della musica dove il pubblico è sempre più esigente e distratto da mille stimoli. Un’immagine di brand forte, con una propria personalità può:

  • Condizionare la domanda e guidare le preferenze del pubblico;
  • Differenziarti dai competitor;
  • Creare una community di fan fedeli.
Una domanda per te

Come stai costruendo il tuo brand musicale? La tua immagine riflette davvero chi sei e dove vuoi arrivare?

Se hai bisogno di aiuto per definire la tua strategia di branding, per costruire una tua immagine solida e coerente, oppure vuoi scoprire come migliorare il tuo posizionamento nel mercato musicale, è il momento di agire. Parliamone nei commenti: raccontami la tua esperienza e quali sono le tue sfide. Condividere idee è il primo passo per migliorare.

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Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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Il 2024 visto da Chartmetric

Chartmetric è un servizio dedicato agli operatori dell’industria discografica, musicisti compresi, che raccoglie ed elabora informazioni sul mercato musicale, sulle tendenze e su i singoli artisti. Chartmetric sfrutta una vasta quantità di dati integrando miliardi di informazioni da vari servizi, fornendo analisi strutturate per aiutare gli utenti, inclusi artisti, manager e dirigenti del settore, a prendere decisioni informate.

Il 2024 visto da Chartmetric

Nel suo rapporto annuale in cui tira le somme dell’appena trascorso del 2024, Chartmetric ci consegna una vista panoramica completa della discografia mondiale che posso riassumere, in parte, così:

  • Sono salite a 130.000 le tracce pubblicate ogni giorno nelle app di streaming.
  • Con 11,3 milioni di artisti mappati e oltre 25,7 milioni di brani pubblicati solo nel 2024, la realtà è chiara: la musica cresce a ritmi vertiginosi, ma l’attenzione del pubblico no;
  • Per ogni superstar che conquista le playlist, migliaia di artisti emergenti lottano per un ascolto;
  • Intere librerie musicali rimangono nel limbo del silenzio digitale.

Chartmetric analizza i dati raccolti e segmenta gli artisti creando una piramide di notorietà che ci aiuta a capire meglio lo stato delle cose:

  • 818.000 artisti emergenti: appena visibili, spesso con pochi o nessun dato di performance;
  • 61.500 artisti in sviluppo: iniziano a costruire una presenza digitale, ma sono ancora lontani dal mainstream;
  • 8.500 artisti di livello medio: mostrano una crescita costante e un pubblico più fedele;
  • 2.800 artisti mainstream: dominano piattaforme, radio e social media;
  • 308 superstar: nuovi nomi come Katseye e FloyyMenor si affermano come icone globali;
  • 65 leggende: artisti con un’eredità musicale consolidata da decenni, tra cui Ella Fitzgerald e Julio Iglesias;
  • Solo il 14% degli artisti su Spotify ha più di 10 ascoltatori mensili.

Su una base di analisi che comprende 11,3 milioni di artisti mappati e oltre 25,7 milioni di brani pubblicati solo nel 2024, il risultato dimostra che la maggior parte della musica prodotta oggi rimane nell’oblio, vittima dell’economia dell’attenzione e del sovraccarico di contenuti.

Il paradosso dello streaming: tutto e niente

La democratizzazione della musica tramite lo streaming ha eliminato molte barriere d’ingresso, ma ha anche creato un sovraffollamento. Con 1691 generi musicali identificati quest’anno, il pubblico ha accesso a una varietà senza precedenti.

Ma quanto di questa offerta viene realmente scoperta e valorizzata

La realtà è che l’industria musicale, dalle major alle indie, si muove verso una super long tail, dove la maggior parte dei contenuti rimane lontana dai riflettori.

Ma non si tratta di un fenomeno nuovo: anche prima dello streaming, solo una piccola percentuale di artisti raggiungeva il successo, mentre molti altri restavano nell’ombra. La differenza è che oggi tutto è più visibile, più misurabile. E questo rende il fallimento ancora più evidente.

Come emergere nell’oceano digitale?

La domanda che bisogna porsi in questo contesto è nota: come posso farmi notare in un mercato così saturo? In verità la risposta non è semplice. Non lo è perché non esistono formule magiche che accorcino la via per il successo; ogni artista musicale ha la sua storia, ha un suo quotidiano ed un suo pubblico: non esistono dei metodi validi per tutti.
Esistono però delle strategie che possono essere adattate alle diverse situazioni e fare la differenza:

  • Conosci il tuo pubblico.
    Non puoi piacere a tutti, ma puoi diventare essenziale per qualcuno. Usa i dati per capire chi sono i tuoi ascoltatori e cosa cercano.
  • Punta sulla narrazione.
    La musica non è solo suono, è storia. Racconta il tuo percorso, i tuoi valori, il significato dietro le tue canzoni.
  • Investi nella tua presenza digitale.
    Non basta pubblicare una canzone e sperare che diventi virale. Pianifica contenuti sui social, collabora con altri artisti, sii attivo.
  • Sfrutta i micro-nicchie.
    Con 1691 generi mappati, c’è spazio per tutti, ma devi trovare il tuo. Non aver paura di essere specifico: le comunità più piccole possono essere incredibilmente fedeli.
  • Lavora sulla fidelizzazione.
    È meglio avere 1.000 fan fedeli che ascoltano ogni tuo brano piuttosto che inseguire numeri giganteschi senza connessione.
Cosa possiamo imparare dal report di Chartmetric?

Il problema non è la sovrabbondanza di musica, ma l’incapacità di gestire e valorizzare questa abbondanza.
Forse, come suggerisce il report, il futuro sarà quello del non-genere, dove i confini tra le categorie musicali si dissolvono e l’identità artistica diventa il vero punto focale. Questo potrebbe aprire nuove opportunità per gli artisti che riescono a distinguersi non solo con la musica, ma con una presenza autentica e coerente.

Cosa può fare il musicista oggi?

Come artista musicale nel report di Chartmetric non dovresti vedere solo un’analisi: è un campanello d’allarme.
Non basta che tu sia presente, devi essere rilevante.

Inizia con questi passi:

  1. Rivedi la tua strategia di comunicazione.
    I tuoi contenuti parlano davvero al tuo pubblico?
  2. Usa i dati a tuo vantaggio.
    Analizza le piattaforme che funzionano meglio per te e concentra lì i tuoi sforzi.
  3. Collabora con altri artisti o creator.
    L’unione fa la forza, soprattutto in un mercato frammentato.

Il mio lavoro consiste proprio nell’aiutare gli artisti musicisti a muoversi in questa realtà complessa, offrendo strategie e strumenti per muovere i primi passi in una realtà così articolata.

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email marketing marketing musicale musicista professionista personal branding superfan

Email per musicisti: il layout perfetto esiste?

Un’email, per un musicista, non è solo un messaggio: è la tua opportunità di comunicare, coinvolgere e, soprattutto, mantenere un contatto privilegiato con nuovi e vecchi fan. In questo contesto che il layout che scegli può fare la differenza tra un destinatario che clicca e uno che ti ignora? In questo articolo esploriamo una guida pratica al design delle email, con un focus su come i layout influenzano l’esperienza dell’utente e, di conseguenza, il tuo successo.

E mail per musicisti: il layout perfetto esiste?

Il piè di pagina: uno spazio strategico

Parliamoci chiaro: la maggior parte degli email marketer utilizza il footer come un riempitivo. Un paio di link obbligatori, i social media, e via. Ma stai sprecando un’occasione d’oro. Il piè di pagina può diventare un potente strumento per:

  • Rafforzare la tua identità di brand: includi una frase che rievochi i tuoi valori o un il tuo modo di vivere la musica.
  • Promuovere contenuti extra: utilizza questo spazio per portare i lettori verso il tuo sito, il tuo profilo Spotify o verso i tuoi social.
  • Offerte riservate: Premia i destinatari fedeli con contenuti nascosti a cui solo i destinatari delle mail possono accedere.
  • Umanizzarti: una tua foto, con una tua breve biografia artistica ed un saluto o un messaggio creano connessione.
Il layout giusto per le email: questione di strategia

Un design ben studiato non serve solo a fare scena. L’obiettivo principale è rendere il tuo messaggio facilmente leggibile e spingere all’azione. Ecco i layout più utilizzati e i loro pro e contro:

  1. Layout mono-colonna

    Questo formato è essenziale e versatile. Posiziona i contenuti uno sopra l’altro, creando un flusso naturale. È ideale per offerte specifiche o campagne che puntano tutto su una sola CTA (Call to Action). Inoltre, è perfetto per dispositivi mobili, dove ogni dettaglio deve essere chiaro e immediato.Pro: leggibilità semplice e ottimizzata per mobile.
    Contro: limita la creatività visiva.

  2. Piramide invertita

    Un layout strategico che guida lo sguardo dell’utente verso la tua CTA finale. Partendo da un’immagine o da un’intestazione ampia, restringe il focus fino al pulsante. Questo approccio è ottimo per chi vuole massimizzare i clic. Può esserti utile qualora vuoi indirizzare il pubblico verso la tua ultima uscita o verso il tuo nuovo video.Pro: orienta il lettore verso l’obiettivo principale.
    Contro: richiede una perfetta armonia tra grafica e contenuto.

  3. Zig-zag

    Quando hai più messaggi da condividere, il layout a zig-zag è il tuo miglior alleato. Alterna immagini e testo, mantenendo vivo l’interesse visivo. Ma attenzione: sui dispositivi mobili, il formato può risultare confuso se non è ottimizzato.Pro: dinamico e coinvolgente.
    Contro: può compromettere la leggibilità su schermi più piccoli.

  4. Due colonne

    Un mix tra semplicità e creatività, questo layout funziona per newsletter ricche di contenuti visivi. Tuttavia, su mobile potrebbe risultare meno efficace, poiché i blocchi vengono impilati verticalmente.Pro: struttura visiva accattivante.
    Contro: richiede molta attenzione al responsive design.

regole di base per un design EMAIL impeccabile

Anche il miglior layout fallisce senza una progettazione tecnica adeguata. Ecco alcuni principi fondamentali per garantire un’email efficace:

    >

  • Larghezza massima:600-640 px. Non importa quanto grandi siano gli schermi moderni, molti client di posta elettronica preferiscono layout più stretti.
  • Spaziatura e padding: il cosiddetto “spazio bianco” è il tuo miglior amico. Mantieni un padding laterale di 20-30 px e una distanza di 10-20 px tra sezioni per evitare un aspetto sovraffollato.
  • Ottimizzazione per dispositivi mobili: controlla sempre come appare la tua email su smartphone e tablet. Un messaggio che funziona su desktop potrebbe perdere leggibilità su schermi più piccoli.

Nota pratica:

un messaggio troppo lungo rischia di essere troncato da alcuni provider come Gmail. Se devi raccontare una storia, considera di portare il lettore su una landing page.

la coerenza tra contenuto e design

Che tu stia promuovendo un concerto, l’uscita di un nuovo album o un corso di formazione musicale, il tuo layout deve riflettere il messaggio. Un design minimalista funziona per una comunicazione urgente, mentre uno stile più elaborato è perfetto per un annuncio visivamente accattivante.

La progettazione delle email non è un’arte oscura, ma un mix di strategia, design e sperimentazione. Analizza i dati, prova nuovi layout e non aver paura di uscire dagli schemi. Ci sono diverse piattaforme che possono renderti la vita facile nel progettare email e gestirne le campagne. Se vuoi posso aiutarti, contattami liberamente.

Vuoi approfondire?

Le due vie dell’Email marketing musicale

Email design per musicisti: l’intestazione

Email per musicisti: il design è strategia

Email per musicisti: il mobile first è l’imperativo

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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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Email per musicisti: mobile first è l’imperativo.

Per un musicista raggiungere e mantenersi in contatto con i propri fan attraverso i social è sempre più complicato. Tutte le app social riducono sempre di più la portata organica dei post e questo significa che il tuo messaggio viene visto da sempre meno persone. L’ email marketing è il sistema più accessibile per controbilanciare questa tendenza negativa: per mantenere un dialogo con chi ti conosce e anche per raccogliere nuovi estimatori.

Email per musicisti: mobile first è l'imperativo.

Ma anche la comunicazione via mail ha le sue regole e le sue strategie, oggi vedremo insieme l’approccio Mobile First, ovvero, come ottimizzare una mail perché sia agilmente fruibile da dispositivi mobili.

Il Mobile First non è una scelta, è una necessità

Pensa a quante volte controlli la posta elettronica dal tuo smartphone. Non sei il solo, più della metà della popolazione mondiale legge le email da un dispositivo mobile. Questo significa che ogni messaggio che invii deve essere non solo leggibile, ma perfetto su uno schermo piccolo.

Per questo seguire alcune regole base di design mobile-responsive ti aiuterà dare il massimo impatto ai tuoi messaggi:

  1. Leggibilità senza sforzo
    Testi principali tra 14-16 px e titoli almeno a 22 px. Non costringere il lettore a zoomare.
  2. CTA grandi e cliccabili:
    Un pulsante invisibile non serve a niente. Dimensioni minime? 44 x 44 px. Anche un clic mancato è una conversione persa.
  3. Landing page coerenti:
    Non basta ottimizzare l’email. Se il sito collegato non è mobile-friendly, hai sprecato tempo (e denaro).
  4. Testa tutto, sempre:
    Un layout perfetto sul desktop può essere un disastro sullo smartphone. Verifica ogni dettaglio.

Ma il design è solo una parte dell’equazione.

Scelte stilistiche che fanno la differenza

Hai mai aperto un’email e pensato: “Che pasticcio!”? È successo a tutti. Una cattiva scelta di font, troppi colori confusi, o semplicemente un design sovraccarico possono distruggere l’efficacia del tuo messaggio.

Scegliere il font giusto, per esempio, è come decidere il tono di una conversazione. Vuoi sembrare professionale? Affidati a font di sistema come Verdana o Times New Roman. Vuoi qualcosa di moderno? Prova Roboto o Montserrat, ma abbina sempre un’alternativa universale.

E ricordati: meno è meglio. Non usare più di due font diversi, uno per il testo e uno per i titoli. Se vuoi essere sicuro che tutto sia armonico, strumenti come Google Fonts possono diventare i tuoi migliori amici.

Il Copy: la ciliegina sul design

Un’email bellissima ma vuota è inutile. Ma il copy per le email non è come scrivere un articolo. È un’arte che richiede precisione:

  1. Testo breve e incisivo:
    Le persone non leggono, scorrono. Usa elenchi puntati e titoli accattivanti per mantenere alta l’attenzione.
  2. Personalizzazione intelligente:
    Usa dati come il nome o le preferenze del cliente per creare messaggi che sembrino scritti apposta per lui.
  3. CTA irresistibili:
    Ogni email ha un obiettivo. Che sia un clic, l’acquisto di un biglietto o un download, rendilo chiaro e facile da raggiungere.

La personalizzazione non è un extra, è il cuore di un’email che converte. Sfruttare contenuti dinamici può fare la differenza. Mostra prodotti specifici, premi fedeltà o offerte su misura per ciascun cliente. I numeri parlano chiaro: le email personalizzate hanno un tasso di click-through del 19%, ben al di sopra della media.

Accessibilità: il design per tutti

Non dimenticare mai che il tuo pubblico è variegato. Non tutti vedono i colori nello stesso modo o possono leggere testi piccoli. Ecco alcune regole d’oro:

  • Usa testo ALT per descrivere le immagini. È essenziale per gli screen reader.
  • Garantisci un contrasto elevato. Il testo deve essere leggibile anche in condizioni di luce sfavorevole.
  • Dimensioni dei caratteri e spaziatura: i tuoi lettori non devono strizzare gli occhi per capire il messaggio.
  • Scrivi link chiari e descrittivi. Un generico clicca qui non dice niente.

Seguendo questi principi, non solo renderai le tue email accessibili a tutti, ma aumenterai anche la tua credibilità.

Email Marketing: il gioco è cambiato

L’email design non è solo una questione estetica, ma una strategia. Ogni elemento, dal font al pulsante CTA, contribuisce a raccontare una storia e portare il lettore verso un’azione. Ignorare questi dettagli significa perdere opportunità.

Metti alla prova ciò che hai letto: aggiorna subito i tuoi template. Sperimenta con i font, rivedi i tuoi CTA e testa l’aspetto delle tue email su diversi dispositivi. Ci sono diverse piattaforme che ti permettono di creare semplicemente campagne mail. Le più note sono GetResponse, Brevo e MailChimp: provale e vedi quale riponde meglio alle tue esigenze.

Se vuoi una consulenza su come costruire delle campagne mail per mantenere un contatto costante con i tuoi fan e raggiungerne di nuovi, contattami.

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Le due vie dell’Email marketing musicale

Email design per musicisti: l’intestazione

Email per musicisti: il design è strategia

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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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marketing musicale musicista professionista

Musica: un 2025 di grandi mutamenti.

Per il mondo musicale il 2024 è iniziato con le restrizioni sulle royalty operate da Deezer, Spotify ed anche YouTube. Nel corso dell’anno l’ingombrante presenza di musica prodotta con IA generative si è fatta sempre più ingombrante e non può essere più ignorata; sempre riguardo le royalty, poche settimana fa, Harper Magazine ha pubblicato un’inchiesta che accusa Spotify di barare riempiendo le playlist con musiche di Ghost Artist con lo scopo di annacquare le quote pro-rata da destinare agli artisti reali.

La musica del 2025

Insomma, per gli artisti sconosciuti ed emergenti la via verso il successo e la popolarità si fa sempre più stretta e ardua. Il problema non è, non è mai stato, pubblicare la propria musica ma far sapere che lo si sta facendo.

Giunti a questo punto, cosa ci riserva il 2025? Come evolverà il settore musicale e discografico?

Innanzitutto sta sempre più mutando il rapporto tra etichette e artisti. Che si tratti di major o indipendenti, le etichette sono sempre meno editori, nel senso classico, e sempre più promoter discografici. In particolare le major stanno subendo una loro evoluzione interna che le porta a privilegiare musicisti che hanno già un’identità forte, un loro posizionamento nel pubblico, per poi lavorare sull’esistente e svilupparlo.

Le etichette indipendenti restano più propense al rischio ed alla sperimentazione di nuove strade e nuovi linguaggi musicali, ma dal canto loro faticano a farsi strada in questo mondo saturo di nuove proposte: siamo arrivati a 150.000 pubblicazioni giornaliere su Spotify a livello mondiale.

Questo significa che la patata bollente resta in mano all’artista che è sempre più un professionista freelance che, oltre a dedicarsi alla sua attività artistica, deve dedicare tempo alla gestione professionale e burocratica della sua attività.

Per il musicista del 2025 è imperativo produrre musica di qualità elevata, ma è altrettando imperativo avere una visione manageriale del proprio lavoro. Questo richiede una conoscenza del mercato musicale o del genere musicale, delle mode, delle tendenze, del mutare dei gusti del pubblico.

In molti concordano che le produzioni DIY sono destinate a rimanere marginali e sconosciute. A vincere saranno quegli artisti che sapranno circondarsi di persone capaci di aiutarli a costruire un percorso artistico originale e coerente e che sapranno investire risorse nel promuoversi adeguatamente, valorizzando il proprio lavoro e la propria figura artistica.

Il tempo degli improvvisati sembra proprio essere finito e chi non saprà adeguarsi resterà nell’infinita schiera di musicisti sconosciuti che altro non fanno se non arricchire Il Sistema con il loro desiderio di fama.

Sei interessato ad avere qualche approfondimento sullo stato delle cose nel settore discografico e nella musica dal vivo?
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email marketing marketing musicale musicista professionista personal branding tips & tricks

Email per musicisti: il design è strategia

Prima di ogni cosa devi sapere che il design delle email non è solo “estetica”: è strategia. Se pensi ancora che il design delle email serva solo a rendere belle le tue newsletter, ti stai sabotando da solo. In un panorama digitale dove ogni giorno competi con decine di messaggi nella casella di posta del tuo pubblico, un design strategico non è un extra: è la tua arma segreta per catturare, coinvolgere e convertire.

E mail design per musicisti

Questo articolo esplora come ottimizzare il design delle email, trasformandolo in un’estensione perfetta della tua identità visiva e un motore per migliorare le tue conversioni. Ma attenzione: qui non parliamo di apparenze fini a se stesse. Parliamo di un design che funziona perché guida il lettore a cliccare, interagire e ricordare il tuo brand.

Il cuore di una campagna email efficace è il suo design. Non servono strumenti costosi o una laurea in grafica: bastano regole chiare e un approccio coerente. Ecco come puoi iniziare subito:

1. Coerenza visiva: parla con la tua identità di brand

Il logo in alto a sinistra o al centro, i colori che richiamano il tuo sito, i font che usi già nei tuoi materiali di marketing. La coerenza visiva non è una questione di estetica; è riconoscibilità. Quando un destinatario apre la tua email, deve sentirsi subito “a casa”.

Consiglio pratico: Usa strumenti come Coolors per creare palette cromatiche complementari che funzionino su tutti i dispositivi.

2. Testi e font: semplicità che conquista

Nessuno ama leggere muri di testo. Il tuo messaggio deve essere chiaro e leggibile, anche per chi apre l’email da uno smartphone.
– Limita l’uso dei font a due: uno per i titoli, uno per il corpo.
– Opta per caratteri leggibili, niente fronzoli che potrebbero distrarre.

3. Immagini: belle ma funzionali

Le immagini catturano l’occhio, ma devono essere ottimizzate per il web. Nessuno aspetterà che un file pesante si carichi. Inoltre, ricorda che molti utenti hanno il download automatico disattivato.
– Aggiungi un testo ALT a ogni immagine. In caso di blocco, il destinatario saprà cosa dovrebbe vedere.
– Usa GIF e video con parsimonia. Una GIF accattivante può attirare, ma evita animazioni lunghe e pesanti.

4. L’header: il tuo biglietto d’ingresso

Il 90% del successo della tua email dipende da cosa mostri “above the fold”, ovvero nella parte visibile senza scorrere. Un’intestazione efficace cattura subito l’interesse e invita a leggere.
Cosa non può mancare:
– Il tuo logo e una barra di navigazione, se utile.
– Un titolo chiaro e incisivo che riassuma l’offerta.
– Una CTA visibile (il bottone “Scopri di più” o “Acquista ora”).

5. ALTRI ACCORGIMENTI

Mobile first: è qui che vinci o perdi

La maggior parte delle email viene aperta da dispositivi mobili. Se il tuo design non è responsive, hai già perso. Testa sempre la leggibilità su schermi piccoli. Il testo deve essere grande abbastanza da essere leggibile senza zoom, i pulsanti devono essere cliccabili senza difficoltà.

Accessibilità: il tuo messaggio per tutti
Creare email inclusive non è solo un dovere etico, è una scelta strategica. Con un design accessibile, raggiungi un pubblico più ampio.
– Usa contrasti elevati per il testo.
– Fornisci alternative testuali per immagini e video.
– Evita caratteri troppo piccoli o intricati.

Logo nel client di posta: il futuro è già qui
Hai notato come alcuni brand mostrano il loro logo accanto al nome del mittente su Gmail? Questo è possibile grazie a tecnologie come BIMI. Certo, non tutti i provider supportano questa funzione, ma vale la pena prepararsi. Un logo visibile aumenta la riconoscibilità e la fiducia.

Immagini o testo: il giusto equilibrio
Non farti prendere dalla tentazione di costruire un’email interamente basata su immagini. I filtri antispam odiano le email senza testo e i tuoi lettori perderanno il messaggio se le immagini non si caricano. Segui questa formula:
– 60% testo
– 40% immagini

CTA: guida il lettore all’azione
Ogni email ha un obiettivo: cliccare, comprare, rispondere. La tua call-to-action deve essere impossibile da ignorare.
– Usa pulsanti grandi e visibili.
– Sii chiaro: “Scopri di più” funziona meglio di “Clicca qui”.

Conclusione: il design è il tuo strumento più potente
Ogni dettaglio di una newsletter può fare la differenza tra un click e un’email cestinata. Se non hai ancora ottimizzato il design delle tue email, stai lasciando soldi sul tavolo.

Allora, da dove inizi? Analizza la tua prossima email. Il logo è chiaro e visibile? L’header cattura l’attenzione? Il layout funziona bene su mobile? Applica almeno uno di questi suggerimenti e misura i risultati.

E ora tocca a te: qual è il più grande ostacolo che hai incontrato nel design delle tue email? Scrivilo nei commenti: confrontiamoci e troviamo insieme la soluzione.

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Le due vie dell’Email marketing musicale

Email design per musicisti: l’intestazione

Email per musicisti: il design è strategia

Email per musicisti: il mobile first è l’imperativo

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email marketing marketing musicale musicista professionista personal branding tips & tricks

Email design per musicisti : l’intestazione

Nelle prossime settimane mi dedicherò ad illustrare alcune buone pratiche riguardo all’email marketing. Il motivo è molto semplice: avere un rapporto diretto con il tuo pubblico, senza l’intermediazione dei social, è il metodo migliore per mantenere un contatto privilegiato e duraturo con chi ama la tua musica.

Email marketing per musicisti

I social hanno la tendenza di andare fuori moda (mai sentito parlare di MySpace?) o di andare in disgrazia (vedi X). Inoltre non sono un ambiente neutro, il pubblico dei social è sottoposto a continue distrazioni e il flusso di lettura potrebbe far perdere forza al tuo messaggio.

Con del buon Email Marketing puoi evitare tutto questo e creare un canale privilegiato di contatto con i tuoi fan. In questo e in prossimi articoli ti darò le principali linee guida per configurare delle email efficaci.

il design di una email è la chiave del successo
(e non solo una questione estetica)

Parliamoci chiaro: le email non sono solo uno strumento di comunicazione, ma uno dei canali di marketing più potenti e personali. Eppure, spesso vedo campagne che sembrano concepite negli anni ’90. Il design non riguarda solo “fare bella figura”: è una strategia che coinvolge visibilità, leggibilità e azione.

Ogni elemento, dall’oggetto all’ultimo link nel footer, ha il potenziale di convertire o di spegnere l’interesse del destinatario. Questa guida, basata sull’articolo proposto, ci offre un percorso chiaro per rivoluzionare le nostre email.

Nome del mittente: il tuo biglietto da visita
(non trascurarlo)

Pensaci: quando ricevi un’email, la prima cosa che noti è chi te l’ha inviata. Se leggi qualcosa di generico o anonimo, la cestini subito. Allora, come migliorare questa parte? Usa un nome che costruisca fiducia immediata.

Ecco alcune formule vincenti:
– Nome + Nome Band: Luca di The Rockson.
– Nome + Genere Musicale: Luca X Cantutore
– Solo il nome d’arte, ma riconoscibile: The Rockson Newsletter.

E soprattutto, evita le email  da domini generici come @gmail.com: niente grida amatoriale più di questo. Se vuoi essere preso sul serio, investi in un dominio personalizzato.

Oggetto della mail: il tuo “trailer”
(che non deve essere noioso)

L’oggetto della mail è il tuo gancio, la tua promessa. Un oggetto noioso o banale significa fallire prima ancora di iniziare. Ma cosa rende un oggetto efficace? Personalizzazione e creatività.

Ecco alcuni trucchi pratici:

  1. Personalizzazione: Inserisci il nome del destinatario o un dettaglio rilevante.
  2. Numeri e statistiche: Attirano l’occhio: “5 consigli di Rock d’annata”.
  3. Emoji: Non aver paura di usarle, ma solo se coerenti con il tono.
  4. Chiarezza: Evita frasi che sembrano spam o ingannevoli.

Pensa al tuo pubblico: preferisce un tono diretto o ironico? Se non sei sicuro, testa diverse opzioni e analizza i risultati. I dati non mentono.

Preheader: il bonus nascosto (che molti ignorano)

Sottovalutato ma potentissimo: il preheader è il piccolo testo che appare accanto o sotto l’oggetto. È il tuo secondo tentativo di catturare l’attenzione. Eppure, molti lo sprecano con frasi come visualizza l’email online. No! Usa questo spazio per rafforzare il messaggio dell’oggetto.

Esempi:
– Oggetto: Sconti imperdibili solo per te.
– Preheader: Solo oggi: fino al 50% di sconto su tutti gli strumenti!
– Oggetto: Hai tempo fino a mezzanotte!.
– Preheader: Approfitta ora delle offerte speciali sul nostro sito.

Anche qui, sii breve e diretto: non più di 40-70 caratteri.

Il layout perfetto: dove il design incontra la funzionalità

Se hai superato la barriera del click, ora arriva il momento della verità: il design interno della tua mail. Responsive, Chiaro e Strategico sono le tre parole d’ordine.

Ecco gli elementi essenziali:

  • Gerarchia visiva: Usa titoli grandi per le sezioni importanti e spaziatura per non soffocare i contenuti.
  • Colori coerenti: Rispettano la tua brand identity, ma senza distrarre.
  • CTA (Call-to-Action): Deve essere evidente, con un pulsante ben visibile e un messaggio chiaro: Scopri di più, Acquista ora.

Un consiglio pratico? Testa la leggibilità su mobile. La maggior parte delle email viene aperta da smartphone. Se il tuo messaggio non si legge bene, non raggiungerai i tuoi obbiettivi.

Accessibilità: non è solo una moda

Un design efficace è anche inclusivo. Cosa significa? Considera che alcune persone potrebbero avere difficoltà visive o motorie. Ecco come rendere le tue email accessibili:
– Usa testi descrittivi per le immagini (alt text).
– Garantisci contrasti elevati tra testo e sfondo.
– Preferisci font leggibili (evita quelli troppo fantasiosi).
– Fornisci un’alternativa testuale per le email grafiche.

Piccoli accorgimenti che fanno una grande differenza.

Conclusione: sei pronto a fare il salto?

Creare email efficaci richiede attenzione ai dettagli, ma con i giusti accorgimenti puoi trasformare una strategia mediocre in una macchina di conversioni. Segui queste regole e sperimenta, perché ogni pubblico è diverso.

Ora è il tuo turno: quale di questi consigli proverai subito? Se hai bisogno di consigli e di strategie, sono a tu disposizione.

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marketing musicale personal branding social media social music marketing You Tube

Music video, nuovi media e viralità

Avendo vissuto l’esplosiva apparizione dei music video negli anni ’80, devo dirti che da allora ad oggi mi era sfuggito come il loro ruolo e la loro importanza si sia evoluta nel trascorrere degli anni.

Music video, nuovi media e viralità

Solo negli ultimi anni ho razionalizzato che oggi il video musicale è morto, rinato e poi trasformato in qualcosa di completamente nuovo. Non è più solo la semplice clip di un brano da 4 minuti. È un contenitore di esperienze, cultura e identità che tocca piattaforme come YouTube, Instagram, TikTok e persino i meme.

Se negli anni ‘80 MTV ha introdotto l’idea di far vedere la musica, oggi i nuovi media e il FaiDaTe permettono di ricodificare completamente il significato di un video, facendo spazio a contenuti che non si limitano a raccontare la canzone, ma che possono raccontare l’artista, le sue battaglie, o uno spaccato di vita.

È per un musicista essenziale capire come adattarsi a questi nuovi formati, altrimenti rischia di scomparire nella folla. Nel mondo attuale, infatti, la sola qualità della musica non basta. Se non riesci a trovare una voce visiva unica o un’esperienza che catturi e crei condivisione, il rischio è alto. Ciò che conta è far sentire che c’è un motivo dietro ogni visuale, dietro ogni movimento, dietro ogni scena.

Il successo di un video musicale non è più solo una questione di estetica o di produzione patinata; è una combinazione vincente di autenticità, estetica. Oggi un video musicale può essere anche un veicolo culturale di messaggi potenti, capace di amplificare cause sociali e non solo una promozione musicale. Questo quando un musicista vuol associare la sua musica ad una appartenenza ben precisa e non necessariamente politica o religiosa, tanto per capirci.

Nel corso degli ultimi anni, piattaforme come YouTube e TikTok hanno ridisegnato il panorama visivo e promozionale. Non serve avere un budget da superstar per creare un video virale; basta l’idea giusta per portare il pubblico a condividere e partecipare.

Ma perché alcuni video riescono ad attraversare confini culturali e geografici, mentre altri non fanno breccia? La risposta è nella costruzione di uno storytelling che sia riconoscibile e universale, ma che al tempo stesso offra qualcosa di unico.

Questa evoluzione rappresenta un’opportunità unica per i musicisti emergenti, i creativi e i marketer. Grazie alla cultura FaiDaTe e alla sperimentazione costante, le nuove generazioni hanno una libertà mai vista prima, non dovendo più aderire ai vecchi cliché del video musicale. Non è più necessario mostrare lussuose auto o danze coreografiche per attirare l’attenzione, anzi: il pubblico cerca autenticità e storie che riescano a coinvolgerlo realmente. I nuovi media permettono al video musicale di diventare un medium transmediale, capace di adattarsi ai diversi canali per amplificarne l’impatto.

Ecco quindi il punto: sei pronto a fare del video musicale un’esperienza completa, che rispecchi non solo il brano ma anche un messaggio, uno stile di vita o un’identità? Se sei un musicista, un marketer o un creativo, il consiglio è quello di guardare oltre i limiti tradizionali e di non farti spaventare dal FaiDaTe. Questo è il momento di sperimentare, di osare, di portare nuove idee sui social e sulle piattaforme digitali, creando qualcosa che il pubblico vorrà vedere e rivedere.

In un mondo dove la scoperta musicale avviene anche attraverso lo zapping su YouTube e il ritmo incessante dei reels di Instagram, il video musicale può diventare un potente strumento di connessione, capace di unire estetica e contenuto in una maniera unica.

Sei d’accordo? Quale pensi possa essere il prossimo passo per il video musicale?

Condividi nei commenti: come credi che il video possa reinventarsi per adattarsi a una generazione che scorre e swippa a ritmo di click?

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La storia della Black Music.

di Roberto Caselli

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Nella storia della musica nera lo spiritual e il blues rappresentano l’inizio di tutto, nascono come elaborazione esistenziale del singolo ma anche come reazione collettiva al dramma della schiavitù. Nel corso del tempo queste musiche si sono evolute in altre e altre ancora. Ma quali sono state le realtà sociali che ne hanno determinato la nascita e la diffusione? Qual è il denominatore comune che traccia il percorso di coscienza dell’afroamericano e della sua ribellione?La storia della Black Music indaga tra le pieghe di questi momenti storici ed esplora le motivazioni etiche, sociali e religiose che hanno dato origine a tutte le musiche che dai seminali spiritual e blues si sono sviluppate, per giungere – attraverso il jazz, il soul, il funky, il reggae e il rap – fino alla trap, ultima rilevante forma di espressione musicale inventata dalla comunità di colore. Le otto sezioni del libro sono arricchite dalle storie dei personaggi, degli album e degli avvenimenti di particolare rilievo, da immagini d’epoca e da un centinaio di schede di canzoni emblematiche, ascoltabili direttamente tramite QR code. L’opera è completata da contenuti online quali video, canzoni, fotografi e e approfondimenti relativi agli argomenti trattati nei diversi capitoli. Prefazione di Ronnie Jones.

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