Categorie
marketing musicale musicista professionista social music marketing

Il nemico invisibile del musicista

Ottenere risultati concreti nella musica non è solo questione di mercato. Non è solo questione di algoritmi. E non si tratta nemmeno di fortuna. Se sei un musicista e ti senti bloccato, frustrato, insoddisfatto, che tu sia al primo EP o al sesto album, c’è una possibilità concreta che tu sia il tuo peggior nemico di te stesso.

Il nemico invisibile del musicista è l'autosabotaggio.

L’autosabotaggio è subdolo, silenzioso, ma ovunque. Colpisce in studio, sul palco, in pre-produzione e anche quando non stai facendo nulla. Non fa distinzioni: colpisce la Star e chi ha appena caricato il primo singolo su Spotify in egual misura. Il problema non è capirlo:è affrontarlo.

L’ autosabotaggio prende diverse forme ben riconoscibili, se hai la lucida consapevolezza di valutare il tuo operare con buon senso.
Normalmente un artista musicale prima o poi deve fare i conti con una di esse, vediamone le principali:

  • Hai paura di fallire: Quindi rimandi. O peggio, non inizi nemmeno.
  • Hai paura del successo: Perché poi le aspettative si impennano, e non ti senti pronto.
    Allora ti nascondi.
  • Ti senti un impostore: Hai avuto successo? Bravo. Ma sei convinto che sia stato un caso.
    Quindi ti autosvaluti, ti auto-distruggi.
  • Vuoi la perfezione: Non pubblichi, non chiudi, non decidi. Aspetti che il pezzo sia giusto.
    Non lo sarà mai.
  • Ti fissi sul passato: Un trauma, una ferita, un rifiuto.
    E non riesci a separarlo dal tuo presente artistico.
  • Ti senti indietro rispetto agli altri: Non ti stai arricchendo, altri invece si. Quindi sei un fallito.
    Anche se magari hai fatto un gran pezzo oggi.
  • Non hai una struttura: Scrivi quando ti va, promuovi come capita, ti occupi delle tue cose solo quando sei in panico.

Ognuna di queste dinamiche ha un’ unica soluzione: un cambio di mentalità, è prendere il controllo. Non ci sono alternative a questa strada. E sì, è anche marketing, perché il tuo modo di vivere la musica influenza direttamente come la comunichi e a chi arriva.

Per evitare di impantanarsi nelle paludi delle convinzioni autolimitanti ci sono tre cose che puoi fare fin da subito:

  1. Imposta una deadline e rispettala.
    Programma le tue uscite e rispettale. Non cercare la perfezione, non esiste. Il meglio è il nemico del buono.
  2. Scrivi canzoni sulla tua paura. Sul giudizio, sull’ex che ha avuto fiducia su di te, sul produttore che ti ha ghostato. Metti a nudo le tue fragilità, entra nel profondo di te stesso, è una cosa che fa bene all’anima e che crea legami empatici con chi ti ascolta.
  3. Studia il successo degli altri per rubare strategie, non per deprimerti.

Devi essere consapevole che l’artista musicale è l’imprenditore di sé stesso. E se non impari a gestire le tue sabbie mobili interiori, nessuna strategia digitale potrà salvarti. Garantito.

Dietro ogni blocco creativo, dietro ogni post Instagram non pubblicato, dietro ogni release rimandata, potrebbe esserci il tuo autosabotaggio che lavora a tempo pieno. Sta a te decidere se continuare a esserne vittima o finalmente affrontarlo.

Strutturare il tuo lavoro, organizzare le tue giornate, programmare le scadenze, è un ottimo metodo per iniziare ad abbattere le prime barriere e superare tutte quelle convinzioni, spesso indotte dall’ambiente, che limitano le tue capacità.

Se vuoi, possiamo parlarne, scrivimi, una mezz’ora di appagante conversazione la trovo quasi sempre.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
La scimmia nel cassetto. Liberati dal giudizio degli altri, apriti alla narrazione e scopri chi ti apprezza

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3S9MA5u

Nel cassetto teniamo le cose più preziose, i sogni e tutto ciò che non abbiamo il coraggio di essere o mostrare. Tutti noi abbiamo progetti, obiettivi e aspirazioni, vere e proprie scimmie che rimangono intrappolate, che non possono nemmeno urlare per la frustrazione di dover restare chiuse in un cassetto. In silenzio.
Che cos’è peggio? Fallire o la paura di fallire? Tentare e non riuscire o non tentare affatto? Esprimere il proprio pensiero ed essere criticati o soffrire in silenzio senza dire nulla? Mettersi in gioco o rimanere nell’incertezza per non averci provato? La vita cambia solo nel momento in cui prendiamo una decisione nuova, ragionata, sostenibile e ci impegniamo per realizzarla.
Quando facciamo uscire la scimmia dal cassetto. Perché in un qualsiasi racconto di successo il protagonista non è l’eroe ma chi si appassiona alla narrazione.

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3S9MA5u

Categorie
business marketing musicale musica streaming musicista professionista personal branding social music marketing Spotify playlist

Musica: uscire dalla logica dello streaming

Oggi finalmente possiamo determinare con certezza che pubblicare sulle app di streaming non porta ad avere successo, non porta pubblico alla tua musica e soprattutto non porta sostenibilità economica. Questo non vale per tutti, ma vale per la stragrande maggioranza degli artisti musicali che affidano il loro futuro principalmente sullo streaming.

Musica: uscire dalla logica dello streaming

La causa di questo non è (tutta) colpa tua. Potresti aver composto un bel brano, potresti averlo eseguito e prodotto come dio comanda, ma nonostante questo i risultati restano scarsi e le entrate economiche insufficienti per portare avanti il tuo percorso artistico.

Questo succede perché in ogni ecosistema di streaming, che sia Amazon, Apple, Spotify o altri, il cliente dal quale l’app guadagna è l’artista che pubblica, non l’ascoltatore. L’artista fornisce il contenuto e l’app realizza con abbonamenti e pubblicità restituendo briciole.

Le app di streaming, come puoi ben notare, non pubblicizzano o esaltano l’artista singolo, ma sono concentrate sulla creazione e sulla promozione di playlist create con lo scopo di catturare e trattenere l’attenzione degli ascoltatori.

In questo contesto, tenendo poi conto che la maggior parte dell’ascolto è passivo, in pratica chi ascolta in genere è impegnato a far altro e non è concentrato sulla musica, il più delle volte la tua musica passa senza essere adeguatamente valorizzata in questo flusso anonimo che spesso non lascia un ricordo.

Se vuoi consolidare la tua figura di artista musicale, se vuoi avere una base fan veramente legata a te e alle tue creazioni devi uscire da questo sistema che spersonalizza il prodotto musicale riducendolo a mero servizio di intrattenimento.

Devi esporti al pubblico dal vivo costruire un sistema che, tramite social e web in genere, ti consenta di mantenere con loro un contatto privilegiato.

Questi sono gli imperativi che devi accettare se vuoi costruirti una professione musicale solida e duratura. Non ci sono scorciatoie o vie semplici per il successo.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Nnt6bf

Categorie
musicista professionista

Sono dazi anche per i musicisti

Così, di punto in bianco ci ritroviamo in un pianeta scosso da una guerra commerciale storicamente senza precedenti. La situazione è ancora fluida e oggi non sono qui per analizzare la situazione. Quello che vorrei farti notare è che questa situazione riguardi anche i musicisti e tutti gli operatori del settore musicale, vediamo il perché.
Sono dazi anche per i musicisti

La guerra dei dazi scatenata dall’amministrazione Trump ha creato scompiglio anche nel mercato musicale e nell’industria discografica. Nella complessità dei mercati globalizzati quando scoppia una crisi questa finisce per coinvolgere tutti i settori economici. Questo perché tutti i settori, in un modo o nell’altro sono interconnessi tra loro.

Vediamo ora quali sono le principali conseguenze scatenate da questa inedita e imprevista situazione:

Strumenti e attrezzature più care.
Interfacce audio, chitarre, synth: se arrivano da oltre oceano, costeranno di più. Brutto colpo per studi di registrazione, live club e persino scuole di musica.

Tour internazionali a rischio.
Più burocrazia, costi logistici maggiorati, visti più complessi. Risultato? Meno artisti europei negli USA e viceversa. Meno scambi culturali. Meno musica dal vivo.

Merchandising colpito al cuore.
T-shirt, vinili, poster: aumentano i costi di produzione, trasporto e gestione. Indie label ed e-commerce ne pagano il prezzo più alto.
Streaming: impatto indiretto ma reale.

Se gli utenti devono scegliere dove tagliare la spesa, gli abbonamenti ai servizi musicali potrebbero saltare. Soprattutto se crescono anche i costi degli smartphone e degli speaker.

Le label più piccole rischiano di affondare.
Le major possono assorbire il colpo. Le indipendenti no. E tra dazi, inflazione e investimenti in calo, firmare nuovi artisti diventa una scommessa.

Non stiamo parlando di teorie astratte. Stiamo parlando di una catena produttiva che si incrina: dal musicista che compra un pedale d’oltreoceano, al fonico freelance che lavora nei tour, fino al pubblico che si trova biglietti più cari e meno scelte sotto casa.

Mentre scrivo, l’amministrazione Trump è ritornata sui suoi passi impegnandosi in questa guerra solo con la Cina. Ma non è roba da poco, perché per le manifatture cinese passa la maggior parte della produzione delle merci mondiali e questo potrebbe comunque avere delle ricadute negative.

Se lavori nella musica, in qualsiasi punto della filiera, non puoi permetterti di ignorare questo contesto geopolitico. È tempo di iniziare a ragionare come imprenditori culturali a tutti gli effetti:

  • Ottimizza la filiera (anche valutando produzioni locali o mercati alternativi).
  • Pianifica tour con maggiore anticipo e con una stima realistica dei nuovi costi.
  • Sfrutta al massimo il digitale, senza dimenticare che l’esperienza live va ripensata in ottica sostenibile.
  • Se sei una label o un artista indipendente, cerca alleanze: l’isolamento non funziona più.

Questi sono alcuni dei suggerimenti espressi dagli operatori del settore musicale e forse non sono così semplici da realizzare. Ma credo che in questo momento sia veramente necessario guardarsi attorno e seguire lo svolgersi degli eventi perché spesso, in questi momenti critici, si aprono nuove strade e nuove possibilità che però richiedono una visione diversa delle cose.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Questo è il marketing: Non puoi essere visto finché non impari a vedere

di Seth Godin

Acquista su Amazon

Un marketing di cui andare fieri. Con i suoi libri Seth Godin ha ispirato milioni di lettori, professionisti, imprenditori e appassionati di marketing. Oggi racchiude il cuore della sua visione in un manifesto fresco, rigoroso e diretto.“Il marketing è tutto intorno a noi” dice Godin “ed è ora di farne un uso migliore.” È ora di smetterla di usare i consumatori per risolvere i problemi della propria azienda e di cominciare a usare il marketing per risolvere i problemi della gente. È ora di smetterla di raccontare frottole, inondare di spam le caselle di posta dei clienti e sentirsi in colpa per il proprio lavoro. È ora di smetterla di confondere le metriche dei social media con le autentiche relazioni. È ora di smetterla di spendere soldi per rubare un minuto di attenzione al cliente. Fare marketing vuol dire migliorare il mondo. Il vero marketing affonda le sue radici nella generosità, nell’empatia e nella partecipazione emotiva. Fare buon marketing significa identificare la più piccola nicchia di mercato capace di sostenere il proprio business. Costruire fiducia e consenso. Adottare le narrazioni già in uso tra i propri clienti. Trovare il coraggio di creare e alleviare la tensione. E soprattutto dare agli altri strumenti, storie e percorsi che li aiutino a raggiungere i propri obiettivi.

Acquista su Amazon

Categorie
marketing musicale musicista professionista personal branding

6 Motivi per Non fare il musicista

So che vorresti entrare nel mondo della musica e dell’industria dell’intrattenimento. Ma perché? Quale obiettivo vuoi raggiungere in questo settore che richiede alta professionalità ed è pure molto competitivo?

Sei motivi per non fare il musicista

Se quello che ti muove, nel diventare un artista musicale o un professionista della musica, è uno dei motivi che ti andrò ad elencare forse faresti meglio a rifletterci bene prima di fare delle scelte che potresti pagare a caro prezzo. Quindi:

Perché vuoi fare l’artista musicale?

Perche voglio diventar ricco.

Nell’industria discografica girano paccate di soldi. Veramente fatturati da paura. Il problema è che per mettere le mani su questo vortice di denaro non è facile. Invece è molto facile cadere nella ruota del criceto e rimanere stritolati da un meccanismo creato per arricchire i fornitori di servizi (etichette, DSP, agenzie stampa, manager etc.) a scapito degli artisti. Se vuoi arricchirti con la musica devi conoscere bene tutti gli aspetti del business musicale.

Perché voglio diventar famoso.

Se hai il pezzo giusto e la grinta necessaria  diventar famosi in questi giorni è sicuramente più facile di qualche decennio fa. Ma poi? Niente è più effimero della fama e della gloria. Tra l’altro, la fama non sfama. E quando le luci della ribalta si spengono, o si puntano su un nuovo arrivato, se non hai costruito la tua popolarità su qualcosa di concreto, beh, non vorrei trovarmi nei tuoi panni.

NON MI PIACE STUDIARE

Se parti dal presupposto che la musica è una Disciplina-Artistica capisci bene che intraprendendo il percorso di artista musicale tu stai imboccando una strada fatta di studi continui, di esercitazioni, di ricerca e di tutte quelle cose che servono per restare a galla in un settore creativo in continua evoluzione.

Perché non voglio morire in ufficio

Hai ragione! Non c’è niente di più noioso che starsene seduto alla scrivania a smazzar carte e documenti. Che è esattamente quello che fa, che dovrebbe fare, un musicista professionista per gestire con criterio tutta la sua amministrazione legata a contratti, royalty, leggi sul diritto d’autore, moduli SIAE etc. etc.

Perché non mi piace lavorare in fabbrica

Come ti capisco. Non c’è nulla di più noioso di avere una vita legata ad orari prussiani in un contesto dove devi perennemente conto del tuo operato. Che poi è esattamente quello che viene richiesto ad un artista musicale: professionalità, puntualità, produttività.

Perché voglio dar libero sfogo alla mia creatività

Giustamente. Il musicista è innanzitutto un artista. Una persona che manipola il suono per tirar fuori emozioni ed emozionare. Ma non dimenticare mai che vivi in un modo regolato da un’economia di mercato che ha delle regole che prima o poi faranno a cazzotti con la tua libertà creativa. Dovrai tenerne conto e magari scendere a compromessi. Ma anche qui, se si diventa molto bravi, ci si potranno togliere delle soddisfazioni.

Se stai muovendo i primi passi nel mercato musicale, se vuoi farlo con il piede giusto, evitando le trappole del sistema e con un approccio che ti impedirà di fare gli errori più comuni dei principianti, io sono a disposizione. Scrivimi senza timore.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Questo è il marketing: Non puoi essere visto finché non impari a vedere

di Seth Godin

Acquista su Amazon

Un marketing di cui andare fieri. Con i suoi libri Seth Godin ha ispirato milioni di lettori, professionisti, imprenditori e appassionati di marketing. Oggi racchiude il cuore della sua visione in un manifesto fresco, rigoroso e diretto.“Il marketing è tutto intorno a noi” dice Godin “ed è ora di farne un uso migliore.” È ora di smetterla di usare i consumatori per risolvere i problemi della propria azienda e di cominciare a usare il marketing per risolvere i problemi della gente. È ora di smetterla di raccontare frottole, inondare di spam le caselle di posta dei clienti e sentirsi in colpa per il proprio lavoro. È ora di smetterla di confondere le metriche dei social media con le autentiche relazioni. È ora di smetterla di spendere soldi per rubare un minuto di attenzione al cliente. Fare marketing vuol dire migliorare il mondo. Il vero marketing affonda le sue radici nella generosità, nell’empatia e nella partecipazione emotiva. Fare buon marketing significa identificare la più piccola nicchia di mercato capace di sostenere il proprio business. Costruire fiducia e consenso. Adottare le narrazioni già in uso tra i propri clienti. Trovare il coraggio di creare e alleviare la tensione. E soprattutto dare agli altri strumenti, storie e percorsi che li aiutino a raggiungere i propri obiettivi.

Acquista su Amazon

Categorie
marketing musicale musica streaming musicista professionista personal branding

Musica e immagine: un’IA non ti salverà.

C’è una cosa che distingue le auto produzioni degli artisti musicali esordienti dalle produzioni più professionali: la qualità delle copertine, e l’avvento dell’IA generativa non è certo servito a migliorare la situazione. Ti basta un breve scrolling su Spotify per scoprire un’infinita serie di brillanti immagini anonime, standardizzate e prive di una loro originalità.

Musica e Immagine: un'IA non ti salverà

In un progetto musicale, la copertina, ma più in generale tutto l’impianto grafico che supporta la diffusione dell’opera musicale, singolo o album, è un aspetto fondamentale perché è l’unico modo che si ha per attirare con un colpo d’occhio, l’attenzione dell’ascoltatore. Ma non c’è solo questo.

Se mi segui da un po’ di tempo, avrai capito che le dinamiche di fruizione della musica rendono molto difficile posizionarsi nella testa degli ascoltatori. Per essere riconosciuti e ricordati, produrre buona musica non basta, troppe sono le distrazioni.

Nel flusso costante di suoni e immagini in cui viviamo, per l’artista emergere con i propri tratti distintivi richiede molta cura e coerenza, sopratutto richiede delle scelte di stile consapevoli che accompagnino degnamente il percorso artistico musicale che si sta intraprendendo: così vale per la musica, così vale per come la si confeziona.

La costruzione della propria immagine artistica, la confezione del proprio prodotto musicale richiedono lo stesso impegno e la stessa cura che impieghi nel realizzare la tua musica. L’artista musicale che non tiene conto di questo aspetto è destinato a rimanere ai margini del mercato.

Seguire gli artisti esordienti in questo passaggio, aiutarli ad esprimere graficamente la loro musica e la loro immagine, aiutarli a costruire una loro personalità visiva è una delle attività in cui più spesso vengo coinvolto.

Se sei pronto a fare un salto di qualità nella tua esposizione al pubblico, contattami senza impegno. Anche solo per una valutazione gratuita.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Questo è il marketing: Non puoi essere visto finché non impari a vedere

di Seth Godin

Acquista su Amazon

Un marketing di cui andare fieri. Con i suoi libri Seth Godin ha ispirato milioni di lettori, professionisti, imprenditori e appassionati di marketing. Oggi racchiude il cuore della sua visione in un manifesto fresco, rigoroso e diretto.“Il marketing è tutto intorno a noi” dice Godin “ed è ora di farne un uso migliore.” È ora di smetterla di usare i consumatori per risolvere i problemi della propria azienda e di cominciare a usare il marketing per risolvere i problemi della gente. È ora di smetterla di raccontare frottole, inondare di spam le caselle di posta dei clienti e sentirsi in colpa per il proprio lavoro. È ora di smetterla di confondere le metriche dei social media con le autentiche relazioni. È ora di smetterla di spendere soldi per rubare un minuto di attenzione al cliente. Fare marketing vuol dire migliorare il mondo. Il vero marketing affonda le sue radici nella generosità, nell’empatia e nella partecipazione emotiva. Fare buon marketing significa identificare la più piccola nicchia di mercato capace di sostenere il proprio business. Costruire fiducia e consenso. Adottare le narrazioni già in uso tra i propri clienti. Trovare il coraggio di creare e alleviare la tensione. E soprattutto dare agli altri strumenti, storie e percorsi che li aiutino a raggiungere i propri obiettivi.

Acquista su Amazon

Categorie
marketing musicale musica streaming Spotify

Spotify Loud & Clear 2024: Tutto bene, ma anche no.

Spotify ha pubblicato il rapporto annuale Loud & Clear 2024, e i numeri parlano chiaro: la piattaforma continua a essere il principale distributore di royalty nel mondo dello streaming. Ma la domanda resta: questo modello sta davvero funzionando per tutti?

Spotify Loud & Clear 2024: Tutto bene, ma anche no.

Il panorama economico: chi vince e chi perde

Nel 2024, quasi 1.500 artisti hanno generato oltre 1 milione di dollari solo da Spotify, con un guadagno che supera i 4 milioni includendo altre fonti di revenue. Ma ecco il dato che colpisce: l’80% di questi artisti non ha mai visto una propria canzone entrare nella Global Daily Top 50. Questo significa che il successo nell’era dello streaming non è più esclusiva delle major e dei grandi nomi. Il pubblico decide, gli algoritmi aiutano e gli artisti indipendenti con fanbase solide possono prosperare.

Tuttavia, la nuova politica two-tier di Spotify, che fissa a 1.000 stream annui la soglia minima per ricevere pagamenti, solleva dubbi: favorisce davvero la sostenibilità degli artisti emergenti o li penalizza ulteriormente?

Streaming GLOBALE: nuove opportunità

Un altro dato interessante riguarda la crescita del mercato globale. Oltre la metà degli artisti che hanno generato più di 1.000 dollari ha guadagnato la maggior parte dei propri ricavi da ascoltatori esteri. Inoltre, il numero di artisti che guadagnano almeno 1 milione di dollari ha prodotto musica in 17 lingue diverse, più del doppio rispetto al 2017.

Cosa significa tutto questo? Che la strategia di espandere la propria fanbase oltre i confini nazionali non è più un’opzione, ma una necessità. Collaborare con artisti stranieri, adattare il proprio marketing ai mercati globali e comprendere le dinamiche di ascolto internazionale sono elementi chiave per chiunque voglia sfruttare al massimo il potenziale dello streaming.

Il dominio degli indipendenti: realtà o illusione?

Spotify afferma che gli artisti indipendenti e le etichette off-major hanno incassato collettivamente oltre 5 miliardi di dollari nel 2024, rappresentando quasi la metà delle royalty totali della piattaforma. Questo dato conferma la crescita degli indipendenti, ma non significa automaticamente che sia più facile avere successo.

L’enorme volume di musica caricata ogni giorno su Spotify crea un paradosso: più artisti guadagnano, ma la percentuale di chi riesce a emergere si riduce. Il 100.000° artista in termini di ascolti ha visto le proprie royalty crescere da meno di 600 dollari nel 2014 a quasi 6.000 nel 2024. Ma è abbastanza per vivere di musica?

Il vero problema: il valore della musica

Spotify ha versato 10 miliardi di dollari all’industria musicale nel 2024, più di qualsiasi altra azienda. Ma il problema non è solo quanto viene distribuito, bensì come. Gli accordi tra DSP e major determinano ancora gran parte delle ripartizioni, e gli artisti vedono solo una frazione di questi guadagni. La situazione è migliorata rispetto al passato, ma la questione della trasparenza e della giusta remunerazione resta centrale.

Cosa significa per te, artista o professionista musicale?
  1. Non basta caricare musica e sperare: la promozione e la costruzione di una fanbase solida sono più importanti che mai.
  2. Esplora nuovi mercati: le collaborazioni internazionali possono moltiplicare le opportunità di guadagno.
  3. Diversifica le entrate: Spotify è solo una parte dell’equazione. Merchandising, sync, concerti e diritti editoriali sono fondamentali.

Il modello streaming è perfetto? No. È l’unico disponibile? No. Ma è quello con cui dobbiamo lavorare oggi. La vera domanda è: come puoi sfruttarlo al meglio?

Per un musicista esordiente il rischio di rimanere nella ruota del criceto è alto se non affronta in profondità le dinamiche dei mercati.

Se vuoi affrontare seriamente questi temi, sono a disposizione.
Anche per una chiacchierata.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Questo è il marketing: Non puoi essere visto finché non impari a vedere

di Seth Godin

Acquista su Amazon

Un marketing di cui andare fieri. Con i suoi libri Seth Godin ha ispirato milioni di lettori, professionisti, imprenditori e appassionati di marketing. Oggi racchiude il cuore della sua visione in un manifesto fresco, rigoroso e diretto.“Il marketing è tutto intorno a noi” dice Godin “ed è ora di farne un uso migliore.” È ora di smetterla di usare i consumatori per risolvere i problemi della propria azienda e di cominciare a usare il marketing per risolvere i problemi della gente. È ora di smetterla di raccontare frottole, inondare di spam le caselle di posta dei clienti e sentirsi in colpa per il proprio lavoro. È ora di smetterla di confondere le metriche dei social media con le autentiche relazioni. È ora di smetterla di spendere soldi per rubare un minuto di attenzione al cliente. Fare marketing vuol dire migliorare il mondo. Il vero marketing affonda le sue radici nella generosità, nell’empatia e nella partecipazione emotiva. Fare buon marketing significa identificare la più piccola nicchia di mercato capace di sostenere il proprio business. Costruire fiducia e consenso. Adottare le narrazioni già in uso tra i propri clienti. Trovare il coraggio di creare e alleviare la tensione. E soprattutto dare agli altri strumenti, storie e percorsi che li aiutino a raggiungere i propri obiettivi.

Acquista su Amazon

Categorie
musica streaming musicista professionista superfan tools

Melody Rights allarga gli orizzonti.

Il 2025 ci porta una novità importante nella distribuzione musicale, una nuova piattaforma che si propone di gestire le royalty generate dalla musica come nessun DPS ha mai fatto, promettendo di conseguenza una maggiore e più equa remunerazione.

Melody Rights allarga gli orizzonti.

Sto parlando di Melody Rights, piattaforma fondata nel Regno Unito dal musicista Bobby Cole che si propone di offrire un servizio completo nella distribuzione e nella gestione dei diritti musicali. Un progetto che ha destato molto interesse perché concentra le sue attività in quei canali dove le creazioni musicali generano flussi di reddito più sostanziosi rispetto i normali DPS come Spotify, Amazon, Apple, ecc. che d’altro canto Melody Rights ignora per concentrarsi su altri canali più remunerativi.

Per questo motivo, Melody Rights di fatto non entra nemmeno in competizione con altri DPS come Tunecore o Distrokids, proponendo all’artista musicale un canale parallelo per la gestione delle royalties e delle registrazioni.

Con questa formula, che definirei ibrida, Melody Rights entra nel mercato musicale come distributore e come società di collecting curando, per conto degli artisti musicali:

  • Diritti d’autore: il denaro guadagnato come autore di canzoni.
  • Royalties di pubblicazione: assicurano che il tuo editore o tu stesso riceva ciò vi spetta.
  • Diritti di prossimità: che vengono pagati quando la vostra musica viene eseguita pubblicamente o trasmessa.
  • Diritti meccanici tradizionali: relativi alla stampa di copie fisiche come vinili o CD.
  • Diritti Meccanici digitali: generati da download o streaming.
  • Content ID: per generare entrate quando la tua musica viene utilizzata su YouTube o altre piattaforme.
  • Siti di micro stock: Piattaforme come Pond5 e DepositPhotos che concedono in licenza musica per video e contenuti.
  • Videogame: vendere musica da utilizzare nei giochi su piattaforme come Itch.io e Game Dev Marketplace.

In pratica, Melody Rights consente gli artisti musicali di accedere a nuovi marketplace in estrema libertà, offrendogli la possibilità di scegliere su quali canali distribuire la sua musica.

Con tre fasce di prezzo dedicate ad artisti ed etichette, Melody Rights opera secondo un modello di condivisione dei ricavi. A seconda del pacchetto scelto, Melody Rights prende una piccola parte delle royalties che ti aiuta a guadagnare, mentre il resto va a te.

Melody Rights ha creato un sistema di gestione dei diritti che funziona sia per artisti esordienti, sia per le piccole etichette, sia per gli editori con un grande catalogo, assicurando pagamenti equi in un settore in cui anche i più piccoli dettagli possono fare un’enorme differenza.

Per il futuro Melody Rights è alla costante ricerca di nuovi endpoint, con l’intenzione di includere piattaforme come Unity e Unreal per la musica dei videogiochi, oltre a espandere le partnership con librerie di sincronizzazione e altre piattaforme di contenuti. Sta inoltre valutando l’integrazione completa con le API, che consentirebbe ad altre aziende di collegarsi alla sua tecnologia senza soluzione di continuità; rimanendo fedele alla propria missione di affiancarsi ai distributori tradizionali per offrire all’artista una porta a quei canali di vendita difficili da gestire.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Questo è il marketing: Non puoi essere visto finché non impari a vedere

di Seth Godin

Acquista su Amazon

Un marketing di cui andare fieri. Con i suoi libri Seth Godin ha ispirato milioni di lettori, professionisti, imprenditori e appassionati di marketing. Oggi racchiude il cuore della sua visione in un manifesto fresco, rigoroso e diretto.“Il marketing è tutto intorno a noi” dice Godin “ed è ora di farne un uso migliore.” È ora di smetterla di usare i consumatori per risolvere i problemi della propria azienda e di cominciare a usare il marketing per risolvere i problemi della gente. È ora di smetterla di raccontare frottole, inondare di spam le caselle di posta dei clienti e sentirsi in colpa per il proprio lavoro. È ora di smetterla di confondere le metriche dei social media con le autentiche relazioni. È ora di smetterla di spendere soldi per rubare un minuto di attenzione al cliente. Fare marketing vuol dire migliorare il mondo. Il vero marketing affonda le sue radici nella generosità, nell’empatia e nella partecipazione emotiva. Fare buon marketing significa identificare la più piccola nicchia di mercato capace di sostenere il proprio business. Costruire fiducia e consenso. Adottare le narrazioni già in uso tra i propri clienti. Trovare il coraggio di creare e alleviare la tensione. E soprattutto dare agli altri strumenti, storie e percorsi che li aiutino a raggiungere i propri obiettivi.

Acquista su Amazon

Categorie
diritti d'autore etichette discografiche musicista professionista

Appunti sulla contratti musicali.

Puoi parlarci dei tuoi problemi, dei tuoi guaiI migliori, in questo campo siamo noiÈ una ditta specializzata, fa un contratto e vedraiChe non ti pentirai
(Il Gatto e La Volpe – Edoardo Bennato)

Parlando di musica, spesso si parla di creatività, di arte, di passione. Quasi mai si parla di mercato e tanto meno di contratti, che sono strumenti indispensabili per il musicista che non vuole svendersi in un settore in cui girano molti, ma veramente molti soldoni.

Appunti sui contratti musicali

Senza un contratto ben scritto, anche la migliore carriera musicale può trasformarsi in un incubo. Oggi ti dirò quel poco che conosco sulla contrattualistica musicale, un’argomento che ti invito ad approfondire e ad affrontare con consulenti competenti qualora fosse necessario.

Contratti tra membri di una Band

Se hai una band, il primo passo è mettere tutto nero su bianco. Un contratto tra i membri stabilisce regole chiare su:

  • Divisione dei guadagni;
  • Proprietà del nome della band;
  • Responsabilità per strumenti e attrezzature;
  • Diritti sulle canzoni.

Pensaci: cosa succede se un membro lascia il gruppo? Chi detiene i diritti delle canzoni? Un contratto previene discussioni e battaglie legali inutili.

Trasferimento dei Diritti: Chi possiede cosa?

Se sei un solista e lavori con musicisti ospiti, assicurati di stipulare un contratto che chiarisca il trasferimento dei diritti. Questo include:

  • Permessi di utilizzo delle registrazioni;
  • Modalità di pagamento;
  • Eventuali royalties future.

Un accordo scritto evita che un musicista ospite possa reclamare i diritti di una canzone dopo il successo. Non solo, ho  visto bloccare una produzione già andata in stampa solo perché, per distrazione, a un musicista non avevano fatto firmare una liberatoria.

Contratti con le Società di Gestione Collettiva.

Vuoi guadagnare dai tuoi brani? Devi registrarti presso una società di gestione collettiva (SIAE, GEMA, SUISA) che raccoglie le royalties per te. Questo contratto:

  • Assicura che tu venga pagato per ogni utilizzo della tua musica;
  • Protegge i tuoi diritti d’autore a livello globale;
  • Definisce chi nella band riceverà le quote di copyright.

E questo non basta, chiudi un accordo anche con società come Nuovo IMAIE o It’s Right, che si occupano della tutela dei diritti connessi dovuti allo sfruttamento di opere audiovisive e musicali  trasmesse via radio, tv, web, esercizi pubblici.

Contratti con le Etichette Discografiche

Firmare con un’etichetta è il sogno di molti artisti, ma attento ai dettagli:

  • Durata del contratto (evita impegni eccessivamente lunghi);
  • Percentuali sulle royalties;
  • Chi possiede le registrazioni;
  • Detrazioni nascoste.

Molte etichette cercano di vincolare gli artisti per anni, limitando la loro libertà creativa. Altre fanno addirittura di peggio. Prima di firmare, consulta un esperto! Non avere timore, se la tua musica è veramente buona, l’etichetta non vi rinuncerà.

Contratti di Distribuzione

Oggi puoi distribuire la tua musica senza etichetta, grazie a piattaforme digitali. Ma se scegli un distributore, verifica:

  • Durata del contratto;
  • Commissioni e guadagni;
  • Se trasferisci o meno i diritti della tua musica.

Alcuni distributori offrono pacchetti senza obblighi, garantendoti maggiore flessibilità. Altri hanno dei costi che devi valutare con attenzione.

Contratti per le Esibizioni dal Vivo

Ogni concerto ha bisogno di un contratto. Deve includere:

  • Cachet e metodo di pagamento;
  • Condizioni di cancellazione;
  • Spese di viaggio e logistica;
  • Eventuali richieste speciali dell’artista.

Senza un accordo chiaro, rischi di non essere pagato o di affrontare spese impreviste.

Contratti di Produzione e Remix

Se collabori con produttori o remixer, il contratto deve chiarire:

  • Tipologia di pagamento (una tantum o royalties);
  • Chi possiede i diritti sul remix;
  • Durata dell’accordo.

Senza un contratto, il tuo remix potrebbe finire nelle mani sbagliate.

Gestione Artistica e Booking

Un manager può aiutarti a crescere, ma il contratto deve essere equilibrato. Attenzione a:

  • Percentuali sui guadagni;
  • Durata dell’accordo;
  • Attività specifiche del manager.

Un cattivo contratto di management può bloccarti per anni facendoti perdere tempo ed occasioni.

Contratti di Licenza Musicale

Se la tua musica viene usata per film, pubblicità o videogiochi, hai bisogno di un contratto di licenza che deve chiarire:

  • Uso specifico del brano;
  • Durata della licenza;
  • Pagamenti e diritti.

Questo è un’altro genere di contratti che richiede molta attenzione ed è uno dei più ambiti perché in genere è molto remunerativo. Non firmare mai alla leggera.

Il mondo della musica è affascinante, ma senza contratti chiari, puoi perdere soldi e diritti sulle tue stesse creazioni. Ogni artista deve conoscere questi documenti e, quando necessario, rivolgersi a un consulente legale.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Nnt6bf

Categorie
marketing musicale musicista professionista personal branding Uncategorized

Perché applicare il branding alla musica

Il valore del tuo brand, del tuo nome, di come il pubblico ti conosce e ti ricorda, non è un numero astratto, ma una leva strategica fondamentale che determina il tuo successo sul mercato. La questione non è solo quanto vale un marchio, ma come si costruisce e si sfrutta il suo valore per generare profitto e fedeltà tra gli ascoltatori.

Perché applicare il branding alla musica

Perché il valore del brand conta davvero?

Immagina di dover scegliere tra due prodotti o servizi simili: uno con un nome riconosciuto e uno senza una forte identità. Per quale sei disposto a pagare di più? Questo è il primo segnale di quanto un marchio influenzi il comportamento d’acquisto. Il valore della marca si traduce in un vantaggio competitivo capace di sostenere prezzi più alti, fidelizzare clienti e proteggere dalla concorrenza.

In generale, vengono identificate almeno quattro teorie principali per misurare il valore di un brand:

  1. Differenziale di prezzo: Quanto i consumatori sono disposti a pagare in più per un marchio rispetto a un concorrente anonimo?
  2. Impatto del nome sul consumatore: Il potere del nome del brand nell’influenzare la preferenza d’acquisto. Nel nostro caso la preferenza d’ascolto.
  3. Costo di sostituzione: Quanto costa creare un marchio nuovo con lo stesso valore di uno esistente?
  4. Profitti futuri: Quanto il brand contribuirà ai guadagni nel lungo periodo?
La fedeltà del cliente: la vera moneta del brand

Uno degli aspetti più importanti è la fedeltà del cliente. Se un ascoltatore torna ad ascoltare la tua musica, a godersi un tuo live senza guardare le offerte della concorrenza, hai già vinto la partita. Un brand forte non solo attira clienti, ma li trattiene, riducendo il rischio di perdere quote di pubblico a fronte di variazioni di prezzo o strategie aggressive dei competitor.

Il ruolo del marketing musicale nel branding

Nel settore musicale, il valore del brand è ancora più evidente. Gli artisti non vendono solo canzoni, vendono un’identità, un’emozione, un’esperienza. I fan non seguono solo la musica, ma la storia e il messaggio dietro al brand dell’artista. Da qui l’importanza di una strategia di marketing che costruisca un’identità solida e riconoscibile.

Come puoi sfruttare queste strategie?
  • Chiediti: il pubblico sarebbe disposto a pagare di più per il mio prodotto rispetto a un concorrente? Se sei un esordiente, chiediti se il pubblico sarebbe disposto a pagare un bigllietto per venirti ad ascoltare.
  • Se sei un musicista o un professionista dell’industria musicale, lavora sulla tua identità di marca come faresti con un’azienda: coerenza, storytelling e valore percepito sono fondamentali.
  • Analizza la tua base di clienti: quanto sono fedeli al tuo brand? Quanto sei vulnerabile alla concorrenza?
Il valore del tuo brand sta crescendo o diminuendo?

Costruire un brand significa costruire un rapporto di fiducia con il pubblico e con i professionisti del settore. Significa trasmettere e comunicare questo status raggiunto con duro lavoro e con serietà professionale. Quali strategie stai adottando per aumentare il valore del tuo brand? Condividi la tua esperienza nei commenti!

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Nnt6bf

Categorie
marketing musicale musicista professionista personal branding

Musica: il posizionamento è la chiave.

In un mondo discografico inflazionato da nuove produzioni e controllato dall’invadenza delle major il pubblico è più distratto che mai, il posizionamento dell’artista non è solo una strategia di marketing: è la chiave di volta per emergere. Se non sei chiaramente percepito, è come se non esistessi. Ma cosa significa davvero posizionare un artista musicale e come puoi farlo nel modo più efficace?

Musica: il posizionamento è la chiave.

Il posizionamento è il modo in cui vieni percepito nella mente dei consumatori rispetto alla concorrenza. Non si tratta solo di uno slogan accattivante o di un logo ben disegnato: è la combinazione di tutti quegli attributi, benefici e valori percepiti che ti definiscono.

Il posizionamento è una forma di vantaggio competitivo che rende il processo decisionale dell’ascoltatore, del fruitore di musica, più rapido e intuitivo. Quando la tua presenza è forte, ben posizionata e identificabile nella mente del pubblico, viene scelta senza esitazione, fidandosi del valore percepito, anche senza un’analisi approfondita del tuo prodotto musicale.

Ma qui nasce il vero problema: in un mercato saturo, come puoi distinguerti davvero?

Esistono diverse modalità per posizionare un artista musicale, ognuna con i propri punti di forza. La scelta della strategia giusta dipende non solo dalla tua musica, ma anche dal pubblico a cui ti rivolgi. Ecco alcune delle più efficaci:

Posizionamento sugli attributi
Metti in evidenza le caratteristiche uniche e funzionali della tua produzione musicale. Ma attenzione: gli attributi possono essere facilmente copiati dalla concorrenza. Devi legarli in modo indissolubile alla tua immagine, trasformandoli in un segno distintivo;

Posizionamento sui benefici

Qui entra in gioco il lato emotivo. La tua musica rappresenta uno stile di vita, un’esperienza o un valore. Il tuo essere artista deve essere coerente con ciò che suoni e canti, con il messaggio che è insito nella tua musica

Posizionamento sul value for money

In questo caso, combini qualità e prezzo, offrendo un prodotto che giustifica ogni centesimo speso. Questo approccio è perfetto per consumatori pragmatici che cercano il massimo valore senza sacrificare la qualità. Questo è un ottimo approccio se vuoi affidare la tua musica a supporti fisici ben confezionati.

Posizionamento sul problem solving

La tua musica risolve un problema specifico per il consumatore. Questo posizionamento costruisce fiducia e fidelizzazione a lungo termine. Se diventi il “go-to” per risolvere un’esigenza, diventerai sinonimo di affidabilità.

Posizionamento sull’occasione d’uso

La tua musica si lega a un momento o a un bisogno specifico. È una strategia più di nicchia ma incredibilmente potente, soprattutto quando riesci a creare un’associazione forte con situazioni ricorrenti.

Perché gli ascoltatori scelgono te (o altri)

Il valore percepito di un artista, la sua autorevolezza, non si basa solo sulla sua musica, ma su una combinazione di fattori che lo rendono riconoscibile e memorabile:

  • Fedeltà
    I tuoi clienti ti scelgono ripetutamente e diventano i tuoi migliori ambasciatori, grazie al passaparola;
  • Notorietà:
    Un musicista noto rassicura i consumatori. È semplice: più sei conosciuto, più sei scelto;
  • Qualità percepita:
    Non serve che il pubblico conosca ogni dettaglio tecnico della tua musica; conta ciò che credono di sapere. Questa percezione ti permette anche di giustificare il prezzo più alto rispetto altri (ad esempio nei live o nel cachet per una serata);
  • Associazioni di valore:
    Che sia uno stile di vita, un personaggio famoso o un’occasione d’uso, le connessioni esterne rinforzano la tua figura artistica e la rendono unica e difficile da replicare.

Ora che abbiamo chiarito le basi del posizionamento, è il momento di trasformare la teoria in azione. Ecco alcune domande chiave che dovresti porti:

  1. Qual è il tuo pubblico di riferimento? Non puoi essere tutto per tutti. Definisci il tuo target in modo preciso.
  2. Cosa ti rende unico? Individua il tuo elemento distintivo e costruisci il tuo posizionamento attorno ad esso.
  3. Il tuo messaggio è coerente? Dalla comunicazione visiva al tono di voce, ogni aspetto del tuo brand deve riflettere il posizionamento scelto.
  4. Stai monitorando il mercato? Le preferenze dei consumatori cambiano, e così anche il tuo approccio deve adattarsi.

Nel panorama attuale, gli ascoltatori cercano autenticità e personalizzazione. Vogliono artisti musicali che rispecchino i loro valori, che parlino la loro lingua e che offrano esperienze su misura. Questo significa che il tuo posizionamento deve essere flessibile e autentico, capace di evolversi con il tuo pubblico.

Hai già un’idea chiara di come sei posizionato? Se la risposta è no, è il momento di agire. Inizia con un’analisi del mercato, del pubblico e dei tuoi punti di forza. Focalizzati su ciò che ti rende unico e costruisci una strategia coerente.

Ricorda: il posizionamento non è una tattica una tantum, ma un processo continuo. Devi monitorare, misurare e adattare costantemente la tua strategia per rimanere competitivo.

Gratificami, offrimi un caffe!
Music Marketing

di Filippo Canale
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/40YUbsk

L’unica guida PRATICA in Italia che permette agli Artisti di costruirsi delle basi solide per rendere sostenibile e duratura la propria carriera musicale. Non è la semplice lettura che ti spiega come aumentare la visibilità, bensì è un manuale passo passo che ti aiuta a costruire un Brand, gestire ogni ambito della carriera musicale, capire quali fonti di entrata devi generare e il come farlo. È un vero e proprio corso che consente agli artisti di trasformare la propria passione in un lavoro passando dalla creazione di un Brand, alla gestione della fanbase fino ad arrivare alla monetizzazione musicale.Vivere di musica non sarà più solo un sogno grazie alle nozioni e gli esempi pratici riportati che hanno permesso già a decine di artisti di creare un’identità unica raggiungendo i propri obiettivi.

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/40YUbsk