Oggi finalmente possiamo determinare con certezza che pubblicare sulle app di streaming non porta ad avere successo, non porta pubblico alla tua musica e soprattutto non porta sostenibilità economica. Questo non vale per tutti, ma vale per la stragrande maggioranza degli artisti musicali che affidano il loro futuro principalmente sullo streaming.
La causa di questo non è (tutta) colpa tua. Potresti aver composto un bel brano, potresti averlo eseguito e prodotto come dio comanda, ma nonostante questo i risultati restano scarsi e le entrate economiche insufficienti per portare avanti il tuo percorso artistico.
Questo succede perché in ogni ecosistema di streaming, che sia Amazon, Apple, Spotify o altri, il cliente dal quale l’app guadagna è l’artista che pubblica, non l’ascoltatore. L’artista fornisce il contenuto e l’app realizza con abbonamenti e pubblicità restituendo briciole.
Le app di streaming, come puoi ben notare, non pubblicizzano o esaltano l’artista singolo, ma sono concentrate sulla creazione e sulla promozione di playlist create con lo scopo di catturare e trattenere l’attenzione degli ascoltatori.
In questo contesto, tenendo poi conto che la maggior parte dell’ascolto è passivo, in pratica chi ascolta in genere è impegnato a far altro e non è concentrato sulla musica, il più delle volte la tua musica passa senza essere adeguatamente valorizzata in questo flusso anonimo che spesso non lascia un ricordo.
Se vuoi consolidare la tua figura di artista musicale, se vuoi avere una base fan veramente legata a te e alle tue creazioni devi uscire da questo sistema che spersonalizza il prodotto musicale riducendolo a mero servizio di intrattenimento.
Devi esporti al pubblico dal vivo costruire un sistema che, tramite social e web in genere, ti consenta di mantenere con loro un contatto privilegiato.
Questi sono gli imperativi che devi accettare se vuoi costruirti una professione musicale solida e duratura. Non ci sono scorciatoie o vie semplici per il successo.
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