Della presenza e dell’importanza della musica nell’evoluzione sociale della razza umana credo siamo tutti d’accordo, vero? In ogni cultura, in ogni latitudine, la potenza comunicativa della musica si è fatta carico di comunicare ideali, emozioni, bellezza; la musica ha saputo diventare portavoce dei disagi, raccontare i fenomeni sociali e diventare manifesto di movimenti d’opinione o politici, come rivolte popolari, lotte operaie e agitazioni studentesche.
La musica ha la capacità di agire direttamente sulla psiche umana influenzando l’umore e la creatività, aiuta a memorizzare e sviluppare le capacità di analisi individuale. Ma la musica non è solo questo, è anche esperienza.
La musica è esperienza quando, crea un ricordo indelebile e preciso, legato a un periodo della vita attraverso l’emozione del momento. Le sensazioni legate a una musica o a una canzone sono e restano soggettive, ogni individuo le elabora nel suo intimo, ed è per questo che talvolta siamo portati a scegliere un genere preciso di melodia per accompagnare un dato momento di vita. Una sorta di fotografia mentale che attraverso il suono imprima nel ricordo ogni particolare di quell’attimo.
In meno di un secolo, l’evoluzione della musica registrata è passata dal supporto fisico allo streaming: attraverso un’evoluzione tecnologica che ha visto prima il vinile, poi le musicassette, quindi il Cd e gli .mp3 e infine le app di musica in streaming. Ognuno di questi passaggi, ha segnato un cambio di abitudini nell’ascoltatore finale. Per esempio, con l’avvento delle musicassette l’ascoltatore ha iniziato a comporre le proprie playlist di brani preferiti, magari mescolando generi e artisti in un unico personalissimo mixtape.
La realtà di oggi ci mostra l’individuo immerso in un continuo richiamo sonoro, una sorta di bombardamento destabilizzante che non gli permette di apprendere o conservare nessun ricordo. Nel contempo, il consumatore di musica trova nelle app di musica in streaming la possibilità di accedere, gestendo con le playlist, un catalogo di brani praticamente infinito ed in continua evoluzione.
Con le playlist, l’ascoltatore può costruire un castello di emozioni personalizzato e, tra le altre cose, di identificarsi all’interno di gruppo sociale nel web, disegnandosi una costruzione che lo rappresenta e dandosi un ruolo ben definito all’interno del mondo social.
Nel tempo della musica in streaming e dei social network, il ruolo ed i compiti dell’artista musicale cambiano radicalmente, investendolo di responsabilità che prima non aveva o erano mediate dalla struttura delle case discografiche. Oggi l’artista musicale si ritrova a dover/poter comunicare direttamente con un pubblico ampissimo, anche di differenti culture, alla ricerca di un contatto diretto con la star. Questo tipo di rapporto tra fan e musicista si amplifica e nel contempo si approfondisce nei social network, dove l’autore può comunicare con più persone contemporaneamente e ricevere un immediato feedback.
Sebbene questo impegno possa essere delegato dall’artista musicale a figure terze, egli deve conservare la consapevolezza di dover dedicare parte del suo tempo alla cura della sua base fan. E’ molto importante perché oramai la nostra vita sociale è inevitabilmente interconnessa tra mondo reale e mondo virtuale. Un artista musicale, in particolare se emergente, può trovare nei social network un modo pratico per costruire e coltivare una comunità di appassionati alla sua musica.
E’ un’opportunità che va colta perché può incidere profondamente nel successo di una carriera professionale.
Vorrei essere chiaro su questo punto, quanto scritto sopra, non vale solo per l’artista musicale che distribuisce la sua musica, vale per ogni artista musicale, anche per coloro che non hanno mai prodotto un loro album solista e nemmeno hanno l’intenzione di farlo. Una base fan appassionata e solida dà un credito professionale all’artista che può dimostrare di avere una platea di appassionati alla sua tecnica, al suo stile ed alla sua personalità.
Se ci rifletti un attimo, sono cose che possono fare la differenza.
Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica
di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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