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6 cosine basiche su YouTube e royalty

YouTube può essere una piattaforma redditizia e in grado di aumentare il tuo pubblico, ma tende anche a confondere anche gli utenti più esperti quando si tratta di monetizzare i video e presentare reclami sul copyright. Oggi vorrei concentrarmi su come il social media di Google si comporta con le royalty musicali, perché c’è molta confusione sull’argomento e questo porta gli artisti musicisti verso scelte non corrette.

YouTube e le royalty
courtesy by pixabay.com
1. Riscuotere royalty su video caricati da altri utenti.

In qualità di cantautore, hai il diritto di monetizzare e riscuotere royalties da qualsiasi utilizzo delle tue canzoni. Gli editori possono rivendicare qualsiasi video di YouTube che contenga musica controllata da loro e dai loro autori, sia che si tratti di una registrazione ufficiale, di un’esibizione dal vivo, di una cover o di un remix. Questo vale per qualsiasi uso, anche se non hai caricato tu stesso il video. Una volta che il tuo publisher ha avviato una rivendicazione, può scegliere di monetizzare quel video e riscuotere le royalty.

2. Monetizzare le tue composizioni su YouTube

Le canzoni guadagnano royalties in due modi : dalla registrazione principale (file audio effettivo) e dalla composizione (musica e testi sottostanti). La maggior parte delle etichette discografiche o dei distributori controllano solo le registrazioni principali e quindi possono riscuotere solo le royalty generate dalla registrazione principale su YouTube. Agli autori sono dovute anche le royalty generate dalla loro composizione; è probabile che tu non li ottenga tramite la tua etichetta o distributore. Dovrai registrare tu stesso le tue composizioni su YouTube o tramite un Music Publishing Administrator per riscuotere ciò che le tue canzoni hanno guadagnato sulla piattaforma.

3. I video senza pubblicità non generano royalty

Poiché le royalty di YouTube sono essenzialmente una parte delle entrate pubblicitarie, i video di YouTube non generano royalty fino a quando un annuncio non è stato pubblicato da un titolare del copyright. Questa operazione viene eseguita quando un’etichetta, un editore o un altro proprietario di contenuti presenta una richiesta e quindi indica a YouTube di monetizzare quel video.
Se un video di YouTube non ha una pubblicità riprodotta prima, durante o accanto, non genera alcuna royalty per i titolari dei diritti associati. Un’eccezione a questa regola sono le clip di YouTube visualizzate tramite la piattaforma di contenuti a pagamento senza pubblicità YouTube Premium. Per poter monetizzare un video, il canale dove è caricato deve rispondere a dei requisiti minimi che vedremo nel punto 6.

4. C’è un tasso di royalty fisso per vista

E’ noto che i tassi di royalty su YouTube sono confusi. Dipendono dal tipo di annuncio offerto sul video, dal territorio in cui è avvenuta la visualizzazione, dal periodo dell’anno, dal servizio YouTube (gratuito o premium) e da molti altri fattori: per esempio si è notato che le pubblicità associate ai video musicali e all’intrattenimento, in genere, sono tra le meno redditizie. Per questo motivo, è molto difficile stimare esattamente quanto guadagnerà un video in termini di entrate pubblicitarie.

5. Rivendicare un video non chiude il canale di un altro utente

Un canale YouTube riceve un avvertimento sul copyright quando un titolare dei diritti invia una richiesta formale di rimozione informando YouTube che non dispone dell’autorizzazione per pubblicare i suoi contenuti. YouTube prende molto sul serio gli avvertimenti sul copyright; dopo tre di essi, tutti i video di un canale vengono rimossi e potrebbero essere soggetti a chiusura. D’altra parte, quando un titolare dei diritti presenta un reclamo su un video per monetizzarlo, non assegna al canale dell’utente che l’ha caricato un avvertimento sul copyright né lo mette in cattiva posizione con YouTube. Un buon compromesso, davvero.

6. Quando un video su YouTube può essere monetizzato

YouTube ha delle soglie minime che devono essere soddisfatte prima che un video possa essere monetizzato. Ad esempio, il canale su cui viene pubblicato il video deve avere almeno 1.000 iscritti e ha registrato 4.000 ore di visualizzazione negli ultimi 12 mesi.

Se vuoi crearti un canale artista, YouTube è un ottimo strumento per creare e condividere contenuti, promuovere la tua musica e, in definitiva, generare royalties. Ma prima di arrivare a questo devi avere i requisiti del punto 6 e, come in ogni altro social, catturare un pubblico attento e affezionato richiede metodo, pazienza e costanza.


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